"Da quando l'ho installato la mia vita è cambiata: non ho più bisogno della psicoterapia, mi bastano le papere". "Emozionante come guardare due gocce d'acqua che gareggiano sulla finestra durante la pioggia". "Elden Ring chi?". "10/10, Quack". Se vi state chiedendo cosa avete appena letto, queste sono solamente quattro delle oltre cinquemila recensioni collezionate su Steam da Placid Plastic Duck Simulator, opera prima di Turbolento Games che oggi può vantare una media di valutazione estremamente positiva - addirittura superiore a quella di Portal 2 - e il cui straordinario potenziale risplende nelle parole scelte per descriverlo dagli utenti più affezionati.
Alcuni di essi hanno trascorso più di quattrocento ore nelle acque costruite dallo studio, inizialmente emerse dal turbine di una game jam e infine approdate su Steam, piattaforma che le ha traghettate ai quattro angoli del mondo riempiendo di paperelle di gomma dozzine di dirette in streaming trasmesse dall'Europa fino all'Asia.
Un videogioco tanto semplice quanto profondo, tanto povero sul piano interattivo quanto ricco nell'ambito dell'approccio emergente, tanto buffo quanto universalmente apprezzato. Sì, in caso ve lo steste ancora domandando, Placid Plastic Duck Simulator è semplicemente un eccezionale simulatore di papere di gomma, niente di più e niente di meno.
Attorno al rilassante quadro animato dipinto dagli artisti di Turbolento Games si nasconde molto di più, ed è proprio la storia che vogliamo raccontare oggi: che cos'è Placid Plastic Duck Simulator, come ha raggiunto il successo, e perché così tante persone si sono improvvisamente innamorate di questo strambo simulatore.
Placide papere di gomma
Finalmente abbiamo occasione di raccontare un titolo che non richiede di perdersi in arzigogoli e frasi convolute per spiegare chiaramente come funzioni, in che cosa consista il gameplay vero e proprio. In Placid Plastic Duck Simulator ciò che si fa è osservare una splendida piscina a bordo mare in cui galleggia una luccicante papera di gomma di color giallo intenso. L'unica libertà riservata al giocatore è quella di cambiare il punto di vista, di osservare da vicino la papera, di godersi l'ambientazione e il tappeto musicale, insomma, di rilassarsi di fronte al magnifico spettacolo di un'inerte papera galleggiante che naviga senza meta sospinta dalla corrente.
Nell'interfaccia è presente un singolo elemento capace di catturare l'attenzione e corrisponde all'unica meccanica del simulatore: nell'angolo in alto a destra dello schermo si può notare un indicatore a forma di papera di gomma che si riempie lentamente, in pratica una sorta di "Duck Meter". Non appena sarà colmo, una nuova papera di gomma farà il suo ingresso in scena, consentendo allo spettatore di assistere ammaliato anche ai suoi movimenti involontari. E questo è tutto sul fronte dell'architettura: con lo scorrere dei secondi, sempre più papere si materializzeranno in quell'oasi di pace, ciascuna dotata di caratteristiche e persino di capacità peculiari, andando a dipingere un piccolo quadro animato al limite dell'ASMR. La papera di pietra, ad esempio, non potrà far altro che affondare in un battito di ciglia, rimanendo lì, immobile per lunghi tramonti, eternamente condannata ad osservare le sue compagne che sguazzano felici in superficie.
Fino a questo momento abbiamo scherzato, abbiamo tratteggiato i contorni di una produzione oltremodo semplice, ma Placid Plastic Duck Simulator è un'opera che è in grado di fornire al tempo stesso una grande lezione di game design e una vera e propria masterclass nell'ambito del mercato dei videogiochi. In un intervista rilasciata alla newsletter di GameDiscoverCo, il game designer Valerio Bernardini - sì, un altro ragazzo italiano al timone di un successo internazionale dopo il patron di Vampire Survivors Luca Galante - ha ammesso che il progetto è nato come il classico gioco meme, cavalcando l'onda lunga generata da titoli come Tree Simulator. Ma la realtà è che la mente umana è un costrutto meraviglioso: chi non ha trascorso interminabili minuti osservando rapito i salvaschermo dei lettori DVD o di Windows nell'attesa che il logo toccasse esattamente il vertice del monitor? Chi, durante l'infanzia, non è rimasto incantato dalle gocce di condensa che correvano sui finestrini delle auto trasformando la loro sfida in una gara senza esclusione di colpi? Placid Plastic Duck Simulator fa proprio questo: costruisce un teatro statico, mette in scena degli attori muti, e lascia che sia la fantasia dell'osservatore a svolgere il resto del lavoro. Se questa vi sembra filosofia da due soldi, vi invitiamo a dare un'occhiata al video "Placid Plastic Duck Simulator: A Dramatic Masterpiece" dello YouTuber RTGame.
