Il funzionamento dei Display al plasma (PDP)
Sono già diversi anni che girovagando tra i centri commerciali - nonché negozi specializzati -scorgiamo enormi display piatti (flat) dal fascino indiscusso che troneggiano sugli scaffali. Attualmente – lo dicevamo – tali schermi si suddividono in Plasma e LCD. Per quanto riguarda la qualità visiva dei primi Plasma però, questi erano belli da vedere più da spenti che da accesi; possiamo affermare con assoluta certezza che solo in questi ultimi due anni tale tecnologia ha raggiunto risultati spettacolari, sia in termini di definizione che di colore. Ci ricordiamo ancora dei primi modelli messi in commercio che, oltre ad essere a bassa definizione (tipicamente NTSC), avevano il brutto "vizio" di far virare il colore verso i toni dell'arancio. Questo ed altri difetti importanti sono stati in buona parte risolti, per cui la tecnologia al Plasma oggi si candida a tutti gli effetti come la degna erede della tecnologia a tubo catodico. Vediamo innanzitutto come funziona.
Un display al plasma basa il proprio funzionamento sull'utilizzo di una miscela di gas ionizzati (tipicamente neon e xeno), contenuta in microscopiche celle, ognuna delle quali è rivestita al suo interno da uno strato di fosforo. Tramite due elettrodi viene indotto un campo elettrico all'interno della cella, che fa sì che il gas emetta un fascio luminoso. Il colore di tale fascio dipende dalla qualità del fosforo utilizzato come rivestimento, che può essere rosso, verde o blu. Da ciò si evince che ogni pixel è in realtà composto da tre di queste celle, ognuna delle quali contiene una "varietà" diversa di fosforo, in modo da poter creare tramite il modello RGB tutti i colori dello spettro del visibile. Variando gli impulsi di ogni singola cella, si può creare un numero elevatissimo di combinazioni di colore, ma c'è anche da dire che la tecnologia utilizzata non possiede ancora una precisione tale da generare i canonici 16,7 milioni di colori in modo diretto.
Per ovviare a tale problema si utilizza la tecnica dithering, che consiste nella generazione dei colori attraverso l'accensione di alcuni pixel adiacenti di tinte simili a quella che si deve ottenere:a tutto il resto poi ci pensa l'occhio umano, il quale combina tutte le tonalità di colore generate fino a divenire il colore desiderato. Tale tecnica è la prima causa delle pessime prestazioni cromatiche delle prime generazioni di plasma, ma va detto che nelle ultime generazioni il dithering ha raggiunto livelli molto soddisfacenti.
Il funzionamento dei Liquid Crystal Display (LCD)
Completamente diverso, invece, è il funzionamento di un LCD (Liquid Crystal Display). Come sottintende il nome stesso, esso si basa su un fluido contenuto in apposite celle, ad ognuna delle quali è possibile applicare un campo elettrico. A seconda dell'intensità del campo elettrico applicato, le molecole di questo fluido (dalla tipica forma "a bacchetta") si dispongono secondo un determinato orientamento, che permetterà il passaggio di una quantità più o meno elevata di radiazione luminosa. Anche in questo caso, ogni pixel è in realtà composto da tre diverse sezioni, una con un filtro rosso, una con uno blu e infine una con un filtro verde. Variando la luminosità relativa di ogni cella si possono quindi creare tutte le combinazioni necessarie alla composizione del colore desiderato.
Infine tutti i moderni pannelli LCD utilizzano la tecnica del TFT (Thin Film Transistor) che consiste nella presenza di un transistor di memoria per ogni cella, la quale conserva l'informazione di scansione fino all'arrivo della scansione successiva.
Così uguali...
