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MotoGP 18: ancora un italiano sul podio del mondo

Alla finale di Valencia, Lorenzo Daretti si riconferma il giocatore di MotoGP più forte del mondo

SPECIALE di Aligi Comandini   —   22/11/2018

"Cosa ci farai con quelle due auto?". Due volte fanno questa domanda a Lorenzo, durante l'intervista del post gara; "Una la tengo per me, l'altra la do a mio padre", risponde lui con un misto di altruismo e purezza che brucia la pelle di chiunque vive all'insegna dell'ego come il sottoscritto. D'altro canto proprio noi pochi minuti prima gli avevamo consigliato di fondere le due berline e gironzolare a bordo di una sorta di "super BMW" priva di qualunque senso logico, al solo scopo di manifestare la sua superiorità sulle umane genti. Il ragazzo la ha presa sul ridere, ma eravamo serissimi: vincere per due anni di fila un campionato come quello dedicato alla serie MotoGP di Milestone dovrebbe giustificare qualunque eccesso di boria, non importa quanto folle. Il Lorenzo di cui si sta parlando, chiaramente, è Lorenzo Daretti, ovvero quel Trastevere73 (non fatevi ingannare dal nickname, è "ereditario" e non rispecchia la sua reale data di nascita) che ha vinto il mondiale esports di MotoGP per due anni di fila solo qualche giorno fa. E questa finale abbiamo avuto modo di vederla dal vivo all'autodromo Ricardo Tormo di Valencia, proprio come accaduto con quella precedente. Era però difficile pensare a un secondo trionfo per il buon Trastevere, e non certo per le sue - sempre impressionanti e assolutamente innegabili - abilità... l'ultimo capitolo della serie Milestone, infatti, ha fatto grandi passi avanti a livello tecnico e di gameplay, ma è andato incontro a una trasformazione totale della fisica, che ha reso tutte le gare del torneo un'incognita fino all'ultima curva per via di contatti troppo punitivi. Pensate che lo stesso campione non era inizialmente riuscito a qualificarsi proprio per via di un volo durante la prima semifinale, il tutto dopo aver ripetuto più volte in intervista quanto fosse importante dominare le qualifiche per evitare la bagarre in partenza. Beh, la richiesta di una pole al dio delle due ruote virtuali è stata se non altro esaudita, e la vittoria della gara più importante effettivamente è arrivata. Non siamo qui però solo per elogiare Lorenzo quest'oggi: la finale come detto l'abbiamo osservata da vicino, ed è cosa buona e giusta descrivervi nel dettaglio l'impresa compiuta, anche perché la competizione era davvero brutale.

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Vecchi e nuovi rivali

Il pubblico a casa ovviamente aspetta un nuovo testa a testa tra i due top player della prima finale, ovvero Trastevere e lo spagnolo Mandzukic, ora noto col nickname ChristianMM17. Parlando coi ragazzi, tuttavia, si percepisce più di un timore nei confronti di AndrewZH e EleGhost555, due nuovi arrivati estremamente veloci (il primo italiano e il secondo sempre iberico, giusto per mantenere invariato il dominio dei due paesi nella finale). Andrew è un buon amico proprio del campione, e nel giro di pochi mesi si è dimostrato un vero talento, capace di stare sempre nel gruppo dei migliori; EleGhost invece è più imprevedibile: nonostante una semifinale e una qualifica non eccezionali, pare sia più veloce persino di Christian, e quindi a tutti gli effetti lo spagnolo più pericoloso in circolazione. I corridori sembrano esser tutti ben consapevoli di quale sia il livello generale e di chi è il caso di avere paura, insomma, e le loro previsioni iniziano a avverarsi proprio a partire dai giri di qualifica, con Trastevere che guadagna la prima posizione e a seguire Eleghost, Christian, Andrew (che ha perso la possibilità di fare giri extra degni cadendo) e un ottimo Luigi48GP (altro "veterano" italiano del gioco, finalista anche l'anno scorso) poco dietro.

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Nessuna grossa sorpresa nei tempi quindi, per la gioia di Lorenzo che proprio la prima posizione desiderava più di ogni altra cosa. La gara però è un'altra storia: Christian e suo fratello Adrian cadono in partenza, compromettendo così qualunque possibilità di vittoria. Si forma un gruppetto iniziale capeggiato da Trastevere, con subito dietro Eleghost e leggermente più staccato Andrew, con quest'ultimo che sembra voler studiare i due capofila per un eventuale attacco. Lo spagnolo è però quello che cerca costantemente il sorpasso, e arriva a toccare Trastevere con una manovra azzardata, che lo fa ammonire pietrificando tutti i presenti in sala. Da lì in poi è una prova di nervi: Trastevere gira alla perfezione, tenendo dietro l'avversario e rendendo impossibile qualunque attacco, mentre Andrew non riesce a raggiungere i primi due nonostante l'ottimo ritmo. Nelle retrovie i sorpassi sono molti, ma non c'è modo di recuperare il gruppo di testa, e i primi tre al primo giro mantengono lo stesso ordine anche nel finale. Trastevere è il campione per la seconda volta.

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La dura legge dell'esport

Meno emozioni rispetto alla prima finale di questo spettacolare campionato, in parole povere, ma la tensione non è mancata, e i ragazzi in gara hanno dimostrato ancora una volta un'incredibile disciplina. Il povero Christian a fine competizione era devastato per l'accaduto, ma la sportività non è mai venuta meno: i rischi erano noti, e chi ha vinto lo ha fatto in modo assolutamente meritato. Anche davanti a tutto questo spettacolo è però secondo noi il caso di fare qualche considerazione, poiché c'è indubbiamente del potenziale in competizioni simili nel nostro paese, ma la finale di Valencia è un evento singolo (seppur accompagnato da semifinali altrettanto sceniche), e non c'è un vero e proprio campionato esport alle spalle di tutto questo organizzatissimo ambaradan, nonostante la prestigiosa supervisione di Dorna.

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Parlando con Luigi, Lorenzo, Mindex e seguendo un po' la scena abbiamo visto smuoversi qualcosa: c'è la volontà di organizzare competizioni, discussioni con alcuni team di pro gamer italiani sono in atto, e tutti vorrebbero potersi dedicare al meglio a sfide del genere, eppure la scena è praticamente inesistente al momento, e giocatori di tale livello meritebbero indubbiamente un palco più grande. La consapevolezza di poter fare di più, comunque, la hanno loro e la sembra aver anche Milestone, perciò non è impossibile pensare ad un'evoluzione dei racing esport in toto nei prossimi anni. Chissà, forse crescerà in parallelo con Twitch e le altre discipline, che persino nel nostro paese - letargico in cose di questo tipo - stanno guadagnandosi un pubblico di tutto rispetto, ma per il momento è già bello vedere un ragazzo pieno di talento come Trastevere sul podio per il secondo anno di fila.