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Bayonetta strikes back

Bayonetta strega anche il pubblico di Colonia, grazie al suo mix di spettacolarità ed azione frenetica.

PROVATO di Fabio Palmisano   —   19/08/2009
Bayonetta strikes back

Giustamente considerato da molti come il miglior action game presente all'E3, Bayonetta è tornato a farsi desiderare alla GamesCom di Colonia, confermando le sue eccellenti qualità. Nonostante il recente slittamento al 2010 ne abbia leggermente smorzato l'hype, il prodotto Sega ha tutte le caratteristiche per imporsi come un vero e proprio caposaldo del genere. Oltre ad una piacevolissima "seconda volta" con la stessa demo provata nel corso della fiera losangelina, abbiamo avuto modo di assistere ad una presentazione a porte chiuse che ha mostrato un nuovo livello di gioco ed alcune feature inedite. Anzitutto, c'è stata un'imbeccata riguardante la parte narrativa di Bayonetta, finora rimasta piuttosto oscura: il plot girerà attorno al risveglio della sexy strega protagonista, che dopo 500 anni di sonno si ritrova senza memoria e dovrà dunque andare alla ricerca della sua identità e fare i conti con il proprio passato. Una cutscene che coinvolgeva uno dei personaggi secondari ha messo poiin luce l'estrema spettacolarità di tali sequenze, registicamente vicine a quelle dei vari Devil May Cry anche se meno tendenti all'eccesso stilistico fine a sé stesso. Passando alla parte giocata vera e propria, abbiamo anzitutto apprezzato due nuovi set di armamentario sfoggiati dalla nostra eroina (per chi non lo sapesse, in Bayonetta si possono personalizzare due equipaggiamenti che è possibile switchare on the fly nel bel mezzo dell'azione), rispettivamente una coppia di bazooka ed una spada di ghiaccio: grazie ai primi era possibile letteralmente fare a brandelli i nemici dopo averli "riscaldati" con

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opportune combo di pugni e calci, mentre la seconda consentiva di congelare gli avversari, nonché di fare ice skating e muoversi così molto più velocemente all'interno dello scenario. Incalzato sull'argomento, uno degli sviluppatori del gioco ha confermato come Platinum Games abbia speso molte energie nel bilanciamento di armi, combo e mosse varie: l'idea è quella di dare agli hardcore pane per i propri denti, grazie ad una varietà di colpi letteralmente mostruosa (se si tengono in conto tutte le possibili combinazioni tra un set di armi e l'altro), ma senza dimenticarsi del pubblico meno smaliziato, che potrà comunque sfruttare le special moves più devastanti grazie ad una modalità Easy che le renderà più facilmente fruibili. Dopo qualche combattimento che ha messo nuovamente in mostra l'eccezionale fluidità dell'azione di gioco di Bayonetta e l'ottima qualità delle animazioni della protagonista, un breve fast-forward ci ha portato allo scontro con un boss, di dimensioni ovviamente gigantesche. Un frangente che è servito più che altro quale showcase dell'estrema spettacolarità del titolo Platinum Games, con la nostra eroina che correva su ogni superficie dello scenario, incurante delle leggi della gravità ed inquadrata da una telecamera che si produceva in virtuosismi d'alta classe. Fermo restando che bisognerà valutare la longevità del prodotto finale, Bayonetta sembra veramente destinato a mantenere tutte le promesse, confermandosi tecnicamente brillante e dotato di una struttura di gioco che parrebbe non lasciare nulla al caso: l'uscita del prodotto Sega va assolutamente segnata nell'agenda di ogni amante degli action game.

E3 2009

Considerato da tempo come la next best thing nell'ambito degli action game in terza persona, Bayonetta si è finalmente presentato in forma giocabile sullo showfloor dell'E3 2009. Pad alla mano, vediamo se questo erede spirituale di Devil May Cry riesce ad attestarsi su un livello qualitativo superiore a quello delle non entusiasmanti ultime uscite di Dante.

La nostra esperienza con Bayonetta si è suddivisa in due parti: la prima costituita da una presentazione in compagnia dei producer del gioco, e la seconda rappresentata dal playtest vero e proprio con una demo che testimoniava lo stato ormai praticamente concluso della produzione Platinum Games. Considerando anche che non ci sono state grandi rivelazioni da parte degli sviluppatori, passiamo a parlare direttamente della prova sul campo, che -lo diciamo subito- ha dato una piacevolissima conferma di tutte le cose buone che erano finora trasparite solo da filmati ed anteprime varie. Come si ricorderanno i meglio informati, Bayonetta è una strega che vive in una dimensione parallela e che (per motivi ancora tenuti segreti da Sega) si ritrova a dover combattere un'intera armata di angeli dalle fattezze mostruose. Qualunque saranno le tematiche narrative alla base del massacro, comunque passeranno in secondo piano di fronte all'orgia action che il gioco è in grado di offrire. La struttura ludica di base è del tutto simile a quella dei vari Devil May Cry, perlomeno per quanto riguarda gli aspetti più superficiali: una protagonista che combatte servendosi di attacchi a corto raggio ed armi da fuoco, mosse speciali stravaganti, boss di dimensioni generose e skills ed equipaggiamento che è possibile potenziare spendendo le aureole raccolte dai nemici caduti. Fortunatamente, Bayonetta è ben lontano dall'essere un semplice clone delle avventure di Dante, e si dimostra per certi versi assolutamente superiore. Ignorando la stucchevole usanza dello stylish fighting a tutti i costi, il gioco si rivela un action game estremamente fluido e divertente, intuitivo nell'immediato ma capace di una notevole profondità. Sfruttando un sistema di controllo completo e performante, Bayonetta può aggredire gli avversari con combo di calci, pugni e pistolettate, senza disdegnare devastanti attacchi con armi recuperate sul campo e mosse finali clamorosamente over-the-top, la cui potenza è

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direttamente proporzionale alla velocità con cui si preme ripetutamente il tasto indicato su schermo. Oltre ad essere gratificante sotto il profilo ludico, tutto ciò è anche una gioia per gli occhi: Bayonetta si muove in maniera estremamente fluida, ed i colpi più potenti sono scanditi da animazioni che vedono i capelli (!) della nostra eroina prendere vita ed assumere le forme più disparate. In tema di esagerazioni, impossibile non citare le esecuzioni con le quali giustiziare il malcapitato di turno: abbiamo visto Bayonetta far comparire dal nulla strumenti di tortura quali ghigliottine, ruote chiodate e vergini di Norimberga, che poi ha brutalmente utilizzato per finire l'avversario in un tripudio di sangue. In chiusura del nostro playtest, abbiamo affrontato un gigantesco boss di fine livello, una sezione nella quale la frenetica azione di combattimento si sposava con vertiginosi cambi d'inquadratura di rara spettacolarità: a dire il vero, l'intera avventura sembra essere puntellata di tali preziosismi in termini di regia, specialmente quando Bayonetta si produce in acrobazie inumane come la corsa sui muri o il lancio di oggetti pesantissimi con la sola forza dei capelli. Platinum Games sembra avere per le mani un action game di eccezionale fattura, capace nel compito (tutt'altro che semplice) di abbinare una grafica esaltante con un gameplay da primo della classe: a scanso di clamorose lacune nel prodotto finale, è lecito aspettare Bayonetta come un dei migliori esponenti del genere per il prossimo futuro.

CERTEZZE

  • Una longevità soddisfacente
  • Una storia interessante sarebbe la ciliegina sulla torta

DUBBI

  • C'è sempre il fantasma della ripetitività