Aldilà delle differenti tecniche di funzionamento, Plasma e LCD risultano essere alla vista molto simili: entrambi sono piatti ed entrambi riescono a riprodurre immagini di generose dimensioni, unendo eleganza e dimensioni ridotte in termini di profondità. Ma le similitudini non sono certamente finite qui. Le due tecnologie condividono, infatti, anche i circuiti di ingresso e di scaling/deinterlaccio, oltre al filtro antiriflesso, indispensabile per utilizzi in condizioni di alta luminosità.
I produttori "reali" di pannelli (sia plasma che lcd) sono pochi: molte case condividono gli stessi pannelli con le altre (il caso più eclatante è quello relativo al caso Sony e Samsung), ma quello che li differenzia sia in termini di costo che di performance sono, invece, solo le personalizzazioni, soprattutto per i circuiti di ingresso, i quali si occupano di accettare il segnale in entrata e di processarlo affinchè il pannello possa visualizzarlo, mediante i già citati processi di scaling e deinterlaccio. L'importanza di questi circuiti è presto spiegata. I display digitali, pur supportando molte tipologie differenti di risoluzioni, sono in grado di visualizzarne solo una: la risoluzione nativa del pannello. Questo rende necessario l'intervento di appositi circuiti ogni qualvolta si invia in entrata al pannello stesso una risoluzione diversa da quella nativa. Il circuito di scaling, infatti, riceve il segnale, e per interpolazione lo trasforma nella sua risoluzione reale. Una cosa simile succede quando in entrata vi è un segnale interlacciato: questi pannelli visualizzano solo immagini progressive, per cui si rende necessario una operazione di deinterlacciamento, atta alla trasformazione di ogni segnale proprio da interlacciato in progressivo.
I circuiti di ingresso, oltre a commutare i vari segnali video in ingresso, effettuano su tutti i segnali interlacciati una operazione di conversione, prendendo il segnale analogico e trasformandolo in digitale: questo perchè - essendo dei display digitali - sono in grado di visualizzare solo segnali digitali, per cui la conversione nel dominio digitale si rende obbligatoria qualora in entrata si hanno segnali in VideoComponent, RGB (vga e/o scart), S-video e video Composito; il problema non si pone, invece, per segnali da DVI e HDMI, essendo questi già di digitali all'origine.
... ma tanto diversi!
Se da spenti possono sembrare uguali, una volta accesi questi display mostrano tutte le loro differenze, che possono essere più o meno evidenti a seconda dei modelli in questione. Qui di seguito procederemo trattando l'argomento in termini generali senza, pertanto, fare riferimento ad alcun modello nello specifico.
Cominciamo dai principali vantaggi (sulla carta) della tecnologia al Plasma rispetto alla medesima a cristalli liquidi. Il primo è rappresentato dalla resa cromatica, essendo questi in grado di restituire una gamma di colori e una brillantezza inarrivabile da qualsiasi LCD. Questa peculiarità è dovuta all'utilizzo di scintillatori, cosa che per ovvie ragioni non avviene con la tecnologia LCD.
Un altro aspetto importante è l'angolo di visuale. L'angolo di visione di un display al plasma è più ampio rispetto alla controparte a cristalli liquidi, permettendo pertanto di posizionarsi davanti al display in posizioni più "angolate" senza per questo perdere buona parte della qualità dell'immagine, come invece avviene per gli LCD.
Infine, il contrasto. Il livello del nero dei migliori display al plasma oggi in commercio raggiunge per certi aspetti il livello del nero riprodotto da un buon CRT, cosa che non avviene per nessun pannello a cristalli liquidi. Questo è possibile perchè in un Plasma, contrariamente a quanto accade negli schermi LCD, un pixel spento non emette alcuna luce.
In conclusione va menzionata la totale assenza da parte dei plasma di ogni problema di latenza - tipica della tecnologia lcd, "rinomata" per la sua "scattosità" - che fanno preferire ancora una volta la tecnologia del gas a quella dei cristalli.
