Ingredienti per una “pozione magica”
Mi sono imbattuta in Keepsake mesi fa, quasi per caso, ed è stato amore a prima vista: ricordo di essere rimasta subito folgorata dalle prime immagini e dai primi dettagli rilasciati sul gioco, ma la prova su strada è andata anche oltre le mie aspettative. Non ero tanto entusiasta di un nuovo titolo d’avventura dai tempi di Syberia e ho atteso che sbarcasse in Italia con vorace impazienza. Proprio come Syberia, Keepsake è un’avventura punta e clicca in terza persona che sovrappone modelli tridimensionali animati in tempo reale a fondali bidimensionali pre-renderizzati e, proprio come il sopraccitato capolavoro di Microïds, non è certo destinata a rivoluzionare il genere ma lo reincarna talmente bene da spingere un appassionato sull’orlo della commozione! Punta a sua volta su una confezione graficamente accattivante e una solida meccanica di gioco ma si discosta da Syberia, che ha inaugurato il filone delle avventure in terza persona dal look realistico e dal sapore più maturo predominante in questi ultimi anni, rispolverando l’ambientazione fantasy, forte anche del successo di Harry Potter e de Il Signore degli Anelli (con la saga del maghetto di J.K. Rowling ha ben più di un’analogia, come avrete occasione di scoprire più avanti). In questo titolo ritroverete tutto quello che in passato vi ha fatto innamorare delle avventure grafiche, ma Keepsake ci mette anche del suo, sfoggiando due caratteristiche che lo rendono più unico che raro: un impeccabile sistema d’aiuto integrato a prova di spoiler (e d’imbecille) e il primo esperimento ben riuscito nella fusione di due categorie di avventura finora evolutesi indipendentemente e rivolte a tipologie di utenti diverse - quella in prima persona dei cloni di Myst, imperniati sull’esplorazione solitaria e i puzzle logico-meccanici, e quella in terza persona orientata al dialogo e agli enigmi basati sull’inventario.
L’avventura di Lydia: da apprendista a maga “fai da te”
Lydia è al suo primo giorno di scuola alla prestigiosa Accademia di Dragonvale, dov’è finalmente riuscita a iscriversi dopo mille vicissitudini e tanti sacrifici: al contrario di noi poveri stolti, che arriviamo ai trenta ancora pieni di dubbi sul nostro futuro e sulla facoltà da frequentare, lei ha sempre avuto le idee chiare su quello che avrebbe voluto diventare: una maga... mi chiedo perché non abbia contemplato anch’io questa possibilità di carriera! Quella di Dragonvale, infatti, è tutt’altro che una scuola comune: trattasi di un luogo in cui sono già state istruite intere generazioni di maghi. Al suo arrivo, però, l’istituto appare completamente deserto e non c’è traccia dell’amica che avrebbe dovuto accoglierla all’ingresso, Celeste. Le uniche forme di vita intelligente rimaste sembrano essere un baldanzoso mercante (razza dura da estirpare) e un lupo paranoico che sostiene di essere un drago sotto l’effetto di un incantesimo e ha fatto della fifa una filosofia di vita. Zak, questo il nome dell’animale parlante, diventerà il compagno d’avventura di Lydia: sarà la sua guida a Dragonvale e l’aiuterà a indagare sulla misteriosa sparizione di alunni e insegnanti. Ma sarà davvero un alleato affidabile? Nei panni della giovane apprendista, avremo anche noi la possibilità di esplorare la sconfinata Accademia di Dragonvale e, per scoprire dove sono finiti tutti quanti, ci ritroveremo a superare un corso di magia molto accelerato... Non lasciamoci fuorviare dai presupposti fiabeschi della trama e dai toni spensierati del gioco tuttavia: sotto la pelle di Keepsake, scorrono anche tematiche adulte e sia i giocatori maturi sia quelli più giovani sapranno intravedere un’altra chiave di lettura al di là della sua colorata veste fantasy.
La magia visiva di Keepsake: il trucco c’è e si vede!
Keepsake si preannuncia come un prodotto molto curato, che soddisferà tanto i maniaci della grafica e della narrazione interattiva, quanto quelli dei rompicapo e degli enigmi di qualità. Tecnicamente, risulta notevole fin dal primo impatto: il mondo in cui è ambientato viene rappresentato con una certa originalità ma preserva comunque un aspetto familiare per gli appassionati del genere gotico e fantasy. I fondali hanno colori vividi e accesi e il livello di dettaglio è sbalorditivo: si distinguono le grinze nella corteccia degli alberi, le venature delle foglie, i fili d’erba o la ghiaia sui sentieri e si ha quasi l’impressione di poter sfiorare i bassorilievi e le statue. Le ambientazioni accessibili sono tante fin dall’inizio e prendono vita grazie a efficaci animazioni di sfondo e convincenti effetti di luce dinamici. Nell’accademia si respira effettivamente un’aria di mistero e di abbandono: insomma, ogni passo durante la sua scoperta è un vero piacere per gli occhi, anche per via del taglio delle inquadrature sempre azzeccato. Pure i modelli tridimensionali dei personaggi si difendono bene e sono animati con relativa naturalezza: Lydia respira, il suo mantello ondeggia al minimo spostamento, lo zaino e l’asta che indossa si muovono con lei.
i fondali hanno colori vividi e accesi e il livello di dettaglio è sbalorditivo
La magia visiva di Keepsake: il trucco c’è e si vede!
