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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   09/12/2002

Diario del capitano

Dicevamo, ieri, di Harry Potter e la Camera dei segreti: 160 minuti sono tanti, e non sempre si riesce a tenere alto il ritmo narrativo per tutto quel tempo. Soprattutto quando lo stile del film pare essere votato ad una sorta di noir edulcorato che porta inevitabilmente a momenti di una lentezza, per me, esasperante. Anche il lunghissimo finale, fatto apposta per cercare di estorcere qualche lacrima natalizia di troppo, risente della sindrome “sguardo-rivolto-verso-il-polso-per-vedere-quanto-manca-alla-fine”.
Altra cosa, ma questa era davvero inevitabile, il fatto che se il primo film - almeno per quelli che non hanno mai letto il libro - poteva contare su una trama ed un svolgersi delle situazioni per molti punti di vista imprevedibile adesso, avvezzi come siamo allo stile narrativo della Rowling, siamo molto più preparati ai vari colpi di scena che costellano tutta la storia.
Per fortuna molte delle cose che hanno reso godibile il primo titolo ci sono ancora: come la splendida caratterizzazione dei personaggi e l’incredibile simpatia che molti di essi riescono a sprigionare a partire proprio da quelli più “cattivi” come Renato “Piton” Zero & soci. Gli effetti speciali, poi, ormai rasentano davvero la perfezione regalandoci effetti visivi davvero spettacolari e allo stesso tempo realistici.
Alla fine dei conti un bel film tuttavia, mi duole dirlo, i momenti più emozionanti della serata li ho avuti prima del film: grazie all’ennesimo Trailer delle Due Torri.