La dimensione dei pixel, invece, rappresenta uno dei più grossi vantaggi degli schermi LCD. I pixel utilizzabili nei plasma sono tipicamente di dimensioni maggiori rispetto alla controparte LCD, e per questo motivo praticamente un plasma al di sotto dei 32 pollici non è realizzabile: solo di recente è stato annunciato – e a breve sarà introdotto sul mercato da Panasonic – il primo (e per il momento unico) display al Plasma da 42 pollici in grado di contenere 1920*1080 pixel. Attualmente, per avere un plasma FULL HD bisogna partire dai 50 pollici di diagonale.
Poi, se da una distanza adeguata un display al plasma è in grado di restituire una immagine più uniforme, la stessa cosa non si può dire una volta vicini allo schermo. In questo caso, infatti, dobbiamo sopportare alcuni disagi, quali un certo affaticamento visivo dovuto alla variazione di luminosità dei pixel, cosa questa indispensabile per una corretta riproduzione dei colori e dei diversi livelli di luminosità, facendo così preferire per distanze ravvicinate, un display LCD ad un Plasma.
I pixel dei plasma sono poi soggetti al burning - o detto in gergo "stampaggio" - ossia una stessa immagine visualizzata per diverso tempo che rimane impressa sullo schermo, cosa che non avviene con la tecnologia a cristalli liquidi. Con un utilizzo "criteriato" la cosa non dovrebbe rappresentare alcun problema, in quanto difficilmente una stessa immagine viene visualizzata in fermo immagine per diverso tempo; qualche problema lo si potrebbe avere, invece, quando si visualizza lo stesso canale di una emittente per molto tempo, per via della probabile presenza del logo fisso che lo contraddistingue. Questo fenomeno è il vero limite della tecnologia al plasma – soprattutto per i videogiocatori - anche se non mancano numerosi annunci da parte dei produttori circa la risoluzione di questo problema.
L'ultimo aspetto tecnico da tenere in considerazione è il consumo in termini di energia:i display LCD richiedono una elettronica di controllo meno complessa rispetto ai Plasma, i quali richiedono specifici semiconduttori ad elevate prestazioni comportando così un elevato consumo di energia: uno schermo al plasma da 42"consuma mediamente 250W, mentre un LCD di pari dimensioni circa 150W.
E' sempre un problema di dimensioni
Fino a poco tempo fa l'offerta di display al plasma spaziava solamente tra i 37 e i 50 pollici, mentre quella dei display LCD partiva dai 15 fino a 46. Oggi le cose sono decisamente cambiate: entrambe le tecnologie possono contare su modelli che superano abbondantemente i 50 pollici di diagonale: Samsung a luglio ha annunciato un Plasma da 100 pollici, Panasonic da 103"; al tempo stesso, sul fronte LCD, Samsung e Sony si sono prodigati per la realizzazione di un display da 82 pollici, mentre sharp si è spinta addirittura oltre: 108 pollici! Con questo si vuole dire che se prima un po' della forza dell'una o dell'altra tecnologia poteva essere rappresentata dalle potenziali dimensioni raggiungibili, oggi questo ragionamento non è più valido.
Gli esempi forniti pocanzi non sono altro che prototipi più o meno prossimi alla commercializzazione. Il pubblico dei consumatori Europei, invece, oggi può già contare su una vasta gamma di display di generose dimensioni per entrambe le tecnologie di visualizzazione. Infatti, sia per quanto riguarda Plasma che LCD, i cataloghi di alcuni produttori vantano già pannelli da 65 pollici di dimensioni: un esempio è rappresentato dallo Sharp LC-65GD1E 65", display LCD HDTV facente parte della famosa serie Aquos di Sharp, praticamente il più grande display a cristalli liquidi oggi in commercio, ad un prezzo prossimo ai 10,000 euro. Decisamente più abbordabile è il Samsung LN-S5797 e il Sony KDL-52X2000, entrambi da 52 pollici di dimensioni.
