WWW Strikes Again!
Una premessa è necessaria: Battle Network è ambientato in un mondo dove internet si intreccia fortemente con la vita reale, dove ogni persona possiede un PET, una sorta di computer portatile multifunzione collegato a un avatar cybernetico cosciente chiamato Navi. Il protagonista della serie è Lan Hikari, figlio di un illustre scienziato impegnato nello studio di internet e dei Navi, e il suo Navi è, per l'appunto, Megaman.exe. Detto questo, passiamo alla storia di questo episodio. Megaman Battle Network 3 inizia qualche mese dopo la fine del prequel: l'associazione criminale Gospel è stata smantellata, il misterioso navi Bass.exe è sparito senza lasciare tracce e Lan Hikari e i suoi compagni di scuola e avventura si preparano alla fine del nuovo anno scolastico. Tra una bighellonata e l'altra, però, i nostri vengono contattati da un misterioso individuo che li invita a partecipare a N1 Grand Prix, una sorta di torneo tra Navi dove i più famosi e potenti Net Battler si contenderanno la corona del campione. I nostri decidono di partecipare tutti: chi per la fama, come Yai e Glide.exe; chi per mettersi alla prova, come Lan e Megaman.exe; chi per dimostrare di essere un grande combattente, come Dex e Gutsman.exe; chi per mettersi in luce agli occhi di un genitore troppo assente, come il solitario Chaud e Protoman.exe. Mentre i nostri si preparano al N1GP, però, strani eventi accadono nella rete: inediti Navi senza padrone scorrazzano al pari dei virus per il network provocando gravi danni e nell'ombra trama ancora il WWW e un redivivo Lord Wily. E forse, il N1 Grand Prix non è altro che una nuova trappola per i nostri eroi... Chi ha giocato ai precedenti episodi e ha una certa familiarità con la serie noterà due cose. Innanzitutto, la trama di questo episodio è decisamente più complessa e ricca di eventi e personaggi (come l'altezzoso Tora, padrone di Kingman.exe, con il quale Lan stringerà un'inaspettata amicizia), e presenta delle trovate decisamente interessanti, come quella dei Navi senzienti che interagiscono con la realtà. In secondo luogo, l'episodio si riallaccia chiaramente al cartone animato, dove il N1 Grand Prix occupa gran parte della prima stagione. Ad ogni modo, mentre il secondo episodio sembrava più un'estensione del primo, questo terzo capitolo si rivela un vero e proprio sequel che approfondisce e matura gli aspetti più importanti dei personaggi, dimostrandosi finalmente un vero e proprio Japanese Role Playing Game.
Squadra che vince...
Il sistema di gioco di Megaman Battle Network 3 è il punto di forza di questa cartuccia made in Capcom ma, al contempo, ne è anche la debolezza che impedisce al gioco di raggiungere una valutazione superiore. Il problema è che, al di là delle features nuove di zecca e i vari perfezionamenti apportati, la struttura ludica di questo terzo episodio è fin troppo simile a quella del secondo che, a sua volta, era ancora troppo simile all'originale. E' un bel problema, squadra che vince non si cambia, è vero, ma è anche vero che non è possibile riproporre all'infinito un concept apportando solo sporadici cambiamenti, per quanto convincenti, spacciandolo per nuovo o innovativo. Ad ogni modo, ecco cosa ci presenta Megaman Battle Network 3: innanzitutto, è giusto fare un breve riepilogo delle caratteristiche del gioco, che mixa elementi JRPG con la strategia e l'azione pura. Il giocatore in primo luogo controlla Lan nel mondo reale, interagisce con gli NPC e visita le varie locazioni che si rendono accessibili man mano che il gioco prosegue; basta comunque una semplice pressione del tasto R in prossimità di appositi "jack" (porte seriali, insomma) per connettersi al network e prendere il controllo di Megaman.exe: il network non è altro che un intricato sistema di dungeon che collega delle mini-città virtuali (le Square) e le varie diramazioni che le congiungono. Durante l'esplorazione del vasto ambiente virtuale si può venire attaccati casualmente da uno o più nemici, i Virus, e a quel punto si viene scagliati in una schermata a visuale laterale che ci mostra una scacchiera divisa a metà, sulla quale prendono posto, nelle loro rispettive aree, Megaman e i suoi nemici. Sulla scacchiera è possibile muoversi nelle quattro direzioni principali in completa libertà, blastando contemporaneamente i nemici con l'ausilio del semplice Buster di base di Megaman. Tuttavia, non manca la varietà negli attacchi: a intervalli regolari, scanditi dal riempimento di un'apposita barra, è possibile selezionare dei "chip", ovvero gli attacchi speciali disponibili per Megaman e raggruppati dal giocatore in una sorta di mazzo quasi come fossero carte, per un massimo di 30. Questi attacchi presentano enorme varietà: si va da vari