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Dying Light 2, i dettagli dalla demo dell'E3 2018

All'E3 2018 abbiamo visto più nel dettaglio alcune delle novità di Dying Light 2, dalla città agli infetti, passando per il parkour

SPECIALE di Vincenzo Lettera   —   19/06/2018

Durante l'E3 2018, al Convention Center di Los Angeles c'erano più zombie del solito. Da Overkill's The Walking Dead all'ultima stagione della serie Telltale, da Days Gone a World War Z, passando per il remake di Resident Evil 2: chiunque presentasse un gioco sugli zombie aveva avuto l'originale idea di portare in fiera una manciata di cosplayer vestiti da non morti. Non bastavano i giornalisti che vagano da un padiglione all'altro. Tra i tanti giochi sul tema degli zombie, tuttavia, quello più ambizioso e interessante è Dying Light 2, seguito dell'acclamato action in prima persona di Techland che punta a migliorare e arricchire pressoché ogni aspetto del capitolo originale. Dopo l'annuncio avvenuto durante la conferenza Xbox, abbiamo visto il gioco più da vicino durante una presentazione a porte chiuse, tenutasi in una stanza buia e, ovviamente, piena di cosplayer vestiti da zombie.

Dying Light 2 E3 2018 3

La città

Dal primo filmato non era chiaro quale fosse l'ambientazione del nuovo Dying Light e più di qualcuno (tra cui noi) ha subito dato per scontato che si trattasse della cara vecchia Harran. O, quantomeno, una versione alterata ed estesa, visto che Dying Light 2 sarà ambientato ben quindici anni dopo la fine del capitolo originale. Tuttavia, il lead designer Tymon Smektała ha confermato durante la presentazione che quella di Dying Light 2 sarà una città completamente nuova, una fittizia metropoli di ispirazione europea che nel gioco rappresenterà "l'ultimo centro abitato in cui l'umanità lotta per la propria sopravvivenza". Negli anni trascorsi dal primo Dying Light, infatti, l'infezione si è diffusa in tutto il mondo, e se prima Harran era l'unica città colpita dal morbo, ora questa nuova metropoli decaduta (chiamata semplicemente The City) potrebbe essere l'unica resistenza in un mondo ormai dominato dagli zombie. Il successo del primo capitolo ha messo Techland nelle condizioni di poter osare di più, e la nuova ambientazione rispecchierà proprio questa espansione: la città di Dying Light 2 sarà infatti quattro volte più grande di Harran, proponendo non solo un'area più estesa, ma anche una maggiore varietà nei quartieri e nei modi in cui bisognerà attraversarli.

Dying Light 2 Yilrmyi

Gli infetti

Sebbene il filmato di presentazione di Dying Light 2 fosse focalizzato sul parkour e sui nemici umani, non mancheranno ovviamente gli infetti. La città pullula di non morti, ma durante le ore del giorno saranno perlopiù nascosti all'interno delle strutture. A volte capiterà di vederne qualcuno errare per le strade, lento e indebolito dalla luce del sole, ma non rappresenterà un grosso pericolo. Questo non vuol dire che siano del tutto inesistenti: nella demo che gli sviluppatori ci hanno mostrato, il protagonista doveva entrare in un edificio e salire al piano superiore per recuperare dei materiali. La struttura era una trappola buia brulicante di infetti, in piedi e immobili, uno accanto all'altro: qui il ritmo frena bruscamente e il giocatore deve essere muoversi in maniera furtiva, accovacciandosi e camminando piano tra gli zombie, tenendosi a distanza di sicurezza e cercando di evitare di fare fumore o di puntare la torcia verso di loro. Qualcosa va storto, gli infetti si accorgono del succulento ospite e cominciano un folle inseguimento sulle scale dell'edificio, prima che il giocatore possa lanciarsi attraverso la finestra e riprendere fiato alla luce del sole. L'esperienza di Dying Light 2 cambierà drasticamente al calare della notte, quando le strade della città saranno invase da non morti e bisognerà sfoggiare le migliori abilità col parkour mentre si brancola nel buio. Gli infetti non saranno tuttavia l'unico pericolo del gioco, e già nel filmato di presentazione sono state mostrate alcune delle fazioni che seguiremo o combatteremo nel corso dell'avventura. Spesso toccherà decidere se allearsi con alcuni gruppi o fare favori ad altri, cosa che avrà ripercussioni sull'evoluzione della città e il tipo di nemici che si incontreranno.

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Il parkour

Tra gli elementi più caratteristici e riusciti del primo Dying Light c'era sicuramente il parkour in prima persona. Arrampicarsi, saltare, scivolare e correre sui tetti mentre si evitavano orde di non morti era un'esperienza da brivido, e per questo Techland sta lavorando attivamente per fare in modo che il parkour in Dying Light 2 sia ancora più elaborato, fluido e divertente. Durante la presentazione ci è stato mostrato qualche esempio: abbiamo visto il personaggio saltare da un paletto all'altro, restare in equilibrio su una pedana, arrampicarsi a una corda per saltare sul grattacielo di fronte, lanciarsi in slow motion e afferrare una trave di metallo, correre o scivolare sulle pareti per poi atterrare e rotolare. Smektała ci ha già confermato che, rispetto al primo capitolo, in Dying Life il personaggio avrà il doppio delle animazioni legate al parkour, ma la resistenza del protagonista rivestirà ancora una volta un ruolo importante. "Durante gli inseguimenti, alcune abilità e tecniche di parkour consumano più o meno resistenza", ci spiega il designer polacco. "Ma non vogliamo limitare la libertà del giocatore, quindi l'energia non sarà un grosso problema durante le fasi di esplorazione".

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Una storia dinamica

Rispetto al primo Dying Light - dove la narrazione era uno dei punti più deboli dell'esperienza - per questo seguito Techland vuole creare una trama più interessante e una città in continua evoluzione, influenzata direttamente dalle azioni e dalle scelte del giocatore. Si volta pagina, l'ambientazione è del tutto nuova e anche Crane non sarà più il protagonista del gioco. Oltre alla consulenza di Chris Avellone, il team di sviluppo ha coinvolto alcuni degli scrittori che hanno lavorato a The Witcher 3, mentre nella demo ci è stato mostrato più nel dettaglio il modo in cui la città può cambiare a seconda delle decisioni di chi gioca. L'esempio di partenza era lo stesso mostrato durante la conferenza Xbox: una banda di mercenari ha occupato l'acquedotto della città e bloccato lo scorrere dell'acqua corrente, con l'obiettivo di venderla a caro prezzo agli abitanti. Una volta raggiunti, il giocatore può decidere se eliminarli o allearsi con loro. Nel primo caso l'acqua tornerà a scorrere in città, il morale degli abitanti aumenterà e le fontane cittadine potranno essere utilizzate per bere e recuperare un po' di salute; così facendo, tuttavia, la fazione militare dei Peacekeeper manterrà l'ordine sulla città, utilizzando il pugno di ferro sui civili e chiudendo l'accesso ad alcune aree. Nel caso invece che si decida di allearsi con i mercenari, le cose andranno molto diversamente: i Peacekeeper verranno cacciati dalla città e l'acquedotto si trasformerà nell'unico luogo dove gli abitanti potranno acquistare dell'acqua. Il giocatore otterrà periodicamente una parte dei guadagni della banda, ma nel frattempo la città sarà nel totale disordine rendendo più complesso spostarsi da una parte all'altra: nel frattempo, nei quartieri distanti si notano nuove strutture e nuovi avamposti di quelle che potrebbero essere altre fazioni pronte a liberare la città o prenderne il controllo.