Sfortunatamente, l'offerta di pannelli LCD di queste dimensioni non è poi così ricca come si potrebbe pensare in un primo momento. Le cose cambiano decisamente se si passa dalla parte dei display al Plasma, i quali possono contare su di una offerta decisamente più variegata, e, a parità di dimensioni, a prezzi più competitivi. Prodotti interessanti vengono commercializzati da LG, con il 71PY1M da 71 pollici FULL HD disponibile per circa 16000 euro, così come Panasonic che tocca quota 65 pollici per “soli” 12 mila euro. Ferma, invece, a 61 pollici Pioneer con il PDP 615EX.
Dal versante opposto, quello delle piccole dimensioni, l'offerta di schermi da i 15" fino ai 32 pollici è di esclusivo appannaggio per la tecnologia LCD.
Per quanto riguarda il prezzo, invece, i termini solo decisamente cambiati: a parte il costante e radicale calo generalizzato dei prezzi, fino a pochi mesi fa a parità di dimensioni uno schermo a cristalli liquidi costava di più di un display al plasma (soprattutto per i tagli più grandi); questo fattore per le due tecnologie si è ora praticamente livellato, facendo così venire meno la discriminante del prezzo/dimensioni.
Meglio Plasma o LCD? La parola alla gente
Dalle caratteristiche "strutturali" delle due tecnologie che abbiamo trattato nelle precedenti pagine, sembra chiaro che la tecnologia al Plasma sia in grado di offrire qualcosa in più rispetto alla controparte a cristalli liquidi. Nonostante questi aspetti sembrino scontati, la disinformazione regna sovrana, soprattutto nei vari centri commerciali dove i clienti sono spesso costretti a sentirne di tutti i colori dal commesso - incompetente - di turno. Per non parlare, poi, dei numerosi miti (e leggende) che circolano riguardo queste tecnologie. Per questi, ed altri motivi , è stata condotta una ricerca da Synovate (commissionata da Hitachi, Pioneer e Panasonic) sulla valutazione delle opinioni dei consumatori sui meriti rispettivi di TV al plasma ed LCD. La ricerca, denominata per l'appunto 'Atteggiamenti del Consumatore Europeo nei confronti dei TV a Schermo Piatto', si pone l'obiettivo di fare chiarezza su cosa realmente pensano i consumatori, potenziali ed effettivi, a proposito di TV al Plasma ed LCD. E' stata realizzata secondo un criterio comparativo su una gamma di modelli al Plasma ed LCD in UK, Germania e Francia: i risultati offrono la prima autorevole analisi di come gli utenti finali giudichino le due tecnologie.
Per il raggiungimento dell'obiettivo che i ricercatori si erano prefissati, sono state prese in esame le opinioni di 603 persone scelte a caso a Colonia, Londra e Parigi. Agli intervistati è stato chiesto di entrare in una "sala di raffronto" in cui era esposta una gamma di TV al Plasma ed LCD che proiettavano le stesse immagini. Successivamente veniva posta loro una serie di domande relative alla qualità delle immagini viste. I risultati hanno rivelato una marcata preferenza per: contrasto, tonalità del nero, definizione, profondità dell'immagine, nitidezza, colore e velocità di risposta del plasma. Ancora più importanti sono le opinioni di coloro che avevano già una certa conoscenza delle due tecnologie e che si sono spostati quasi in massa verso il plasma dopo aver visto il contenuto con raffronto diretto in un ambiente analogo a quello della propria abitazione.
