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Mortal Shell, l'anteprima del soulslike di Cold Symmetry

Cold Symmetry è un piccolo studio di sviluppo che ha deciso di cominciare in grande, scegliendo il souslike come genere di debutto: Mortal Shell è infatti un interessante mix tra Dark Souls e Sekiro: Shadows Die Twice

ANTEPRIMA di Alessandra Borgonovo   —   17/04/2020

Il mercato videoludico è pronto ad annoverare un nuovo action RPG di stampo soulslike, uno di quelli che proprio non possiamo lasciar passare inosservato date le premesse interessanti sulle quali si costruisce: stiamo parlando di Mortal Shell, titolo di debutto di Cold Symmetry il cui lancio è previsto entro l'estate 2020 su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Considerato il rinvio a data da destinarsi di The Last of Us: Parte II, che sarebbe dovuto uscire il 29 maggio, e il possibile rinvio di Ghost of Tsushima annunciato al momento per il 26 giugno, avere qualcosa che possa tenerci occupati nel corso di un'estate non particolarmente florida è di per sé un piccolo valore aggiunto. Il team di sviluppo si è formato nel 2017 e da quel momento ha lavorato instancabilmente nell'ombra per lo sviluppo di Mortal Shell, che si è mostrato al pubblico appena due settimane fa stuzzicando l'attenzione. Non punta certo a sostituire il tanto atteso Elden Ring, di cui ancora si sa ben poco a livello ufficiale, ma non possiamo escludere che sarà un ottimo antipasto in attesa che Miyazaki e Martin mostrino a cosa abbia portato la loro collaborazione. Scopriamo dunque più da vicino cosa sia Mortal Shell.

In nome del Padre

Se c'è un aspetto che sbizzarrisce l'internet, prima ancora del gameplay, è il lore. Mortal Shell è rimasto per ora piuttosto vago a riguardo, pubblicando solo un trailer d'annuncio e qualche informazione sparsa con cui possiamo provare a costruire l'immaginario all'interno del quale ci muoveremo. Nelle vesti di un'entità dalle sembianze umane ci addentreremo lungo un mondo deviato e decadente, dove marciscono i resti dell'umanità: lo facciamo per volontà, sebbene suoni più come una disperata richiesta, del Dark Father. Presupponendo si tratti di un essere divino, ci invita ad affrontare i meandri più bui di questo regno per recuperare delle "sacred glands": un compito tutt'altro che facile, poiché nell'oscurità ci attendono orrori di ogni genere che nella nostra attuale forma non saremmo in grado di fronteggiare. Non a caso il nostro corpo è solamente un contenitore designato ad accogliere le anime dei guerrieri caduti, le cui abilità saranno essenziali per sopravvivere.

Questi primi, pochi indizi ci portano a pensare a un contesto religioso non dissimile a quello che ha ispirato Blasphemous: il Padre ci ha scelto perché, citando testualmente dal trailer, "non siamo stati toccati da false Verità". Ci viene inoltre chiesto se saremo in grado di strappare certi "doni" da coloro che non vogliono separarsene o se, al contrario, non li lasceremo marcire. Tutte frasi che suggeriscono un sottotesto religioso, o una qualche forma di culto, che ha condannato l'umanità. Oppure, prendendo in considerazione il post su Twitter nel quale viene scritto "Your path is guarded by desperate adversaries, devoted to inscrutable gods" viene piuttosto da ipotizzare che l'umanità abbia ceduto alla tentazione di falsi dei, deviando da un'ipotetica retta via che l'ha portata alla distruzione. Questo ci renderebbe in un certo senso i vassalli del Dark Father, sebbene i suoi scopi rimangano un mistero.