Come si è detto, Keepsake è una classica avventura punta e clicca: la sua interfaccia, illustrata nel tutorial introduttivo, è funzionale ed esteticamente apprezzabile. Gli spostamenti del personaggio sullo schermo sono intuitivi, così come le modalità d’interazione con l’ambiente di gioco, essendo quest’ultima facilitata dal cursore che cambia forma a seconda del contesto. Nell’inventario vengono raccolti e descritti gli oggetti recuperati da Lydia nel corso dell’avventura ma non è possibile manipolarli, per il semplice fatto che non serve (ne riparleremo più avanti, dando qualche anticipazione sugli enigmi). I dialoghi sono a scelta multipla e prevedono argomenti di conversazione opzionali, rivolti a chi è interessato ad approfondire ogni sfaccettatura della trama, senza appesantire l’esperienza di gioco in sé. L’accompagnamento musicale è assolutamente degno di rispetto e si adatta al tema del gioco, fondendo toni classici, ambient e medievali. Gli effetti sonori ambientali sfruttano abilmente l’audio direzionale 3D.
Puzzle per tutti i gusti
Uno dei punti di forza di Keepsake è senz’altro l’impressionante varietà degli enigmi proposti: sono davvero tanti, molti hanno una struttura composita e devono essere risolti in più stadi, ma soprattutto non si ripetono mai! Ce n’è davvero per tutti i gusti: logici, meccanici, a scorrimento, di decifrazione, basati su labirinti o indovinelli, sulla collaborazione tra i due personaggi principali, la preparazione di pozioni... L’unica tipologia di puzzle mancante sarà quella legata all’inventario: Lydia dovrà raccogliere indizi e trovare oggetti particolari per portare a termine la sua missione, ma l’uso di questi nel posto e nel momento giusto sarà quasi sempre automatico. È una scelta insolita da parte degli sviluppatori ma, vista la schiacciante preponderanza di avventure basate quasi esclusivamente su enigmi legati all’inventario, è improbabile che qualcuno ne sentirà la mancanza! A detta degli autori, la difficoltà del gioco risiederà nella soluzione dei puzzle stessi e non nell’impossibilità d’individuarli o comprenderne il meccanismo: ogni enigma sarà perfettamente integrato alla trama, inclusi i rompicapo alla Myst. Ai puzzle logici che ci ritroveremo ad affrontare per progredire nella storia si affiancheranno simpatici mini-game (per una volta tanto, davvero divertenti da giocare e tutt’altro che campati per aria). Il livello di difficoltà sarà variabile ma ben calibrato e, per quanto la soluzione di alcuni enigmi richiederà determinati requisiti, il giocatore avrà la facoltà di risolverli nell’ordine che preferisce.
uno dei punti di forza di Keepsake è senz’altro l’impressionante varietà degli enigmi proposti
Puzzle per tutti i gusti
Non accontentandosi di offrire un assortimento di puzzle tanto vari e ben implementati, gli sviluppatori di Keepsake hanno voluto andare oltre e hanno integrato una soluzione alla struttura del gioco stesso, risparmiando all’utente il fastidio di restare irrimediabilmente bloccato e dover cercare un walkthrough online, pratica di routine per molti amanti del genere: in caso di bisogno, il sistema d’aiuto integrato può fornire una serie di suggerimenti progressivi, senza interrompere né snaturare l’esperienza di gioco. In questo modo, si sono potuti inserire anche enigmi di una certa complessità eppure ogni rischio di frustrazione è scongiurato e ogni giocatore, anche il meno esperto, può contare su un aiuto immediato ma sempre e solo commisurato alle proprie necessità. Non è certo il primo esperimento di questo tipo in un’avventura grafica ma indubbiamente uno dei meglio riusciti!
Vi abbiamo presentato Keepsake a grandi linee e la sua data d’uscita a fine febbraio è ormai vicina. Nella versione italiana, grazie a Power Up, potremo godere di doppiaggio e localizzazione integrali. Vi diamo quindi appuntamento all’imminente recensione... [C]
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Wicked Studios
Keepsake rappresenta il titolo d’esordio di un gruppo di sviluppatori canadesi riunitisi nel 2002 sotto il curioso nome di Wicked Studios, con base operativa a Montreal. Sotto questa nuova etichetta tuttavia, si celano professionisti del settore ormai affermati, con un’esperienza media di otto anni nella grafica o nello sviluppo di videogiochi: molti sono specializzati in MMORPG ed alcuni sono ex dipendenti di Ubisoft o altre software house ormai ben note. Il fatto che abbiano deciso di lanciarsi sul mercato proprio con un’avventura grafica la dice lunga sull’attuale stato di salute del genere e lascia ben sperare. Questi ragazzi vanno sicuramente tenuti d’occhio!