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Fire Emblem

Dopo 14 anni di gloriosa carriera Fire Emblem raggiunge anche il Gamecube! Intelligent Systems va a mettere una pezza sull’imbarazzante carenza di RPG e strategici sul cubo con un gioco dalla portata epica.

ANTEPRIMA di Claudio Camboni   —   04/11/2004

...classi diverse di personaggi con relative evoluzioni, magie varie e una storia solida con personaggi carismatici..

Un pò di storia...

Fire Emblem: Seisen no Keifu arrivò nel 1996 sempre su Super Famicom e presentava una trama imponente suddivisa in due parti cronologicamente abbastanza distanti da giustificare un vero e proprio turnover generazionale dei protagonisti alla prese con le guerre interne al continente di Jugdral (non distante da Akaneia del capitolo precedente). Nuove classi di personaggi con relativi upgrades e una gestione più approfondita delle magie fanno di questo uno dei capitoli più belli della serie, che apre la strada al seguente Fire Emblem: Thracia 776 del ’99, ultimo capitolo su Super Famicom della serie. La trama si piazza all’interno di quella dell’episodio precedente, concentrandosi sulla regione di Thracia, con un ritorno di alcuni personaggi già conosciuti: novità inserite sono la Fog of War (chi ha giocato a Advance Wars sa di cosa stiamo parlando) e la capacità di catturare e liberare personaggi durante la battaglia, aggiungendo ancora spessore alla strategia di gioco. Questo è probabilmente il capitolo tecnicamente più curato. Dal 2002 al 2004 sono ben tre gli episodi usciti su GBA: Fuuin no Tsurugi ha per protagonista Roy (anche lui comparso in Super Smash Bros Melee) alla guida della Lycian League nel continente di Elibe; Rekka no Ken è il primo capitolo ad essere esportato ufficialmente nel mercato occidentale ed è un prequel di Fuuin no Tsurugi che vi vede alla guida di una squadra chiamata Black Fang; Seima no Kouseki è l’ultimo gioco della serie per GBA e presenta la possibilità di scegliere tra due diverse trame che si dipanano nell’inedito continente di Magi Val, anche qui nuove classi di personaggi e un più complesso sistema di evoluzione dei personaggi sono le aggiunte all’ormai ben definito sistema di gioco. E arriviamo a Fire Emblem: Souen no Kiseki, previsto per il 2005 su Gamecube.

Fire Emblem
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Il mestiere delle armi secondo Intelligent Systems

Il continente di Tellius è sconvolto da guerre sanguinose, e più precisamente nel regno di Crimea si trova una banda di mercenari che si guadagna da vivere facendo…be’, quello che i mercenari normalmente fanno, ovvero combattere per il miglior offerente e altre cose moralmente discutibili. Tale banda è capeggiata da Grail il quale ha un figlio, Ike, che guardacaso è il protagonista della storia. E fin qui tutto nella normalità, fin quando la tranquilla vita da mercenario di questo ragazzo trova una svolta nell’incontro con la prinicipessa di Crimea, che lo coinvolge in un viaggio verso Gallia (ma è probabile che Asterix non c’entri con questa storia). Fire Emblem è un JRPG strategico in piena regola: vi trovate alla guida di una più o meno numerosa squadra pronta a dare battaglia al nemico all’interno di vari scenari e con vari obiettivi. Poco si sa di preciso ancora sulla dinamica di gioco, ma a giudicare da quello che possiamo vedere sembra che la struttura sia rimasta quella classica della serie, con combattimenti a turni e mappa di gioco suddivisa in una griglia isometrica a definire precisamente i possibili spostamenti dei personaggi di casella in casella. In pratica vi troverete a comandare un personaggio alla volta del vostro party, al quale potrete impartire diversi ordini ovvero muoversi, attaccare (con varie tipologie di attacco), difendersi, usare oggetti e altri tipi di comandi a seconda della situazione e del personaggio. Quando vi troverete a sferrare o subire un attacco, una cutscene vi mostrerà l’evento. I combattenti sono suddivisi in diverse classi con abilità particolari e rispettive evoluzioni di livello, diverse possibilità di movimento e ampiezza di raggio d’azione portano ad un utilizzo variegato delle forze in campo: ad esempio vi saranno truppe a cavallo o a piedi o addirittura volanti che avranno ovviamente capacità diverse di coprire le distanze, così come la diversa gittata delle armi caratteristiche di ogni classe porterà alla scelta di uno scontro diretto faccia a faccia col nemico o ad un bersagliamento da lontano, magari riparati dalla morfologia del campo di battaglia. Ovviamente vi saranno anche magie in abbondanza e classi di personaggi più specificamente dedicate alle arti magiche piuttosto che alla forza bruta, insieme a nuove apparizioni come gli “Skinshifters”, capaci nientemeno che di trasformarsi in bestie o mostri e i “Taliesins”, che possono bombardare il nemico dall’alto.