colpi a distanza ad attacchi ravvicinati, ci sono chip curativi, di potenziamento e perfino in grado di evocare per un attacco addizionale gli altri Navi, amici e nemici. La strategia sta' nel combinare un buon mazzo pronto ad ogni evenienza, adatto ad ogni situazione e possibilmente non in conflitto con lo Style di Megaman: quest'ultimo si ottiene sconfiggendo una certa quantità di nemici e in pratica consente di modificare le caratteristiche di Megaman (Velocità, Potenza, Carica) e di sfruttare nuove abilità. Niente di nuovo sotto il sole, vero? Beh, non proprio. Le novità introdotte in Megaman Battle Network 3 non fanno gridare al miracolo, ma rappresentano una consistente implementazione che rende questo terzo capitolo il migliore della saga. Innanzitutto, il numero di Chip è salito in modo decisamente consistente: se nel prequel erano 200 in totale, in questo episodio sono 200 solo quelli di base, ai quali vanno aggiunti 85 Megachip e 35 Gigachip, nonchè ben 32 Program Advance (ovvero le combinazioni di chip che scatenano devastanti attacchi segreti). Altra novità è la possibilità di allevare dei virus per poi evocarli in combattimento, spendendo i Bug Frag, item ottenibili solo sconfiggendo i nemici con un counterattack. La verà novità di Megaman Battle Network 3 risiede però nel Navi Customizer: si tratta di un menù di semplice utilizzo che consente di collocare in una griglia (che si espande con il progresso dell'avventura) dei "blocchi", rappresentanti vere e proprie skill, dal semplice Attack+1, che aumenta per l'appunto l'attacco di Megaman, al più elaborato Air Shoes, che consente a Megaman di fluttuare sui pannelli distrutti durante il combattimento. Il Navi Customizer, tuttavia, implica il rispetto di ferree regole che presiedono alla combinazione di questi Programmi: per esempio, due programmi dello stesso colore non possono essere affiancati e quelli bianchi devono necessariamente toccare una linea di demarcazione. Avanzando nell'avventura è possibile ottenere degli upgrade che consentono, ad esempio, di ruotare i blocchi (quasi fosse Tetris) o di "hackare" il Navi Customizer inserendo determinate password casomai si presentasse un problema durante il caricamento del Customizer, dovuto a un suo errato utilizzo. Insomma, il sistema di gioco di Battle Network 3 presenta una serie di features inedite che ne approfondiscono enormemente la struttura, non di facile apprendimento, almeno inizialmente, ma che una volta padroneggiate consentono di creare decine di strategie differenti, rendendo l'impresa di completare il gioco in ogni sua sfumatura un po' meno ardua...
... non si cambia?
Dal punto di vista tecnico Megaman Battle Network 3 si mantiene perfettamente in linea con il pensiero di una casa, Capcom, che ha sempre dato il massimo con il minimo sforzo. Ricapitolo il concetto in una sola parola: riciclaggio. Graficamente Megaman Battle Network 3 è esattamente identico a Megaman Battle Network 2 che, a sua volta, era la copia carbone di Megaman Battle Network: tutto è come lo si è lasciato, la casa di Lan è al suo posto, così come la scuola, il negozio di Highsby (ora nuovamente accessibile, dopo le "ferie" forzate del secondo episodio), le case di Mayl, Dex, Yai e perfino la metro. Niente è cambiato ad ACDC City, neanche gli interni. Anche il restyling degli sprite è davvero minimo: solo un occhio attento individua le nuove animazioni o le migliorie apportate alle vecchie (come all'evocazione di Roll.exe, ad esempio) ma sono talmente marginali che per programmare il 90% del gioco i grafici si saranno limitati a copiare il codice di Megaman Battle Network 2 tale e quale, sforzandosi solo di creare ex-novo i menù, più pratici e dettagliati, e le nuove location (lo Zoo di Yoka City, Beach City, Hell Island e il nuovo SciLab), decisamente varie e ampie, contraddistinte dalla solita, minuziosa cura per i dettagli. Il fatto è che, quindi, al di là del riciclaggio del codice, Megaman Battle Network si rivela sempre un piccolo gioiello grafico, dettagliato, ben animato, colorato e vario. La garanzia della serie, l'accurato design dei Navi e dei personaggi, rimane inalterato e, anzi, i nuovi avversari di Megaman sono ancora più elaborati dei precedenti (menzione d'onore a Metalman.exe e Serenade.exe), nonchè più accattivanti e minacciosi. Sul versante sonoro, il discorso non cambia poi tanto: la maggior parte della colonna sonora è stata riproposta tale e quale mentre alcuni brani, come quello del title-screen, sono stati abilmente remixati; ciononostante, benchè sempre un po' gracchianti, le musiche in Megaman Battle Network 3 accompagnano il giocatore piacevolmente, senza mai stancare o dar fastidio, fornendo il background sonoro ideale ad ogni situazione.