Vedendolo da un'altra prospettiva ancora, il falso dio potrebbe benissimo essere il Padre che stiamo accontentando perché un'altra frase postata su Facebook dagli sviluppatori apre anche a questo scenario: "We had vowed to slay this false god. Yet, this promise was no more than a coerced pledge. What difference does it make, which master we serve? We will serve all the same." Considerata l'urgenza del Padre nell'affidarci la nostra missione, non è da escludere che dalla parte "giusta" della storia ci fossero i guerrieri dei quali andremo a "rubare" corpo e anima. Giusta entro certi limiti, poiché la citazione ci fa chiaramente capire come non avessero molte altre scelte e, alla fine, non fa differenza chi si sceglie di servire. Sia perché potrebbe non esistere un vero, unico potere in gioco, un burattinaio che manovra i fili; sia perché, invece, non ha importanza quanto ci si possa opporre, alla fine, nel corso del tempo, tutti arriveranno inevitabilmente a servire quella entità.

Mortal Shell 4


L'elemento religioso è ancor più rafforzato dall'esistenza delle Scritture: il canale Discord ufficiale di Mortal Shell presenta infatti diverse emoji tra le quali si trovano cinque di queste Scritture. Scripture of Euphoria, Scripture of Ardor, Scripture of Defiance, Scripture of Despair e la quinta che non ha un nome vero e proprio ma riporta soltanto la dicitura O. Non sappiamo a cosa si riferiscano esattamente le Scritture ma non possiamo escludere che ciascuna sia legata a quelle imperscrutabili divinità cui abbiamo accennato nei paragrafi precedenti e vada persino a delimitare un'estesa area di gioco entro la quale affrontare il potere di queste divinità. Del resto il cammino ci verrà ostacolato da avversari devoti proprio a esse e analizzando meglio il trailer, possiamo avere un primo assaggio di quelli che potrebbero persino essere dei veri e propri guardiani, differenti dunque dai nemici comuni: un paio di figure armate di maglio (o qualcosa di simile) sta interagendo con una massa pulsante rossa che rappresenterebbe una lingua, a implicare la sua probabile connessione con una delle suddette divinità. Non possiamo azzardare quale con certezza, tuttavia osservando più da vicino le armi dei guardiani si vede una certa somiglianza con i candelabri che si notano per un attimo al minuto 0:50 del trailer, che a loro volta rimandano piuttosto da vicino al simbolo sia del Token (altra emoji presente sul canale Discord) sia della Scripture of Ardor. Non sono identici ma si tratta di collegamenti che, seppur labili, non possiamo escludere. Volendo scavare un po' più a fondo, le due parti prese in esame (quella con i candelabri e i guardiani) sembrano derivare ambedue da un'ambientazione citata nella panoramica del gioco, la "cathedral of obsidian rock", rafforzando così la reciproca connessione.

Mortal Shell Trailer Lore

Tra Dark Souls e Sekiro

In merito al gameplay e soprattutto al sistema di combattimento non ci sono informazioni al di fuori di quelle mostrate nel trailer o elencate nella presentazione di Mortal Shell: il nostro stile di gioco dipenderà dagli "Shell" che decideremo di risvegliare, occupandone i corpi per ampliare le nostre conoscenze guerriere; più profonda sarà la nostra connessione con queste spoglie, aspetto che presumibilmente dipenderà dal tempo trascorso in esse, meglio potremo approfittare dei loro talenti innati. In buona sostanza è un altro modo di approcciare il sistema delle classi ma è interessante le necessità di occupare un corpo che sia, immaginiamo, limitato alla propria esperienza e dunque non possa essere espanso oltre certi limiti: avrà il suo set di armi e di abilità da potenziare, laddove ad esempio in un Dark Souls è comunque possibile uscire dai ranghi e tentare qualcosa di differente dalla build base. Per quanto riguarda gli scontri in sé, siamo senza dubbio in zona Dark Souls ma sembrano non mancare anche gli accenni a Sekiro: Shadows Die Twice, soprattutto quando si tratta dell'utilizzo del parry volto a scoprire il punto debole (rosso) del nemico e in generale di una strategia votata alla pazienza in attesa dell'apertura dove affondare. A dispetto dell'ispirazione, tuttavia, non si ha l'impressione di essere davanti a un clone di nessuno dei due - in particolare di Dark Souls - e che Mortal Shell sia pronto a offrirci un gameplay valorizzato da una sua identità con focus intrigante sulle build.