Al fine di garantirsi un feedback sicuro, la società di ricerca ha optato per un confronto diretto tra le due tecnologie. A tal fine sono state realizzate apposite "sale di confronto" - come dicevamo - a Londra, Colonia e Parigi. Per il test sono stati impiegati sei display tra LCD e Plasma: uno per ogni categoria da 37 pollici, 42 pollici e 50 pollici (le definizioni dello schermo erano di 37 pollici XGA PDP e XGA LCD, 42 pollici XGA PDP e 1080p LCD e 50 pollici entrambi della categoria 1080p) con tre sale di raffronto istituite per paragonare i modelli in un "faccia a faccia" senza precedenti. Gli schermi erano sistemati con impostazione predefinita, le sedie erano posizionate da due a tre metri dai display in posizione centrale e le condizioni d'illuminazione erogavano una luminosità di 50lux. La marca degli apparecchi televisivi era occultata per evitare che il giudizio potesse venire influenzato da eventuali preferenze per un particolare marchio. Tramite un video di 90 secondi gli intervistati visionavano una sequenza di immagini che mostrava oggetti di tutti i giorni, come palazzi, animali e disegni a colori. Gli oggetti venivano mostrati in un mix di situazioni riferite al giorno e alla notte e a differenti velocità di movimento. Scopo di una tale varietà di situazioni e soggetti era quello di mettere lo spettatore nelle condizioni ideali per valutare i vari parametri oggetto di analisi. I contenuti venivano presentati ad alta definizione (1080i) e inviati agli schermi tramite un'interfaccia digitale HDMI. Alla fine veniva posta agli intervistati tutta una serie di domande attinenti ai parametri tecnici tra cui: nitidezza, colore, velocità di risposta, contrasto, qualità del nero, definizione e profondità dell'immagine.
Allo scopo di fornire alla ricerca un punto di riferimento, il campione veniva diviso in due gruppi: quelli che asserivano di avere già una conoscenza di display al Plasma ed LCD e coloro che di conoscenze non ne avevano. Mentre a tutti i 603 rispondenti veniva fatto guardare il breve filmato, alle 473 persone più esperte di plasma ed LCD veniva inoltre chiesto di dare la propria opinione sulla qualità complessiva di ciascun tipo di display e sulla gamma di aspetti tecnici sopra evidenziati prima di visionare un qualsiasi contenuto.
Questi risultati di base venivano usati per seguire gli spostamenti di opinione dopo la visualizzazione del contenuto. Una volta visionati i filmati, agli intervistati veniva comunicato quali erano i display che stavano osservando (plasma oppure LCD) e quindi chiesto di dare la propria opinione su quanto segue: "Stando alle tre sessioni di visualizzazione cui ha appena assistito, ci può indicare quale ritiene che sia il tipo di schermo con la migliore qualità complessiva di immagine?". I risultati hanno palesato un importante spostamento d'opinione. Complessivamente il 73 per cento del campione ha ritenuto che il plasma fornisca la visualizzazione migliore, a fronte del 27 per cento che ha optato per l'LCD: un incremento di un terzo all'interno del gruppo in precedenza convinto che il plasma fornisse la migliore tecnologia di visualizzazione complessiva. La maggioranza delle opinioni provenivano da coloro che inizialmente avevano sostenuto che ci fosse solo una lieve differenza tra le due tecnologie. Alle persone con precedente conoscenza delle tecnologie, come già detto, è stato anche chiesto di dare un giudizio su una gamma di criteri tecnici prima di vedere i display in azione. In ciascuna delle categorie non si verificava una chiara preferenza espressa a favore di uno o dell'altro sistema, con un vasto gruppo che prima della presentazione del breve filmato riteneva i due sistemi uguali. A questo gruppo, unitamente a quelli che non avevano conoscenza di plasma ed LCD, veniva quindi chiesto di rispondere alle domande dopo aver visionato il breve filmato.
Alla fine del test, la tecnologia che è risultata vittoriosia nei vari "scontri diretti" è stata proprio quella al plasma: e non lo dice la stampa, non lo dicono i produttori, lo ha detto il pubblico dei consumatori, uomini e donne.
