Parafrasando un'antica pubblicità televisiva, solitamente "Slitherine fa le cose per bene". Sviluppati in proprio o scelti da scaltrissimi talent scout, i giochi di questa compagnia hanno sempre qualcosa da dire, un'idea tanto semplice quanto avvincente che fa funzionare le cose, ne giustifica l'acquisto. Gli strategici Starship Troopers: Terran Command e Terminator: Dark Fate - Defiance sono due ottimi esempi, il più recente Broken Arrow è un'ulteriore conferma, senza dimenticare il buon lavoro nel riproporre in versione aggiornata quel capolavoro del passato chiamato Master of Magic.
Tutto lascerebbe pensare che questo nuovo RuneQuest: Warlords sia più o meno dello stesso livello dei giochi precedenti, e per quel che riguarda il gameplay forse ci siamo anche, ma ci sono diversi aspetti di questo nuovo gioco che no, non ci hanno convinto come avremmo sperato.
Dal passato risorge
RuneQuest è un'ambientazione pregiata, per diversi anni tra i '70 e gli '80 è stato uno dei pochi giochi di ruolo cartacei fantasy a rivaleggiare con Dungeons and Dragons, quindi la scelta di Slitherine di rispolverare questa proprietà intellettuale avrebbe perfettamente senso. Il condizionale è d'obbligo poiché, gioco alla mano, di quell'ambientazione emerge davvero molto poco e quel poco è stato stravisto e strasentito. RuneQuest: Warlords è un colorato gioco di guerra fantasy a turni dove si controllano unità dalle diverse caratteristiche, alcune rimpiazzabili tra una missione e l'altra e altre legate alla trama e obbligate a sopravvivere fino alla fine delle numerose missioni. Il gioco offre tre diverse fazioni (Lunar Empire, Talastar e Chaos) introdotte gradualmente lungo i 18 livelli presenti della campagna, ma selezionabili in totale libertà nelle modalità skirmish e multiplayer.
Il sistema di gioco non è poi molto diverso da quello di Warhammer 40K Battlesector, uno degli strategici Slitherine più tecnici e riusciti. Ogni turno, ciascuna unità consuma tutti o in parte i suoi punti movimento per spostarsi tra le caselle che suddividono la mappa e utilizzare le sue abilità. Particolarmente importante in questo gioco è la direzione in cui saranno rivolte le unità perché permette loro di tenere d'occhio un'area di gioco nella quale potranno reagire agli spostamenti avversari, persino obbligandoli a fermarsi completamente oltre che naturalmente danneggiarli. Le magie sono numerose e fondamentali, specialmente quelle in possesso degli eroi che hanno effetti spesso risolutivi e di conseguenza tempi di ricarica più estesi. Armate dedite al corpo a corpo, arcieri utili nella distanza, ma delicatissimi negli attacchi ravvicinati: un menù piuttosto tipico che a seconda di chi lo legge può apparire golosamente rassicurante, o fin troppo noioso.
Luci e ombre
Il gioco c'è, se amate lo stile dei prodotti Slitherine il divertimento è più o meno garantito, ma se il tentativo era di ricreare Battlesector utilizzando il mondo di RuneQuest allora sarebbe stato il caso di riprenderne anche lo stratosferico design delle missioni, i nemici e le situazioni che ti fanno sentire davvero nel bel mezzo dell'azione, col fiato alle calcagna. Non come un action game, naturalmente, ma nel magico modo in cui sa riuscirci questo genere e ci è riuscita in passato questa stessa compagnia. RuneQuest da questo punto di vista appare un po' spento, i nemici non ti sorprendono, i livelli promettono tanto, ma poi ogni volta si chiudono allo stesso modo: un "uccidi tutti i nemici rimasti" ridondante e a volte anche troppo anticlimatico. Non è epico come dovrebbe e vorrebbe, non è un gran bel puzzle armato da risolvere, ma soprattutto non sembra reggersi in piedi dal punto di vista stilistico e narrativo.
Dal punto di vista grafico RuneQuest è generalmente piacevole, ma le unità tendono ad impastarsi un po' troppo con lo scenario, sia per i loro colori che per una certa mancanza di carattere. Nessuno cerca il graficone in queste produzioni, ma il carattere è un'altra cosa ed è possibile trovarlo in abbondanza anche nelle sopracitate produzioni Slitherine. RuneQuest con il suo fantasy colorato sembra contemporaneamente troppi giochi insieme e non ha personaggi iconici ai quali aggrapparsi in caso di bisogno. Il comparto sonoro sembra poi essere stato addirittura lasciato a metà con suoni mancanti, effetti inverosimili e un doppiaggio di cui si poteva anche fare del tutto a meno. Le musiche sono blande e spesso quasi scompaiono del tutto. Il poco, ma buono che ha contraddistinto queste produzioni, più che sufficiente per gli amanti del genere, sembra somigliare in questo caso di più a un troppo poco. Un'occasione sprecata perché vedere rivitalizzato e in un altro contenitore il grande gameplay di Battlesector, credo interessi a tutti.
Per gli appassionati...
Chi conosce il mondo di RuneQuest rimarrà comunque di sasso nello scoprire che esiste finalmente un nuovo gioco ad esso dedicato, e sicuramente si emozionerà nel riconoscere molti, se non tutti, degli eroi e dei malvagi che si alterneranno sullo schermo.
Per loro e per chiunque abbia amato e stragiocato Warhammer 40K: Battlesector, questo gioco è in uno stato più che sufficiente per giustificarne l'acquisto. Per chi non li ha giocati tutti e può ancora scegliere di meglio, davanti a RuneQuest c'è un mondo di giochi decisamente migliore e per trovarli non serve nemmeno andare troppo lontano: basta guardare lo stesso catalogo Slitherine.
Conclusioni
RuneQuest: Warlords è uno strategico di guerra a turni dal gameplay solido e ben rodato, al quale però non sono stati forniti gli strumenti necessari per esprimersi al meglio. Il design delle missioni non è mai in grado di sorprendere, il gioco non raggiunge mai un'andatura sufficientemente epica. Anche dal punto di vista audiovisivo ci sono davvero troppe sbavature, specialmente tra gli effetti sonori e nel doppiaggio. Occasione sprecata.
PRO
- Gameplay solido e rodato
- RuneQuest? Proprio lui, incredibile vero?
- Skirmish anche in multiplayer: per scoprire chi è il più forte
CONTRO
- Missioni poco appassionanti
- Voci ed effetti sonori di qualità insufficiente
- Non è epico come vorrebbe e dovrebbe essere