62

Il ritorno del cacciatore di mostri

Capcom prova a rilanciare in occidente il suo titolo di maggior successo su PSP. Ritornano i mostri!

PROVATO di La Redazione   —   25/05/2009

"Colui che capisce quando è il momento di combattere e quando non lo è, sarà vittorioso". Sun Tzu, è evidente, non avrebbe mai potuto appassionarsi alla serie Monster Hunter: le possibilità offerte si riducono allo scontro, sempre e comunque e per quanto l'obbiettivo sia comune, la vittoria, l'unico modo per ottenerlo è mettere mano alla spada.

Il ritorno del cacciatore di mostri

Per tutti gli altri, leggendari generali cinesi in vena di aforismi esclusi, il grosso problema riguardo la terza iterazione su PSP della serie è il solito, quel misto di curiosità e paura nell'avvicinarsi a un prodotto che non maschera mai l'essenza del gameplay di quasi ogni videogame, la ripetizione di una serie di situazioni predeterminate, e si poggia sull'ottimo senso di progressione e una qualità produttiva notevole. Lo avevamo provato nel corso del Captivate 09, un paio di mesi or sono, lo abbiamo visto nuovamente ora, invitati dal distributore italiano Halifax e guidati da Tommaso Varvello, giovane ma esperto giocatore selezionato da Capcom tramite un apposito concorso per mostrare le potenzialità del gioco.

Darsi uno scopo

L'ora passata a sondare ulteriormente le terre del mondo di gioco, uccidendone i mostruosi abitanti e accrescendo ulteriormente una dotazione per l'occasione già ricca in partenza, non ha fatto altro che confermare quanto già rilevato in precedenza: in compagnia il misto di immediatezza e personalizzazione funziona e diverte non poco, richiedendo una certa coordinazione ma senza imporre strategie eccessivamente elaborate, alternando i paesaggi e i nemici proposti alle sessioni di briefing e organizzazione. Togliendo dall'equazione i tre compagni d'avventura umani, quello che resta è con ogni probabilità una più esile esperienza, anche se i bot controllati dal computer potrebbero dare una mano e la prospettiva di migliorarsi per poi sfruttare quanto ottenuto nel multiplayer in locale, rappresenta uno stimolo non da poco. Bisogna insomma buttare il cuore oltre l'ostacolo, darsi uno scopo e svuotare ripetutamente le aree istanziate, aspettando di essere premiati con il materiale adatto alla costruzione di armi e armature sempre più spettacolari, godendosi alcune dinamiche laterali alle meccaniche principali come la cura del proprio arsenale.

Il ritorno del cacciatore di mostri

Come detto nella prima stesura del pezzo, gli oggetti e gli strumenti d'offesa si conteranno a centinaia, con un'introduzione di peso che riguarda la possibilità, prima negata, di usare nel caso delle doppie spade due lame caratterizzate da elementi opposti, ghiaccio e fuoco a esempio. Inedite anche alcune aree e in tal senso è stata mostrata un'ambientazione paludosa, in notturna, piuttosto affascinante e lontana dai colori vivi e le atmosfere esotiche spesso protagoniste.
Questa volta non se ne tornerà a parlare davvero prima dell'uscita. Le impressioni sono positive e, come detto in precedenza, Monster Hunter Freedom Unite vive del paradosso di essere più allettante per i giocatori quanto più verrà venduto, o meglio quanto più chi lo produce sarà capace di venderlo. Con un posto dove ritrovarsi, tre amici, quattro PSP e altrettante copie del gioco, centinaia di ore di divertimento, si spera, potranno essere garantite.

