Protagonista di questa storia non è un personaggio, ma una tribù interamente ai nostri comandi, che all’inizio è costituita da pochi individui, ma che, col progredire attraverso le diverse fasi, si andrà componendo di un numero sempre maggiore di cavernicoli. Il compito è quello di esplorare un’unica grande isola, divisa in cinque zone comunicanti, tra le quali sarà sempre possibile scorrazzare anche una volta superate. Ogni singolo centimetro della mappa è raggiungibile alla ricerca di pertugi e quest da completare (ce ne sono 45 per ogni area), fino ad arrivare allo scontro con un boss che andrà sconfitto grazie alle diverse abilità apprese durante lo svolgimento del gioco. In B.C. non ci sono magie e tecniche speciali da eseguire, ma la capacità di risolvere le diverse situazioni dipende esclusivamente dall’utilizzo che si riesce a fare di quanto viene messo a disposizione da madre natura. Ogni pietra, frutto, asta di legno che si riesce ad afferrare può essere usata come arma. I membri della tribù, che saliranno di livello man mano che si specializzeranno in uno dei diversi mestieri o gruppi di abilità a disposizione, ne faranno uso sempre più articolato, cominciando ad unire legno e pietre per farne lance e frecce, ad esempio, e creando dardi infuocati una volta imparato a maneggiare efficacemente anche questo elemento.
Ogni pietra, frutto, asta di legno che si riesce ad afferrare può essere usata come arma
Quando, poi, avranno imparato la natura delle piante che gli stanno attorno, sapranno riconoscere quelle venefiche per produrre armi in grado di avvelenare i diversi avversari. Ciò che differenzia principalmente BC dagli altri action adventure è proprio la possibilità di gestire lo sviluppo di questa tribù, prendendo il controllo di qualsiasi dei suoi membri ed impartendo ordini e compiti alle diverse classi che la compongono. Il villaggio si farà sempre più grande e, se saranno rispettati i parametri di sviluppo prestabiliti e sarà procacciato abbastanza cibo, cominceranno a nascere bambini e nuovi membri si aggregheranno ingrossandone le fila. Ogni volta che un membro apprenderà una nuova abilità, la potrà insegnare agli altri, nel continuo alternarsi del giorno e della notte di quest’era primordiale fantastica. Dovremo mettere degli uomini a guardia delle capanne e delle donne, che al mattino partiranno per raccogliere frutta e verdura da mettere nelle pentole sui focolai per farne cibo da distribuire. Dovremo proteggere chi andrà a raccogliere l’acqua potabile da accumulare negli orci a disposizione di tutti. B.C., però, non è un gestionale, ma un action adventure e, una volta approntate tutte le misure per far prosperare il nostro villaggio al meglio, sarà il momento di andare a caccia di cibo, di dinosauri e di scimmie…
A caccia di creature ostili
Il mondo di B.C. ruota tutto attorno alla ricerca di acqua e di cibo, l’idea alla base del gioco Intrepid è, però, che la nostra tribù non sarà la sola a volerne, ma che tutte le creature che popolano questo ecosistema immaginario faranno di tutto per guadagnare terreno e ottenere le stesse identiche cose. Lo faranno, però, con intensità e volontà diverse. Le foreste, i boschi e le radure saranno, infatti, popolate dalle diverse specie di dinosauri e da dei primati scimmieschi, veri e propri antagonisti nel gioco. Laddove i dinosauri terranno un atteggiamento sostanzialmente neutrale nei nostri confronti fino al momento di essere aggrediti, le scimmie, invece, ci attaccheranno a prescindere, assaliranno il villaggio, cercando di rapire i bambini e ucciderne gli abitanti.