Fire Emblem
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Nuovo look

Di questi tempi pare che il passaggio dal 2d al 3d sia una sorta di imperativo morale per le softwarehouses, pertanto era logico aspettarsi che anche FE subisse tale trattamento, con tanto di restyling in celshading dei personaggi, che si mostrano ora più belli che mai nelle cutscenes con visuale ravvicinata che accompagnano ogni attacco. C’è da dire che l’aggiunta di una dimensione in un gioco del genere ne può aumentare anche lo spessore strategico, con una maggiore interazione con il campo di battaglia.

Gli scenari appaiono graficamente alquanto austeri, ma senz’altro funzionali ed in linea con lo stile generale del gioco

Nuovo look

L’area di gioco è inquadrata dall’alto attraverso diversi livelli di zoom, che possono privilegiare una visione globale più distante maggiormente indicata per elaborare gli spostamenti delle truppe, oppure una visione più ravvicinata per godere meglio dei particolari o seguire i dialoghi. Gli scenari appaiono graficamente alquanto austeri, ma senz’altro funzionali ed in linea con lo stile generale del gioco, mentre i personaggi sembrano ben disegnati sia nei loro modelli poligonali che per quanto riguarda il character design delle tipiche faccine disegnate che compaiono durante i dialoghi e nei menu. Notevole la pulizia grafica che pervade il gioco, rendendo molto chiara e gradevole l’azione.

Fire Emblem
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La lunga attesa...

La versione nipponica di questo nuovo FE per Gamecube è data in uscita per l’inverno 2004, mentre la data d’uscita della versione americana (e, augurabilmente, anche della PAL) potrebbe aggirarsi intorno alla metà del 2005. Chi ha giocato ai capitoli precedenti sarà stato probabilmente ormai catturato dall’universo di Fire Emblem, fatto di storie epiche, personaggi carismatici e una meccanica di gioco che può dare assuefazione. Il confronto con Advance Wars (anch’esso opera degli Intelligent Systems) è scontato, e chi ha giocato fino alla nausea lo strategico su GBA dovrebbe avere un’idea di cosa aspettarsi da FE, aggiungete però in questo caso alla solida struttura di gioco anche una trama complessa e intrigante, e tanto dovrebbe bastare a farvi aumentare la salivazione! Per tutti gli altri il consiglio è di tenere comunque sott’occhio questo gioco, se non altro perché è praticamente privo di concorrenza su Gamecube e rappresenta un grande ritorno di una saga gloriosa su una console Nintendo da casa, dopo il lontano, ultimo capitolo su Super Famicom. Intanto potete godervi i bellissimi artwork sul sito ufficiale (a dire il vero ancora un po’ scarno) di Fire Emblem: Souen no Kiseki alla pagina: https://www.nintendo.co.jp/n08/ae7j/sinsaku/

Fire Emblem

Un pò di storia...

Per un gioco del genere un po’ di retrospettiva pare doverosa: la storia di Fire Emblem si dipana lungo 14 anni di prolifico sodalizio Nintendo-Intelligent Systems, esattamente dal 1990 al 2004 e conta niente meno che 8 incarnazioni uscite su Famicom, Super Famicom, e GBA. E soprattutto rimane per la maggior parte del tempo inedita, in occidente. Il primo Fire Emblem: Ankoku Ryuu to Hikari no Tsurugi uscì nel 1990 su Famicom e narrava le gesta di Marth (o Marus), principe esule di Aritia (nonché ospite speciale di Super Smash Bros Melee) e dei suoi fedelissimi nelle lande di Akaneia, nel tentativo di liberare il regno di Altea. Di fatto, conteneva già tutti gli ingredienti che avrebbero definito la struttura tipica del gioco lungo i diversi capitoli: RPG strategico con battaglie a turni organizzate su mappe “a scacchiera”, classi diverse di personaggi con relative evoluzioni, magie varie e una storia solida con personaggi carismatici. A distanza di un anno, Fire Emblem Gaiden, sempre su Famicom presentava una side story focalizzata sui due Lords Alm e Celica nel continente di Valencia, con i due protagonisti principi rispettivamente dei regni di Rigel e Sofia. Nel ’93 la saga si sposta su Super Famicom con Fire Emblem: Monshou no Nazo, contenente due storie: il Book 1 consistente nel remake del primo FE, il Book 2 contente invece il vero e proprio sequel del primo. Di nuovo, ci troviamo a combattere al fianco di Marth prima nella rinnovata versione delle sue prime gesta, poi attraverso un intricata trama che lo vedrà impegnato contro quelli che un tempo erano suoi amici. Alcuni perfezionamenti vengono apportati alla dinamica di gioco, come la gestione dei personaggi che possono montare e smontare da cavallo con cambiamenti nello stile di combattimento. Il gioco fu un best seller con una permanenza di quasi un anno al numero uno della chart di Famitsu.