Spade, alberi enormi e ragazzi coraggiosi... Zelda?!
Il capitolo per DS ha preso il nome di Children Of Mana e torna ad un disegno meno epico e ben più morbido e fanciullesco che ricorda in più tratti il già citato Secret of Mana. Quello che invece è cambiato è che ora non sono più presenti tutti i personaggi su schermo ma solo quello selezionato tra i quattro presenti. Flick, Tumble, Pop e Wanderer Nikita sono dotati ognuno di varie, e ovvie, differenze nelle varie abilità di magia, combattimento ecc. con Flick ad interpretare il ruolo del più equilibrato. Come in ogni Rpg che si rispetti, in nostri eroi –ed eroine- sono accomunate sia dalla storia, che li vede ognuno orfani dei genitori a -causa il più delle volte di una catastrofe di cui parleremo in seguito-, che dalla possibilità di crescere di livello sconfiggendo i vari nemici. La crescita del livello non porta solo all’aumento dei punti vita e magia, ma anche alla possibilità di utilizzare oggetti sempre più potenti sia in termini offensivi –tipi di armi-, che difensivi –corazze- o magici –anelli-. In parallelo si possono aumentare anche i parametri specifici d’ogni abilità con l’utilizzo d’apposite gemme, rinvenibili o acquistabili, da incastonare in uno speciale amuleto. Se il sistema di progressione può essere piacevolmente complicato, risulta fin troppo semplificato il sistema di esplorazione. Tutta l’avventura si svolge tra il Mana Village, località di partenza, ed i vari Dungeon, ma il raggiungimento di questi non comporta l’attraversamento di nessuna area. Fin da subito basta selezionare sulla mappa il luogo da raggiungere e ci troveremo subito ove desiderato.
Spade, archi, martelli e lo strano Flail.
In queste aree l’azione la fa comunque da padrone in pieno stile “Mana” con un sistema di combattimento sostanzialmente preso di peso dai precedenti episodi e basato su quattro tipi diversi di armi ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità. Tutte decisamente classiche spaziano dalla spada, utile per le brevi distanze ed estremamente versatile, all’arco, fedele strumento d’offesa da lontano, dallo strano Flail, -in italiano “correggiato” antico attrezzo contadino simile ad un nunchaku ma con il cuoio al posto della catena, in effetti nel gioco sembra più una frusta di ferro- capace di estendersi e riportare a se oggetti e nemici, al martello con la sua dirompente potenza in grado di scagliare lontano gli avversari. In tutto questo s’inserisce con forse meno prepotenza che in passato l’utilizzo delle magie e degli spiriti. Questi ultimi sono i classici della serie e possono essere collezionati e utilizzati a piacimento per essere agevolati grazie alle loro abilita. Armi, spiriti e oggetti si selezionano con gli ormai classici menù "rotanti" sempre pratici e immediati. Il gioco si svolge in un mondo splendidamente tratteggiato e dotato di un’atmosfera incredibilmente coinvolgente grazie ad un sapiente uso dei colori e degli effetti grafici. Le ambientazioni sono sempre molto varie e piacevoli, pur rimanendo nei canoni e negli stereotipi del genere. Lo stile dei personaggi e dei nemici trasuda della classe tipica dei migliori progetti Square e le animazioni sono realizzate con cura certosina.
E per finire?
Per finire la leggenda che accompagna il gioco intero. Teatro di tutto è Illusia una splendida quanto strana isola custode di un antico segreto, di un albero un po’ strano e di una spada… Già, perché dall’alba dei tempi in quest’isola risiede il fulcro dell’energia Mana. La potente tribù dei Mana, che da sempre controlla e gestisce questo potere, mette una sua discendente a proteggere questo fulcro sotto forma di un possente albero. Ma un’enorme catastrofe sta per scatenarsi e per uccidere la maggior parte degli abitanti di Illusia, tra cui i genitori dei nostri eroi, ma grazie alla spada e al potere dell’albero Mana la catastrofe viene fermata. Ma c’è qualcosa che oggi, passati gli anni, perturba lo scorrere del Mana, e forse forse, uno di noi deve prendere di nuovo in mano quella spada, venerata come una reliquia, e tornare a combattere. Se questa è la storia principale innumerevoli, sono le subquest e i cammei che ci accompagnano per le oltre 30 ore di gioco. Un piacevolissimo titolo che riporta in auge una saga sempre un po’ in ombra ma dal potenziale incredibile, con un unico difetto: uno scarso utilizzo delle caratteristiche del DS. Già, perchè Touch, microfono e doppio schermo sono utilizzati veramente poco e per funzioni marginali. Il compito di adattare al nuovo portatile Nintendo il genere degli RPG viene passato a qualche altro esponente futuro, ma poco importa!
Il mondo è permeato dal Mana, mitica energia che muove e governa ogni cosa. Il segreto di questo immenso potere risiede in un gigantesco ed antichissimo albero, per raggiungerlo e per difenderlo dal male, si deve attraversare un vasto rpg con combattimenti in tempo reale… Sicuramente basta leggere queste righe per capire di quale saga videoludica si sta parlando. Nata come Seiken Densetsu e poi “tradotta” con nomi diversi nei vari mercati, la serie Square, ha raggiunto l’apice di popolarità e di diffusione –almeno qui da noi in occidente- con il primo indimenticabile episodio per Snes. I più lo ricordano come Secret Of Mana e ancora si commuovono al ricordo di splendidi fenicotteri rosa che “danzano” sulle melodiche note della musica introduttiva. La saga migra poi, all’insegna della totale discontinuità anche nel nome, su Playstation e Gba ed ora approda su DS e Ps2, ma il succo –il Mana- è sempre lo stesso, per fortuna!