A margine, migliaia di persone hanno trovato un alleato inaspettato nel mondo non-interattivo di Turbolento Games. Per alcuni utenti è "Il miglior compagno di studio che abbia mai avuto", un insostituibile passatempo durante le più noiose ore di lavoro, un drama che va in onda sul secondo monitor senza richiedere il benché minimo intervento umano. Per altri, invece, è un grande palliativo nell'orbita dei disturbi del neurosviluppo, e sono tonnellate le recensioni che elogiano l'influsso calmante e rassicurante della piccola piscina virtuale. Altri ancora, infine, raccontano di quanto sia diventato difficile tenere i figli piccoli lontani dal monitor, dato che non appena s'illumina "vogliono subito le paperelle".
Cronaca di un successo
Placid Plastic Duck Simulator è nato durante una game jam che ha avuto luogo a due anni di distanza dall'inizio dei lavori su Starsand, un videogioco survival in prima persona che gli sviluppatori stavano realizzando sotto l'etichetta Tunnel Vision Studio. L'idea iniziale era quella di colpire - come spesso accade nei confini di tali titoli - per il solo fatto che esistesse un'esperienza del genere. E si trattava di un'idea più che mai azzeccata: sempre alle penne di GameDiscoverCo, Valerio Bernardini ha confidato che il lavoro è stato pubblicato senza il benché minimo impiego di campagne marketing, in maniera del tutto organica, gettandolo nella mischia ad un prezzo più che mai abbordabile. È stato il passaparola a svolgere il resto del lavoro, specialmente quando la notizia dell'esistenza di un simulatore di papere di gomma è giunta alle orecchie del pubblico asiatico.
Le dirette in streaming sul sito NicoNico - equivalente di Twitch molto diffuso in oriente - sono state le prime gocce di una valanga che ha rapidamente travolto Steam: le recensioni positive hanno da tempo infranto quota 98% e la crescita non ha alcuna intenzione di fermarsi. Il pubblico arriva, acquista il pacchetto per un prezzo molto basso - 1,99€ per la versione base - e rimane stupito da ciò che trova all'interno, stregato dal distensivo comparto grafico. Certo, Placid Plastic Duck Simulator ha potuto beneficiare della spinta di alcuni attenti creatori di contenuti, ma il suo è il tipico caso del cliente soddisfatto che non vede l'ora di diffondere il verbo, secondo una prassi che si sta facendo ogni anno più rara.
Papere, altre papere e deserti
Il piccolo nucleo di Turbolento Games non poteva fare altro che capitalizzare sul successo della sua opera di debutto: il primo DLC pubblicato, "Ducks, Please", si è limitato ad aggiungere nuove papere all'amalgama; il secondo, "Quacking the Ice", ha alzato il sipario su una mappa invernale e su qualche piccola novità, prima d'esser seguito a stretto giro da un piccolo aggiornamento speciale di Natale; il prossimo 20 febbraio, infine, sarà disponibile "Duck Addiction", che introdurrà nelle piscine ventisette paperelle inedite, oltre ad incrementare il numero di azioni e combo scaturite dall'interazione fra le stesse. Nel frattempo Tunnel Vision Studio ha pubblicato il survival nel deserto Starsand, titolo che probabilmente apre uno spaccato sul lato oscuro che si nasconde oltre le festose piscine.
Insomma, Placid Plastic Duck Simulator è il perfetto esempio di un videogioco nato da un'idea semplice, paradossalmente anche sciocca, che grazie alla cura con cui è realizzato riesce a far breccia in una nicchia d'utenza che finisce per adorarlo. Che si scelga di prenderlo per quel che è, ovvero un simulatore di papere di gomma, oppure qualcosa di più, ad esempio un utile strumento per combattere lo stress, il risultato non cambia: orde di videogiocatori hanno deciso di acquistarlo perché attratte dalla stramba copertina e quasi nessuno di loro è rimasto deluso, apprezzando la scelta di costruire un "idle game" che fosse realmente ricamato attorno all'inattività più totale. Tra poco Placid Plastic Duck Simulator si farà ancora migliore: con l'approdo della modalità multigiocatore, prevista per i prossimi mesi, si potrà far nulla in compagnia dei propri amici, accarezzando insieme un'esistenza fra albe e tramonti turbata solamente dalle oscillazioni delle innocue papere di gomma.