Nota conclusiva: Blue VS White
La recensione si riferisce alla versione Blue di Megaman Battle Network 3. Chiariamo subito: in occasione del quindicesimo anniversario della mascotte Capcomiana, la softco di Street Fighter ha lanciato sul mercato due versioni del gioco, una denominata White e una denominata Blue (Black in Giappone). Le differenze tra le due sono minime, si tratta all'incirca di una decina di Chip originali, di uno Style esclusivo per versione (Ground per White, Shadow per Blue), di un boss alternativo per ciascuna (Mistman.exe in White, Bowlman.exe in Blue) e di alcune varianti cromatiche sparse qua e là nel gioco. Tuttavia, la versione Blue/Black, che in Giappone era venduta solo sotto prenotazione, presenta un boss segreto in più, Punkman.exe, nuovo giocattolino del sempre più eccentrico Mr.Famous, che a conti fatti non regala niente di niente alla sua sconfitta, ma che rappresenta un semplice extra in più.
Commento
Megaman Battle Network 3 è quello che il titolo suggerisce: un sequel; anzi, il terzo capitolo di una serie di grande qualità che, però, ha la sfortuna di esser programmata dai Signori del Riciclaggio Esasperato, i programmatori della Capcom. L'utente deve scendere a patti con questa idea: Megaman Battle Network 3 presenta diverse migliorie, più ludiche che grafiche, talvolta consistenti (il Navi Customizer), talvolta praticamente inesistenti (il restyling grafico), ma tali da rendere anche quest'esperienza consigliatissima sia ai fan della serie che a chi cerca un gioco fresco, complesso e particolarmente longevo. I segreti da sbloccare in Megaman Battle Network 3 sono tanti, tantissimi, e richiedono una notevole dose di pazienza e abilità, gratificando il giocatore non con extra particolarmente appetitosi ma con il puro divertimento che le quest stesse offrono a chi ha la resistenza necessaria ad affrontarle (e si sta parlando dell'Undernet e dei Navi in Versione5, compreso l'onnipotente Bass.exe). Insomma, chi ha già giocato almeno il secondo episodio potrebbe fare a meno di questo terzo, ma se ha trovato divertente il prequel non c'è motivo per il quale questo dovrebbe esser da meno: certo, molte situazioni sanno di già visto, ma ogni medaglia ha due facce e l'originalità nel mondo videoludico, ormai, latita ovunque. Se non fate parte della suddetta fascia di giocatori, aggiungete pure un punto alla valutazione finale e considerate questo episodio il miglior capitolo della serie Battle Network.
- Pro
- Gameplay ancora più ricco e vario
- Trama intrigante
- Molto longevo
- Contro
- Grafica e sonoro riciclati
- Poche innovazioni
Megaman nacque in Giappone con il nome originale Rockman nel lontano 1987, su NES, con un titolo, Rockman appunto, che avrebbe fatto un po' la storia dei videogiochi. Parliamo di un platform dalle caratteristiche particolarmente sparatutto, dove il giocatore prendeva il controllo di Rockman, un androide blu, e si faceva largo tra decine di nemici in livelli multiscrolling che si concludevano con un boss finale sempre diverso, battibile utilizzando le armi depredate agli altri boss. La formula vincente di Megaman/Rockman è stata utilizzata da Capcom a oltranza, tanto che attualmente le avventure del Blue Bomber sono oltre trenta, divise in varie serie e distribuite su più console. In questi anni la serie più popolare dedicata al Blue Bomber è paradossalmente quella che più si allontana dal concept originale: per il lancio del Gameboy Advance, infatti, Capcom realizzò un RPG dai tratti a metà tra lo strategy-game e l'action-game, creando un minimondo ricco di citazioni degli altri videogiochi di Megaman, riscrivendo la storia del Blue Bomber e mettendolo ancora una volta contro i nemici di sempre, in primis il Dr. Albert Wily. Tutto questo preambolo è necessario per parlare di Megaman Battle Network 3, terzo episodio per l'appunto dell'omonima e più recente serie, che in Giappone come in America ha fatto proseliti, conquistandosi l'amore dell'utenza e una bella fetta di share settimanale grazie al bellissimo cartone animato. Per i suoi quindici anni, Megaman viene festeggiato da Capcom con un Battle Network 3 in doppia versione (un po' come Pokémon), ma dopo tre anni c'è da chiedersi se la seppur geniale formula non cominci a diventare obsoleta...