Diario del capitano
Ieri abbiamo potuto godere delle prime immagini di Doom 3. Non senza una certa emozione devo dire. Inizialmente c'è stata un po' di confusione nel capire dove era stata fatta questa presentazione della tecnologia che sarà dietro il prossimo titolo della ID Software. "Carmack al MacWorld 2001!", "Ma il MacWorld era il 9 gennaio scorso!", "E allora?", "Pare sia in Giappone!"; "Bene, allora procediamo". Dunque al MacWorld di Tokyo la NVidia ha presentato ufficialmente la GeForce 3 e per sottolinearne ancora di più la potenza, ha invitato Joan Lui, ovvero John Carmack che si è portato dietro nientepòpò di meno che un bel filmato della tecnologia di Doom 3. Per andare oltre i soliti "Ooooh!", voglio far notare alcuni particolari che forse avrete visto (se avete scaricato il video di ieri; se non lo avete fatto, fatelo ora ) e che vi ripropongo qui per comodità in un paio di foto. Esaminiamo con Uoz, dio del 3d, queste immagini. Partiamo dalle espressioni facciali quasi umane. Una prova di espressioni facciali "estreme" era stata data dal motore di Unreal 2. In questo caso però si può dire di essere andati oltre a causa di una ricchezza poligonale senza confronti (tradotto in italiano: probabilmente i modelli di Doom 3 saranno più definiti dei personaggi di Toy Story, il film naturalmente, ma renderizzati in tempo reale). Nota fondamentale è quella sull'illuminazione degli ambienti anche questa completamente dinamica: in pratica le luci e le ombre non sono più precalcolate ma adattate in tempo reale all'ambiente. Questo vuol dire una verosimiglianza non raggiungibile con le attuali tecnologie. Ma la differenza principale tra il tech demo di Doom 3 e l'Unreal Tech Demo è sicuramente la ricerca da parte di Carmack di una rappresentazione fotorealistica della realtà, a differenza di quella più "cartoon" di Unreal 2. Per concludere: Doom 3 forse realizzerà il sogno di giocare al primo film interattivo al 100% della storia del videogame.