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MotoGP 19: la video recensione

Abbiamo provato a fondo la versione definitiva di MotoGP 19 per verificare tutte le novità introdotte da Milestone: ve ne parliamo in questa nuova video recensione.

VIDEO di Raffaele Staccini   —   06/06/2019

Arriva finalmente la nostra video recensione di MotoGP 19, il nuovo capitolo della serie di corse su due ruote sviluppato dal team italiano di Milestone. Un gioco chiamato al riscatto dopo il mezzo passo falso del 2018, che prova a recuperare terreno con alcune interessanti aggiunte.

MotoGP 19 propone diverse novità a livello di contenuti. Le Sfide Storiche, in particolare, si presentano come scenari tematici ispirati a quattro differenti epoche. La Carriera non stravolge in alcun modo quanto già visto nelle passate edizioni, ma si conferma il fulcro di una struttura in grado di intrattenere a lungo. Si può partire dalla breve ma piacevole Red Bull Rookies Class, per poi passare alle categorie Moto3, Moto2 e MotoGP man mano che si conquista popolarità. Spicca inoltre la novità della classe MotoE, che introduce moto dotate di propulsore elettrico che vantano un comportamento diverso rispetto ai veicoli tradizionali. La carriera si divide in normale o Pro, con quest'ultima pensata per un grado di sfida superiore. A questi contenuti si aggiungono modalità veloci come Gran Premio, campionato e prova a tempo, oltre a due tipologie di modalità multiplayer: quella standard offre la possibilità di creare lobby o accedere a stanze esistenti per sfidare altri giocatori online, oppure di cimentarsi con l'interessante modalità Direttore di Gara, in cui ci si improvvisa registi e coordinatori della corsa; c'è poi l'ormai consolidata sezione eSport, che vedrà ciclicamente l'arrivo di nuovi contenuti e sfide. In entrambi i casi l'infrastruttura di rete si basa su server Amazon che dovrebbero garantire basse latenze e grande stabilità. Bisognerà però attendere che il gioco arrivi nei negozi per testarli a dovere.

Per approfondire il nostro giudizio vi invitiamo a guardare la video recensione in testa all'articolo, oppure a leggere la recensione scritta curata da Tommaso Pugliese.