Provato Captivate 09

Se si chiedesse ai vertici di Capcom quale serie desidererebbero mantenere nel tempo più di ogni altra, la risposta sarebbe probabilmente Monster Hunter. Nata su PlayStation 2, nel tempo non solo è sempre riuscita a vendere milioni di copie restando praticamente uguale a sé stessa, ma lo ha fatto crescendo in popolarità sempre di più e nella sua serie Freedom, dedicata al portatile di casa Sony, diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Il rovescio della medaglia risiede in un successo limitato quasi esclusivamente al Giappone - in proporzione, in termini assoluti ha venduto discretamente anche in Europa e America - una tendenza che l'azienda di Osaka vuole invertire portando in occidente Monster Hunter Freedom 2nd G e affiancandolo a una serie d'iniziative, su tutte il cambio della terminazione in Unite, così da togliere un senso di progressione forse poco rassicurante per i novizi, e l'uscita di un bundle appositamente creato oltre alla distribuzione della demo via PSN e su UMD. Durante il Captivate 09 abbiamo formato un party, ci siamo armati a dovere e lo abbiamo provato per voi.

BBQ in mezzo ai draghi

Tecnicamente si tratta di un bel vedere, soprattutto per l'incredibile varietà di armi, armature e oggetti, oltre che per un design di ambienti e personaggi estremamente fantasioso, con aree realistiche abitate da bestie a cavallo tra i dinosauri e delle creature fantastiche.

Il ritorno del cacciatore di mostri

Divertenti alcune situazioni come i balletti quando si ordina da mangiare all'interno della taverna, momenti completamente slegati dal gameplay ma in grado di dare carattere all'opera, in modo simile ad alcuni oggetti bonus da usare sul campo di battaglia, come il kit per fare il barbecue. Se proprio si volesse trovare un difetto in tal senso, l'interfaccia non sembra il massimo della funzionalità, con soluzioni come quella di far scorrere i menù con i tasti cerchio e quadrato, anziché con le frecce della croce direzionale. Aspettando di provarne una versione finale - l'uscita negli States è fissata per il prossimo 23 giugno, in Europa manca una data definitiva ma non dovrebbe essere molto distante da quella nord americana - Monter Hunter Unite non sembra stravolgere le fondamenta poste oramai diversi anni fa e capaci di trainare un così enorme successo, ampliando però quanto di buono già c'era e cercando di convincere i giocatori occidentali tramite una serie di iniziative mirate.

More of the same ragionato

La struttura del gioco è sempre la stessa: un alter ego personalizzabile nel vestiario e nelle armi con migliaia di oggetti diversi ottenibili saccheggiando le mappe proposte, uccidendone i mostri e raccogliendo quanto di buono è stato lasciato sul terreno. Una caccia al loot che ricorda tanto una versione per un massimo di quattro giocatori in cooperativa di un gioco di ruolo online, con circa cinquecento ore di gameplay e l'ottenimento del pezzo di livello successivo come unico traino di un'esperienza fantasticamente capace di dare un senso di progressione per quanto forse meno abile nell'elaborare dinamiche di gioco particolarmente creative o complesse.
A chi già avesse avuto la possibilità di giocare al secondo capitolo su PSP farà piacere sapere che i salvataggi potranno essere portati su Unite per non perdere quanto guadagnato, potendo espandere l'avventura con nuovi territori, missioni e i già citati contenuti aggiuntivi, sfruttando anche alcune novità interessanti come quella degli AI Felyne, compagni controllati dal computer personalizzabili e poi scambiabili con altri giocatori tramite la modalità Sleep. La prova concessaci è avvenuta in un paio di ambientazioni, un'isola e un deserto, contro alcuni insetti giganti nel primo caso e un enorme drago nel secondo: l'immediatezza è garantita da un sistema a due attacchi, forte e leggero, unito alla parata, allo sprint soggetto a una quantità limitata di stamina e all'uso degli oggetti. Coloro i quali, come chi scrive, non avessero esperienza precedente con Monster Hunter potranno quindi immediatamente prendere confidenza con uno schema di controllo piuttosto semplice, buono anche per gestire le fasi all'interno della taverna, dove interagire con i personaggi deputati tanto all'assegnazione delle missioni quanto alle attività secondarie, come quelle in cucina.

CERTEZZE

  • In multiplayer l'esperienza si prospetta avvincente e longeva
  • Centinaia tra oggetti, armi e amenità per personalizzare alter ego ed esperienza
  • Tecnicamente molto ben fatto

DUBBI

  • In singleplayer rischia di perdere molto del suo fascino
  • Alcune meccaniche inizialmente un po' ostiche