A caccia di mostri
L’aspetto forse più intrigante di MH è la sua quasi assoluta libertà “narrativa”, nel senso che non esiste quasi uno storyline, ed è di fatto il giocatore ideatore, sceneggiatore, regista e protagonista dell’ avventura. Anche se essa si snoderà attraverso cinque differenti e immensi mondi, non ci sarà una linea narrativa prestabilita dagli sviluppatori entro quale muoversi. Certo, in una delle varie città virtuali dove ci si incontrerà ci sarà sempre qualcuno, un Npc che magari indirizzerà l’utente consigliandolo in certe scelte utili al proseguo dell’avventura, ma in linea di massima sarà sempre il giocatore a dover inventare di volta in volta la sua storia. Se in REO i cinque livelli di gioco erano legati comunque da un plot comune, in questo MH i giocatori non avranno nessuna missione specifica da affrontare, almeno fino a quando non stabiliranno con altri utenti nella chat di gioco come e cosa fare per progettare la loro personale battuta di caccia, oppure, come detto poc’anzi, non verranno assunti da qualche pg per recuperare un oggetto o catturare una determinata bestia in cambio di oggetti rari o punti da reinvestire nei negozi specializzati per l’equipaggiamento anti-creature. E ce ne vorranno di armi sempre più sofisticate o oggetti più “evoluti” per sconfiggere i vari mostri che scorazzano per il pianeta.
A caccia di mostri
Ogni creatura, infatti, avrà una propria IA, sviluppata in modo tale da attribuirli comportamenti sempre diversi da una razza all’altra o da un essere all’altro della stessa specie, spesso influenzati dall’ambiente circostante o dalle situazioni in cui si trova in quel momento. Ad esempio alcune specie tenderanno ad ignorarci bellamente limitandosi a cacciare o a farsi i fatti propri, altre invece si catapulteranno anche in massa contro di noi non appena fiuteranno la nostra presenza. Altre ancora si riveleranno ostili solo se provocate, oppure se riterranno la vostra presenza sul loro territorio una sorta di invasione del proprio habitat e quindi un pericolo. Pianificare pertanto ogni passo, ogni azione da eseguire, ovviamente in team, diventerà fondamentale sia per sopravvivere che per portare a termine quanto ci si è prefissati. Come ogni buon cacciatore che si rispetti bisognerà studiare attentamente l’area in cui ci si muove e i comportamenti delle nostre possibili prede, in modo da non lasciarsi trovare impreparati e sfruttare magari le abitudini alimentari o comunque di vita delle creature per far scattare una trappola con successo. Pensate ad esempio di scoprire che il mostro che state cacciando ha l’abitudine di abbeverarsi tutti i giorni alla stessa ora presso un fiumiciattolo circondato da una folta vegetazione. Potrebbe essere quello il luogo adatto per catturarlo. A tal proposito appare estremamente utile nonché gratificante dal punto di vista prettamente ludico la possibilità da parte del videogamer di sfruttare la conformazione naturale del territorio a proprio favore, usando i vari avallamenti o le conformazioni delle rocce come riparo dagli attacchi o per portare a termine delle autentiche imboscate. Un minimo di strategia, le giuste alleanze con altri utenti divengono fondamentali per riuscire nell’ardua impresa di catturare delle creature leggendarie e agguerrite.
Conclusioni
Un mondo immenso ed estremamente dettagliato, credibile. Un concept senza fronzoli (cerca e cattura i mostri), un gameplay estremamente curato in ogni particolare per una struttura di gioco intrigante e allo stesso tempo innovativa: tutto questo è Monster Hunter. Se finalmente il tanto martoriato supporto online per la Ps2 sarà valorizzato come si deve anche dalle nostre parti, ed il titolo Capcom verrà adeguatamente supportato, anche noi europei potremo goderci uno dei titoli più promettenti di questo 2004.
Capcom pare proprio decisa a continuare il proprio percorso “evolutivo” intrapreso negli ultimi tempi con la produzione di software sempre più innovativo e con lo “svecchiamento” di saghe ormai forse fin troppo stantìe. Dopo il buon successo di vendite ottenute col suo Resident Evil Outbreak di cui è gia in lavorazione l’immancabile sequel, la sofcto nipponica si è cimentata in un nuovo ambizioso progetto di game online che presto potremo goderci anche dalle nostre parti. Stiamo parlando di Monster Hunter, un MMORPG (Massive Multiplayer Online Role Playing Game), che ci vedrà vestire gli scomodi panni di cacciatori di mostri. Ma prima di addentrarci nei dettagli di questo interessantissimo titolo, ci pare doveroso accennare brevemente a cosa si nasconda effettivamente dietro questo acronimo. MMORPG in parole povere altri non è che un gioco di ruolo fruibile solitamente via internet, in cui non esiste una trama vera e propria e dove al videogiocatore è praticamente concessa una assoluta (o quasi) libertà di azione. L’esempio più calzante di MMORPG di successo, almeno per Ps2, è certamente Final Fantasy XI di Square, il quale dopo un inizio un po’ stentato, è riuscito a prendere piede sul mercato videoludico, dimostrando al mondo intero che anche su console questo genere di giochi può avere il giusto appiglio presso i gusti degli utenti. Monster Hunter potrebbe essere definito come un interessante gioco di ruolo con forti elementi action/strategici che lo rendono per certi versi come un prodotto unico nel suo genere. La meccanica di gioco alla base del titolo Capcom è alquanto semplice: dare la caccia ai mostri. Avventurandosi in uno dei cinque mondi di chiara ispirazione medievaleggiante, che caratterizzano l’universo in cui è ambientato il gioco, ci si deve cimentare nella ricerca e cattura (viva o morta) di qualche leggendaria creatura, al fine di guadagnare dei punti esperienza o item rari utili al potenziamento dell’equipaggiamento del nostro pg. Quest’ultimo “evolve” in esperienza e potenza esattamente come in un normale Rpg. Più guadagna, più può permettersi di acquistare armi potentissime. Se il concept di gioco appare dunque abbastanza semplice, la stessa cosa non lo si può certo affermare per quanto concerne il suo aspetto tecnico, per la sua giocabilità.