Per ulteriori informazioni su questa indagine:
- https://www.plasma-lcd-fatti.it
- https://www.panasonic.it/_ftp/comunicati/061031_Plasma_LCD_Research.pdf
Glossario
Nitidezza: la precisione dei contorni così come appare sullo schermo, la liscia regolarità complessiva dell'immagine el'eventuale presenza o meno di "rumore".
Colore: La misurazione del colore si riferisce alla profondità, alla gamma e all'accuratezza dei colori riprodotti sullo schermo.
Velocità di risposta: si riferisce al grado di rapidità con cui si aggiorna un'immagine. Se un display ha un basso tasso di risposta, eventuali scene dal movimento rapido, potrebbero causare "sbavature" in cui le immagini perdono la propria nitidezza e il quadro si presenta sfocato.
Contrasto: Per i display è molto importante disporre di una forte "gamma dinamica" tra bianchi puri e neri profondi, preferibilmente senzagradazioni "schiaccianti" nei neri e "taglianti" nei bianchi. Se non c'è sufficiente contrasto le immagini possono apparire slavate e le scene possono perdere dettagli degradando la visualizzazione complessiva.
Qualità del nero: La resa del nero è importantissima agli effetti della ricchezza d'immagine: per esempio, senza una marcata produzione di nero un rosso intenso potrebbe apparire scialbo. Il nero è anche importante per la creazione di un senso di profondità e la creazione del corretto senso della prospettiva nel caso di un individuo che si trovi in un vicolo buio: con scarsi livelli di nero, le ombreggiature appariranno pallide e irrealistiche, cosa che farà sembrare piatta l'immagine. In sintesi il nero è essenziale per la creazione di un'immagine realistica e un'immagine complessivamente più ricca. Diventa pertanto cruciale ai fini di una piacevole visione dell'immagine.
Profondità dell'immagine: La profondità dell'immagine si riferisce a come immagini a grandezza naturale appaiono sullo schermo producendo un effetto "analogo al 3-D " a fronte di display che producono immagini che appaiono "piatte " e in forma 2-D.
Il vecchio e caro tubo catodico è ormai in pensione, e come tutti i pensionati anch'esso guarda i giovani farsi strada nel mondo con un po' di nostalgia, ripensando ai bei tempi che furono. Negli ultimi anni, infatti, stanno bussando alla nostra porta tecnologie sempre più nuove che promettono meraviglie sotto tutti i punti di vista, sia estetici che funzionali. Tra queste, quelle attualmente più in voga sono al Plasma e a cristalli liquidi. Consapevoli del fatto che la scelta di un display per il presente e per il "futuro" non è mai stata cosa facile, riteniamo sia utile questa trattazione che andrà a toccare più in profondità tutti gli aspetti discriminanti di questi nuovi sistemi di visualizzazione.
Si leggono quotidianamente informazioni sempre più contrastanti su quale delle due tecnologie sia, al giorno d'oggi, quella preferibile: non avremo la presunzione di raccontarvi la verità oggettiva, ma cercheremo, in base alla nostra esperienza diretta con tali macchine, di fare un po' di chiarezza; sarete, poi, voi a decidere quale sistema fa più al caso vostro, perché nell’home theater – così come nella vita – i compromessi con i quali ci si trova spesso costretti a destreggiarsi possono far propendere verso la scelta dell’ottimo “relativo” e non più all’ottimo “assoluto”. Ed è proprio di questo che ci preoccuperemo: una più facile individuazione di quello che potrebbe rappresentare il vostro ottimo “relativo”, ovvero il meglio che potrebbe fare al caso vostro tenendo in considerazione i vostri vincoli (ambiente, budget, ecc).
Mettendo da parte le solite argomentazioni circa l’ancora "presunta" superiorità della già citata tecnologia CRT (cathod ray tube: il tradizionale tubo catodico), vi racconteremo innanzitutto il funzionamento e le caratteristiche salienti di questi schermi piatti, per poi passare ai punti di forza e di debolezza di ognuno in confronto all'altro.