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Il trenino di Link

Dopo la tiepida accoglienza alla GDC, Spirit Tracks riceve l'attenzione che merita sullo showfloor di Los Angeles

PROVATO di Andrea Palmisano   —   05/06/2009

In questi giorni di fiera, ci sono stati dei giochi capaci di interessare e stuzzicare il pubblico al punto tale da fargli accettare lunghissime file pur di poter mettere le mani su una breve demo per qualche minuto. Se in casa Sony tale ruolo lo ha assunto God of War 3 e su 360 Halo: ODST, allo stand Nintendo l'attesa più lunga era senza ombra di dubbio quella per provare The Legend of Zelda: Spirit Tracks su DS. Segnale, questo, capace di dare il polso dell'influenza incredibile che i grandi nomi della casa di Kyoto riscuotono sui videogiocatori vecchi e nuovi.

Il trenino di Link

La versione presentata all'E3 2009 al pubblico presentava tre sezioni distinte in cui farsi un'idea dei vari tipi di gameplay offerti all'interno di quello che sarà il pacchetto finale. La prima in cui si controllava il treno, l'equivalente della barca di Phantom Hourglass; sì perchè Spirit Tracks è praticamente il seguito spirituale del precedente Zelda per DS, e la somiglianza è subito evidente dal momento che tanto lo stile grafico quanto la meccanica sono spesso e volentieri molto simili se non identiche. Ovviamente però con un treno non ci si può spostare liberamente ma bisogna passare su dei binari; e così la rete ferroviaria viene visualizzata con tanto di nodi da attivare per proseguire da una o dall'altra parte.

Uguali e diversi

I controlli sono molto semplici, dal momento che si limitano a consentire di andare in avanti, indietro o di fermarsi. Ciò nonostante la magia di Zelda pervade ogni metro percorso con il treno, all'interno di un mondo caratterizzato come solo Nintendo sa fare. Miyamoto nella sessione ristretta a cui abbiamo partecipato ha dichiarato che la scelta di questo mezzo di trasporto è legata all'affinità che la maggior parte di noi ha con i trenini, il ricordo dei giochi da bambini e il fascino delle locomotive. In effetti tutto questo si percepisce davvero, così come è un piacere tirare la cordicella per far suonare il treno di Link, magari senza nessun motivo, giusto per il gusto di farlo.

Il trenino di Link

Un'altra sezione invece portava dentro ad un dungeon, in cui poteva essere apprezzato il twist ludico offerto in relazione al phantom; se nel precedente titolo era un temibile nemico da cui scappare a gambe levate, ora invece è un alleato da controllare con lo stilo per poter superare zone altrimenti inaccessibili. Per esempio un muro di fuoco oltre il quale è nascosto un interruttore, oppure una pozza di lava incandescente da attraversare saltando sulla testa del nuovo compagno. L'ultima sezione invece era legata allo scontro con un boss, un enorme insetto, da eliminare grazie all'aiuto di una delle nuove armi che saranno introdotte nel gioco, nello specifico capace di creare piccoli turbini di vento nella direzione in cui viene toccato lo schermo. Nel complesso quindi il nostro playtest ha confermo le supposizioni della vigilia, ovvero che Spirit Tracks sia un titolo sviluppato sulle fondamenta di Phantom Hourglass ma comunque dotato di una personalità e un carattere ben distinto. Non c'è quindi ragione per non credere che anche il nuovo Zelda possa rivelarsi un grande successo in occasione dell'uscita, prevista entro la fine dell'anno.

CERTEZZE

  • L'ennesimo bellissimo Zelda
  • Il DS sfruttato alla grande

DUBBI

  • Nessuna paura particolare