B.C. è forse una delle prove tecniche più impressionanti delle capacità della console Microsoft
Toccherà a noi partire, metterci a capo di una squadra di un massimo di sei cavernicoli e cercare di recuperare terreno e scoprire nuove abilità e risorse. Dovremo imparare a conoscere i gradi di aggressività delle diverse specie di dinosauri, la loro diversa capacità di reagire ai nostri attacchi, di imparare e di organizzare una contro offensiva da soli o in branchi. La sfida di Intrepid è quella di riuscire a trasmettere una vera e propria sensazione di incertezza esplorativa, una curiosità primordiale che spinga chi gioca ad aggirarsi furtivo nelle diverse zone alla scoperta dei pericoli e delle sorprese che vi si nascondono. Nuotare lungo i fiumi, scalare montagne e cacciare diventa fondamentale per sopravvivere; scoprire dove nidificano i dinosauri serve ad indicare una fonte di cibo per i compagni che andranno ogni giorno a raccogliere uova per portarle al villaggio, recuperando, in più, le carni dei rettili uccisi per farne bistecche da cuocere al fuoco dell’accampamento. I membri della tribù non invecchiano con il passare dei giorni, ma via via che salgono di livello mutano d’aspetto, acquisendo muscoli più possenti, coprendosi di cicatrici ed ottenendo nuovi oggetti da indossare. Fino alle maschere tribali segno di rispetto e potere.
A caccia di creature ostili
Foreste pluviali e cime tempestose.
B.C. è forse una delle prove tecniche più impressionanti delle capacità della console Microsoft. Niente clipping per questa terra popolata da decine di animali e di cavernicoli, tutti animati in modo realistico e complesso, ricoperti da ottime texture e d’effetti grafici. Fasci d’erba poligonale mossi dal vento ricoprono ogni centimetro di terreno, piante esotiche e tropicali, da esaminare e con cui interagire, animano canyon e radure. Dirupi, montagne, cunicoli e fiumi, in cui avventurarsi liberamente, costituiscono l’essenza di un gioco che, a detta degli sviluppatori, richiederà dalle 20 alle 30 ore per essere portato a termine solo dedicandosi alla soluzione della quest principale. Tra muscolature poligonali e ricostruzioni quasi perfette di pterodattili e tirannosauri c’è veramente tanta carne al fuoco e la speranza resta che gli sviluppatori riescano a mantenere costante il livello di una produzione certamente fuori dal comune.
L’ombra di Fable.
B.C. è stato annunciato improvvisamente in piena campagna di lancio di Fable, quando tutta la stampa si stava concentrando sul nuovo gioco Lionhead in un’escalation di aspettative che ha oramai raggiunto un livello quasi critico. Ciò che ci ha sempre stupito è come ad Intrepid Games non siano stati impauriti dalla prospettiva che il loro gioco possa passare alla storia come il fratello minore di Fable, venendone oscurato. Il pensiero si è fatto ancora più consistente ora che abbiamo visto da vicino questo titolo che promette davvero tanto e del quale, a nostro giudizio, non si sente parlare a sufficienza. B.C. verrà pubblicato tra Gennaio e la primavera del 2005, a circa sei mesi dal lancio di Fable. Le intenzioni di Lionhead sono quelle di concentrarsi completamente su di esso, una volta dato alle stampe il gioco dei Big Blue Box, ricreando lo stesso hype e dando il giusto rilievo ad un progetto altrettanto valido. Da parte nostra non resta che la promessa di seguirlo da vicino in tutte le diverse forme di aggiornamento che si seguiranno nei prossimi mesi, con il consiglio di fare altrettanto, perché B.C. è un titolo da tenere d’occhio e nella giusta considerazione. Non vorrete certo farvi sorprendere da un dinosauro…
Per finire, ecco i link ai filmati ripresi da Multiplayer.it in esclusiva:
B.C., nell’evidente paradosso storico dell’incontro impossibile tra dinosauri e uomini, mette in scena l’epopea di una tribù alla ricerca della terra promessa, un eden dove gli uomini possono vivere al riparo dalle scimmie e dai dinosauri in costante caccia di cibo, meglio se costituito dai cuccioli d’uomo. Il gioco della Intrepid Games ci è stato mostrato in una delle salette nel retro dello stand Microsoft all’E3 e, anche se l’ambientazione ci aveva da sempre suggerito una certa curiosità, siamo usciti dalla dimostrazione certi di aver assistito ad uno dei giochi più interessanti in uscita su Xbox nel prossimo anno (e non solo) e ad un piccolo gioiello di tecnica. La lotta per la sopravvivenza, per l’appropriazione del territorio e delle risorse fondamentali che può offrire, si fanno action adventure con il piglio solito delle produzioni Lionhead, che promettono di farne un prodotto unico.