Singin’ in the room
Il packaging della produzione Sony è semplicemente fenomenale: al prezzo di un normale gioco infatti, la confezione di Singstar racchiude –oltre al disco, ovviamente- anche una coppia di microfoni di splendida fattura, eccellenti sia per solidità che per qualità estetica. Collegati all’adattatore e quindi alla porta Usb, rappresentano di fatto lo strumento destinato a dare un serio scossone al proprio senso del pudore. Impugnarli infatti significa spostare le proprie performance canore dall’intimità e dalla segretezza in cui sono state custodite, alla potenza inclemente del proprio impianto sonoro. Questo, di fatto, rappresenta l’unico reale ostacolo per poter godere di un gioco divertente, curato e originale come pochi altri negli ultimi tempi. Sì perché l’opera dello Studio London rappresenta davvero un punto di svolta per il genere dei giochi musicali, destinato a raccogliere grande successo nella modalità single player, ma letteralmente a esplodere in quella multiplayer. Ma andiamo per ordine, partendo dalla scelta delle canzoni che può contare su una trentina di brani, tutti ovviamente di stampo pop più o meno marcato: d’altra parte, per un gioco di questo tipo che deve essere fruibile da chiunque, è giusto e sacrosanto che sia così. Oltre ad artisti internazionali come Madonna, i Village People (immancabili), Sugababes, Dido, Jamelia, Pink, Ricky Martin e via dicendo, Sony ha oculatamente deciso di aggiungere una manciata di brani localizzati per i Paesi più importanti. Per l’Italia, la scelta è caduta su Daniele Silvestri con Salirò, Paola e Chiara con Vamos a Bailar, Alexia con Egoista, i Subsonica con Nuova ossessione e La Differenza con In un istante. Una rosa complessiva destinata quindi ad accontentare chiunque, nel vero senso della parola. La modalità più immediata è ovviamente quella che permette di scegliere un brano a piacimento e destreggiarsi subito tra note e melodie: ogni canzone è accompagnata su schermo dal proprio videoclip, con in basso il testo da seguire assieme ad alcune barre colorate capaci di indicare l’intensità e la tonalità corretta del brano. Riuscire a far coincidere la propria voce con le suddette barre significa cantare nel modo corretto, guadagnando così i punti destinati a costituire la valutazione finale. La modalità appena descritta può essere affrontata sia in singolo che in coppia: in quest’ultimo caso, si può optare per una cooperazione con unica votazione finale, oppure per una battaglia sul filo dell’intonazione migliore.
In da club
Ma non è tutto: i cantanti solitari potranno infatti intraprendere una personale carriera musicale, tramite l’apposita modalità destinata a trasformare una promessa in erba in una vera superstar. Tutto ciò partendo dai piccoli club e locali, nei quali esibirsi su una lista ridotta di canzoni precedentemente selezionate, nella speranza di “fare colpo” sulla platea e ottenere più consensi possibile. Passo dopo passo, la propria ascesa alla popolarità passerà per locali sempre più grandi e prestigiosi, con contratti discografici da firmare e singoli da lanciare in classifica. Ben lontana dalla qualifica di semplice riempitivo, la modalità Diventa una Stella è un autentico banco di prova per le proprie corde vocali, oltre che un divertentissimo e stimolante incentivo per migliorare le proprie performance. Ma come in ogni gioco del genere che si rispetti, è nella modalità multigiocatore che Singstar dà il meglio di sé: è sorprendente la varietà di possibilità di gioco offerte, soprattutto tenuto conto che in fin dei conti il fulcro del gioco è semplicemente cantare. Per esempio, “Scalda il pubblico” richiede al giocatore di mantenere alto l’interesse degli spettatori, pena la cessione del microfono ad un amico che dovrà risollevare le sorti della situazione. “Passa il microfono” al contrario, come il nome suggerisce, richiede ad ogni giocatore di cantare una frazione della canzone, per poi passare la mano ai compagni: la possibilità di giocare in squadre dividendo le persone in 2 gruppi, unita alla chiamata del tutto random al microfono dei propri amici, rappresenta gli ingredienti ideali per trasformare una serata in compagnia in un vero delirio. Completa il quadretto la possibilità di collegare la videocamera EyeToy, per riprendere le esibizioni e registrarne brevi frammenti, da rivedere in seguito. In realtà tale facoltà, oltre a calcare la mano sui momenti di vera umiliazione che è possibile attraversare con Singstar, non rappresenta nulla di particolarmente stimolante che faccia propendere per adottarla al posto dei normali videoclip.
Commento
Singstar è un prodotto di eccellente fattura, estremamente curato sotto ogni punto di vista e offerto ad un prezzo estremamente competitivo. Ma Singstar è soprattutto una bomba di divertimento, capace di incollare allo schermo chiunque abbia anche solo un minimo interesse per la musica e destinato a rivoluzionare tutte le serate casalinghe tra amici o in famiglia. E vista la qualità complessiva del prodotto finale, c’è da sperare che la produzione Sony riesca a raccogliere il successo che merita, al fine di dare il lasciapassare ad una serie di dischi aggiuntivi con nuovi brani e modalità. Non vediamo l’ora.
La gente canta ovunque: sotto la doccia, in auto, a letto, per strada, al lavoro… perché non farla cantare anche davanti alla PS2? Questo deve aver pensato Sony producendo Singstar, fatica dei britannici di Studio London da poco giunta sugli scaffali di tutta Europa, Italia compresa. Ma qual è il succo di Singstar? Fondamentalmente, si tratta di un karaoke evoluto ed elevato all’ennesima potenza, figlio di quella vera e propria mania nipponica che sta lentamente cercando di prendere piede anche in occidente.