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Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory

Abbiamo provato in anteprima il versus mode di Splinter Cell 3. Preparatevi a ricominciare a giocare a spie contro mercenari...

ANTEPRIMA di Fabrizio Montebello   —   25/01/2005
Tom Clancy's Splinter Cell: Chaos Theory (Splinter Cell 3)
Tom Clancy's Splinter Cell: Chaos Theory (Splinter Cell 3)
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Pcisti ed Xboxari saranno gli unici a potersi fregiare del gioco in rete

Ricomincio da tre…

Spia o Mercenario?
I programmatori di Montreal hanno deciso di mantenere inalterato lo schema base di gioco: come in Pandora Tomorrow, anche in Chaos Theory infatti, tutte le modalità versus prevedono il confronto tra una coppia di spie ed un duo di mercenari che avranno il ruolo di rendere la vita difficile agli “splinter cells” che vorranno infiltrarsi nelle basi nemiche. Invariate anche le visuali con cui affronteremo queste battaglie: in terza persona per le spie (ovvero come quando controlliamo Sam Fisher nel gioco in singolo) ed in soggettiva per i mercenari, trasformando l’azione di gioco dallo stealth ad un First Person Shooter.

Non siamo di fronte però ad una fotocopia di PT: i programmatori infatti hanno fatto tesoro del feedback ricevuto dagli utenti ed hanno apportato delle modifiche piuttosto importanti alle dinamiche interattive. Per prima cosa, saranno tre le modalità di sfida: ai classici death match senza esclusione di colpi, vanno sommati il disk hunt, una sorta di caccia al tesoro di materiale digitale sparso in tutta la mappa e soprattutto lo “story mode”. Quest’ultimo (il preferito dagli utenti: sui server di Ubi.com tutti giocano esclusivamente a questo tipo di scontri almeno per il momento) prevede la realizzazione di vari obbiettivi da parte delle spie come il posizionamento di bombe, l’hacking del sistema di sicurezza o il furto di materiale radioattivo.

Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory
Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory
Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory

Ricomincio da tre…

Un elemento di non secondaria importanza è la possibilità di totale “customizzazione” delle partite: ciò significa che il profondo disagio provato da molti in Pandora Tomorrow, per quanto riguarda l’equilibrio fra le due fazioni, in Chaos Theory si potrà facilmente ovviare editando praticamente tutti i parametri di gioco, comprese il numero di morti necessarie per vincere un death match da una parte e dall’altra, o quanti dischi dovranno essere raccolti dalle spie nella modalità disk hunt per portare a casa la vittoria. Questo va anche in favore della possibilità dei “niubbi” di poter pian piano imparare a giocare senza essere stracciati dagli esperti giocatori provenienti dal precedente episodio che ritroveranno delle meccaniche di gioco decisamente collaudate.

Un elemento di non secondaria importanza è la possibilità di totale “customizzazione” delle partite

Ricomincio da tre…

Gadget vecchi e nuovi
Come ogni buon gioco stealth che si rispetti, anche Chaos Theory propone tanti gadget divertenti ed intriganti. Uno dei più cool è decisamente la possibilità da parte delle spie di potersi mimetizzare come dei camaleonti con l’ambiente a patto che i loro movimenti siano decisamente ridotti. Senza rodersi le meningi per riflettere sulla verosimiglianza o meno di tale congegno, di certo nell’esperienza interattiva la capacità mimetica permette delle possibilità inedite per le spie che potranno agire anche a pochi passi dai mercenari se riusciranno a muoversi senza farsi notare; se poi l’effetto sorpresa si andrà a far benedire, gli agenti della shadow net avranno a disposizione le chaft bomb, fucili a cariche elettriche ed altre armi di offesa per darsela a gambe prima di farsi prendere. I mercenari Argus, intenti a difendere le loro basi, risponderanno con un arsenale di armi da fuoco veramente devastante oltre alle granate, alle mine ed una rete di telecamere impiantate in molte zone della mappa oltre ad un sistema di allarmi automatici che li metteranno sull’allerta. Non mancheranno poi vari visori di vecchia e nuova produzione come quello di movimento o per la percezione dei battiti del cuore.

Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory
Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory
Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory

Lavori in corso…
Come ho scritto in apertura, l’esperienza con questa beta multiplayer di Splinter Cell è stata decisamente positiva: la possibilità di editare le partite in tutte le sue componenti, le nuove modalità di gioco, i nuovi gadget e dispositivi oltre alle piacevoli battute che ci potremo scambiare con amici e avversari collegando semplicemente un microfono al nostro PC,

Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory

hanno reso l’interazione veramente piacevole. Rimane qualche perplessità sulla decisione di mantenere inalterato e fisso lo schema 2 vs 2. Visto che alcune zone delle mappe sono raggiungibili solo dalle spie, mi sono capitate partite in cui, come mercenario, l’eccesso di prudenza da parte delle spie, mi ha fatto girare a vuoto senza conflitti a fuoco per un numero piuttosto elevato di minuti. Si può dire che tali esperienze potrebbero rientrare nella concezione del genere stealth ma indubbiamente, era forse preferibile trovare qualche escamotage per scongiurare un abbassamento tale di ritmo in questi casi.

Rimane qualche perplessità sulla decisione di mantenere inalterato e fisso lo schema 2 vs 2 come in Pandora Tomorrow

Stiamo comunque parlando di una beta, in cui sono a disposizione dei giocatori solo due mappe (una inedita, le cui ambientazioni fanno riferimento ad una sorta di centro benessere giapponese mentre l’altra era una nuova edizione del museo già visto in Pandora Tomorrow) mentre per la versione definitiva ne sono state annunciate 11 (almeno inizialmente). Una beta in cui l’implementazione dell’Havoc 2 per quanto riguarda la fisica mi sembrava ben lungi dall’essere completa, così come effetti luce e climatici (annunciati come elementi influenti) non sembravano definitivi. Aspettiamo quindi marzo e l’uscita del gioco completo, per dare un giudizio definitivo sul multiplayer di Chaos Theory che comunque già da ora si prospetta decisamente interessante.

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Ricomincio da tre…

Il multiplayer di Splinter Cell: Chaos Theory

Nel giro di pochissimi anni, Sam Fisher è divenuto uno dei più importanti personaggi del mondo dei videogiochi, forte di quasi 10 milioni di copie vendute con i primi due episodi. Splinter Cell sta per tornare (data prevista: il prossimo marzo) ed i programmatori di Ubisoft (più in particolare, gli studios di Montreal che si sono occupati dell’opera prima della serie) con Chaos Theory vogliono confermare, se non ampliare, il successo delle avventure di Sam. Chiaramente per ambire a questi traguardi, uno degli elementi quasi essenziali nella produzione contemporanea videoludica è l’inserimento di una componente multiplayer on line. Pcisti ed Xboxari saranno gli unici a potersi fregiare del gioco in rete (PS2 e GCN potranno consolarsi in split screen) ma in tutte le versioni previste farà capolino, oltre alla modalità versus che abbiamo potuto provare in questa beta, anche il gioco in cooperativa. La software house transalpina promette la necessità di collaborazione fra gli agenti operativi che saranno chiamati a sviluppare una fiducia reciproca ed essere sempre pronti a lavorare insieme utilizzando un vasto arsenale di gadget tecnologici e infiltrandosi nelle basi nemiche; tutto ciò per aiutare Sam Fisher a debellare pericolosi conflitti in tutto il mondo. In coppia, gli agenti dovranno aiutarsi a vicenda in diverse azioni, tra cui scavalcare delle pareti troppo alte e salire su tubature irraggiungibili per una sola persona, o controllare che non arrivino nemici mentre si sta accedendo ai computer. Ubisoft promette anche mappe specificatamente sviluppate per enfatizzare le fasi di gioco stealth, invitando i giocatori a raggiungere un nuovo livello di coordinazione strategica tramite l’utilizzo di cuffie e microfono, o parlandosi direttamente da un divano all’altro. In attesa di provare tutto questo di persona, tuffiamoci nella modalità versus su cui abbiamo passato molte piacevoli ore di gioco…