Una piccola digressione sulle "Glands": a giudicare da quella che si vede sulla cintura del giocatore, si tratta di oggetti equipaggiabili o utilizzabili in qualche modo una volta ottenute, oppure restano visibili fino a quando non le si riconsegna al Padre. C'è la sensazione che tali ghiandole (ipotizzando la traduzione italiana) possano essere caratterizzate da due fattori: avere un ruolo simile a quello dei Ricordi di Sekiro, e dunque legarsi all'incremento delle nostre statistiche magari riportandole al Padre; potere essere perdute alla nostra morte, similmente quindi alle anime di Dark Souls, obbligandoci a tornare sul posto per riaverle indietro. Inoltre, la creatura che ci ha ucciso potrebbe appropriarsi della/le ghiandola/e (sulla falsa riga di Bloodborne) e magari trarne beneficio ad esempio diventando più potente, rendendoci la vita un inferno quando si tratta di riprenderle. Infine, un'ultima ipotesi è che morendo verremo espulsi dal Mortal Shell ma sia questi a ottenere invece le ghiandole, diventando dunque una sorta di "miniboss" da fronteggiare se vogliamo indietro tanto il contenitore quanto le ghiandole ottenute fino a lì. Ovvio, si tratta di speculazioni, tuttavia darebbero un corso proprio al gioco.

Mortal Shell 1

Un mondo in rovina

Anche in merito all'ambientazione sappiamo poco o nulla. Guardando però sulla pagina Artstation di Anton Gonzalez, co-fondatore di Cold Symmetry, troviamo alcuni scorci di uno dei luoghi citati nella presentazione di Mortal Shells, precisamente la montagna innevata al cui interno si troverebbe una cripta antica. Dovendo rifarci alle cinque Scritture delle quali per ora siamo a conoscenza, non possiamo escludere che altrettante saranno le aree che andranno a costituire il mondo di gioco ma a giudicare da quanto visto fino adesso ciò non lo renderebbe comunque spoglio o breve: stiamo parlando di uno studio che, per quanto piccolo, comprende sviluppatori coinvolti in progetti AAA tra i quali Ghost of Tsushima, The Order: 1866, Metro Exodus, DOOM e molti altri. Ci sono tutti i presupposti per un progetto interessante.

Mortal Shell è senza dubbio un titolo al quale guardare con ottimismo. Sebbene si abbiano ancora poche informazioni a riguardo, ci sono le premesse per un gioco intrigante che si ispira a Dark Souls in primis per poi prendere una strada propria: è molto interessante la trasposizione delle consuete classi nei titolari Mortal Shell, sebbene sia una meccanica ancora tutta da capire soprattutto per quanto riguarda la crescita del personaggio e la loro gestione. Verranno perduti alla morte? Quanto saremo indifesi senza di essi, nell'attesa di trovarne uno o recuperare quelli perduti? Quanto saranno limitanti in termini di build? Tutte domande alle quali speriamo di trovare risposta nei pochi mesi che ci separano dall'uscita di un gioco che dalla sua ha il favore di un'ambientazione dall'alto potenziale, un lore intrigante e un combat system che potrebbe essere un interessante ibrido tra i Souls e Sekiro - magari con una gestione migliore della telecamera.

CERTEZZE

  • Intrigante la meccanica dei Mortal Shell
  • Lore profondo con forte matrice religiosa
  • Combat system ricco di potenziale

DUBBI

  • Al momento ancora troppi punti oscuri
  • Potremo confidare in un'ottimale gestione della telecamera?