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Fire Emblem: Radiant Dawn - Provato

La storica serie strategica Nintendo si trasferisce sul Wii, ma non cambia di una virgola

ANTEPRIMA di La Redazione   —   23/10/2007
Fire Emblem: Radiant Dawn - Provato
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Fire Emblem: Radiant Dawn - Provato

Molti ricorderanno l'epica storia di Ike e dei suoi compagni, protagonisti di Fire Emblem: Path of Radiance, apparso su GameCube circa due anni fa. Il gruppo si era trovato suo malgrado coinvolto nella guerra tra i regni di Daein e Crimea, quando il primo aveva immotivatamente attaccato e raso al suolo il secondo. Da quel momento gli eventi si erano succeduti velocemente, fino a culminare in un finale che non riveleremo ad eventuali giocatori ritardatari. Radiant Dawn resta ben ancorato sul continente di Tellius, riprendendone le vicende tre anni dopo la fine di Path of Radiance. Il regno di Crimea è riuscito ad avere la meglio su quello di Daein e sul suo pazzo re Ashnard, ma si è poi visto costretto ad abdicare in favore del più potente impero di Begnion. Nessuno si aspettava, però, che Begnion riducesse in schiavitù la popolazione di Daein, rinchiudendo gli uomini in brutali campi di concentramento per evitare una insurrezione e lasciando solo anziani e bambini nelle città semidistrutte. Uno scenario decisamente deprimente, che fa riflettere subito i giocatori sulla relatività della ragione e del torto: è giusto che la popolazione di Daein abbia fatto questa fine, per espiare le colpe di un re impazzito tre anni prima? Radiant Dawn insegna che non bisogna mai giudicare un popolo dai suoi governanti, soprattutto quando a farne le spese sono degli innocenti.

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La storia continua

Per fortuna un piccolo gruppo di eroici abitanti di Daein è riuscito a sfuggire alla schiavitù e si nasconde tra boschi e villaggi cercando di organizzare la resistenza all'impero di Begnion. A capo dei ribelli, che si fanno chiamare Dawn Brigade, c'è una ragazza dai capelli d'argento e dagli incredibili poteri curativi, Micaiah. E' intorno a lei che si raccolgono il ladro e amico d'infanzia Sothe, l'inesperto spadaccino Edward, il veterano Nolan e il lanciere Leonard, un gruppo ben differenziato a cui si aggiungeranno in seguito altri personaggi. Il prologo e la prima parte del gioco si concentrano su Micaiah e sui suoi amici, con l'apparizione sporadica di alcuni dei personaggi minori di Path of Radiance, ma è a partire dal secondo capitolo che avviene la vera svolta nella trama. E' a questo punto, infatti, che il gruppo incontra Ike e gli altri personaggi principali di Path of Radiance, proprio coloro che tre anni prima parteggiavano per il regno di Crimea. Come si svolgerà l'incontro tra questi punti di vista così diversi tra loro? A giudicare da quanto visto finora, la trama di Radiant Dawn è complessa e molto solida e tocca difficili tematiche morali in un modo che sicuramente lascerà il segno.

Fedeli alla tradizione

Se c'è una cosa che Intelligent System, sviluppatore delle serie Fire Emblem e Advance Wars, si rifiuta assolutamente di fare, questa è alterare la natura e il sistema di gioco dei suoi marchi storici. Secondo questo ristretto ma prolifico gruppo di ex dipendenti dello studio R&D1 di Nintendo, le nuove console sono un mezzo per far proseguire serie di videogiochi di vecchia data, ma non devono determinarne le meccaniche. Ecco perchè Intelligent System ha deciso di non utilizzare alcuna delle funzionalità caratteristiche del Wii: sensori di movimento e vibrazione non avranno alcun peso sul gioco, che anzi sfrutterà il telecomando in posizione orizzontale. Il movimento dei personaggi sarà determinato dalla croce direzionale (utilizzabile con la mano sinistra), mentre il pulsante 2 sarà il normale tasto di conferma e 1 cancellerà l'azione selezionata: una configurazione, insomma, degna di un episodio di Fire Emblem su SNES ma tuttora valida.

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Fedeli alla tradizione

Il sistema di gioco rispetta quanto visto nei precedenti capitoli della serie: i personaggi, sia alleati che nemici, si muovono su una mappa grigliata e al momento di agire possono utilizzare armi, magia oppure oggetti. A seconda dell'arma selezionata, sarà necessario metterli a distanza ravvicinata del proprio avversario (è questo il caso di pugnali e spade) oppure lasciare una casella libera (nel caso si utilizzino archi, lance e incantesimi), in modo da evitare il contrattacco. I numerosi tutorial che appaiono durante il gioco sono facoltativi, ma restano uno strumento molto utile per capire in pieno la complessa strategia su cui Fire Emblem si basa. Si parte dagli attacchi corpo a corpo e si continua con quelli a distanza, per affrontare poi l'uso delle altitudini a proprio vantaggio e lo scambio di oggetti tra personaggi alleati. Un lavoro ancora maggiore è stato fatto sui vari personaggi, che non sono semplici pedine ma esseri con una personalità ben definita che può addirittura evolversi nel corso del gioco. Alcuni, come Micaiah e Sothe, godono di attacchi speciali che derivano dalla loro amicizia; i giocatori potranno poi perfino decidere di migliorare i rapporti tra quei personaggi che non si conoscono bene attraverso dialoghi speciali che col tempo daranno loro ulteriori bonus in battaglia.

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Si vive una sola volta

In Radiant Dawn vige ancora la stessa inesorabile regola che ha contraddistinto tutti i precedenti capitoli della serie: se un personaggio muore in battaglia, è perso per sempre. Non c'è verso di riportarlo indietro e non c'è niente da fare, a parte spegnere la console senza salvare e ripetere la battaglia. Per fortuna il team di Intelligent Systems ha escogitato una soluzione per rendere le cose più semplici ai giocatori che impostano il livello di difficoltà su Facile o Medio: si chiama Battle Save ed è un'opzione che permette di salvare il gioco anche nel bel mezzo di uno scontro, quante volte si vuole e senza perdere il salvataggio nel caso in cui il Wii venga spento e poi riacceso. A parte questa novità, sono veramente poche le aggiunte in Radiant Dawn: sappiamo solo che ci saranno alcune nuove classi e armi ancora non specificate e che finalmente il gioco supporterà il widescreen. Tutti gli altri elementi si rifanno impeccabilmente alla tradizione della serie: certo non il modo migliore per attirare nuovi giocatori, ma sicuramente una garanzia di ottima qualità per tutti gli appassionati dei giochi di strategia a turni.

Fire Emblem non sarà una delle serie Nintendo più diffuse in termini di dati di vendita, ma è certamente una delle più longeve e più rispettabili. La sua natura di gioco strategico a turni dall'impostazione tradizionale rende questa serie impossibile da provare per cinque minuti nell'abito di una fiera aperta al pubblico e impostata su partite veloci che lascino spazio ad altri giocatori; ciò nonostante Radiant Dawn era presente all'E for All, tra orde di adolescenti più interessati a Super Smash Bros. Brawl che all'uso estensivo delle loro cellule cerebrali. Fortunatamente avevamo già avuto occasione di provare il nuovo Fire Emblem nel corso di un evento stampa Nintendo tenutosi a San Francisco qualche giorno prima, trascorrendo alcune ore con i nuovi personaggi che ci faranno compagnia in questa lunga avventura...