Lo specchio oscuro
La serie di Syphon Filter è nata su PSone nel 1999, e ha fin da subito incontrato i favori dei videogiocatori di tutto il mondo per gli elementi innovativi che ha apportato al genere degli action game. Dopo un sequel all’altezza del primo episodio, però, gli sviluppatori del team 989 Studios fallirono nell’intento di rinnovare il franchise, offrendo un terzo capitolo al di sotto della media per cominciare a lavorare su di un episodio per PlayStation2. Quest’ultimo, uscito nel 2004, introdusse una modalità di gioco online ma poco altro, insieme a un comparto grafico che faceva uso di un motore mediocre, spesso soggetto a cali nel frame rate. Da allora è passato un bel po’ di tempo, e dopo un debutto solo discreto su PSP, la serie ha ripreso quota con un nuovo, riuscito episodio per la console portatile Sony. Episodio che viene riproposto su PS2 (atteso per ottobre), con il nostro Gabriel Logan intento a lottare contro un’organizzazione denominata Red Section, che sta mettendo a punto una nuova arma capace di terrorizzare il mondo intero: il Dark Mirror.
Di nuovo in azione
Dopo aver regolato i parametri video (il gioco supporta sia la modalità wide screen che il progressive scan), avremo la possibilità di cimentarci con un tutorial diviso in tre parti, che ci farà prendere confidenza con la nuova interfaccia di Syphon Filter. Impareremo dunque a muoverci e ad aggirare gli ostacoli, a combattere da breve distanza e da lontano, armando il nostro fucile con diversi tipi di munizioni: oltre ai proiettili standard, infatti, in Dark Mirror potremo utilizzare dardi elettrificati e proiettili al gas per eliminare i nemici silenziosamente, oppure sparare colpi che si agganciano al bersaglio ed esplodono quando premiamo di nuovo il grilletto, dandoci la possibilità di mettere fuori gioco diversi avversari contemporaneamente, se si trovano vicini. Tra le varie opzioni disponibili, c’è anche quella per l’agganciamento automatico dei bersagli, funzione presente di default negli episodi precedenti e che sarebbe il caso di considerare, in luogo di un sistema di mira non agilissimo ma regolabile fin nei dettagli.
Struttura di gioco
Chi ha già esperienza con la serie Syphon Filter, non troverà grandi novità nella struttura di Dark Mirror. In effetti, il gioco funziona come sempre: il nostro personaggio (che sia Gabe o la sua partner storica, Lian) ha una serie di obiettivi da portare a termine in ogni stage, e viene preso per mano da un aiuto radiofonico che indica dove andare e cosa fare. Il rischio di rimanere impantanati, dunque, è minimo, e tutto l’appeal del gioco sta piuttosto nei suoi elementi stealth, che ci permettono virtualmente di completare ogni missione in assoluto silenzio, eliminando i nemici senza far rumore e senza dover fronteggiare delle rappresaglie armate. Una boccata d’aria fresca arriva anche, come accennato, dalla nuova interfaccia e dalla presenza di un set di armi inedite. Adesso il nostro personaggio può trasportare ben quattro armi differenti, alcune delle quali possono essere armate con munizioni diverse. Inoltre si ha accesso fin da subito a visori agli infrarossi, notturni e termici che ci permetteranno di individuare eventuali meccanismi da distruggere o ci renderanno la vita più facile in mancanza di luce.
La nostra opinione
Sembra che per questa ultima uscita su PlayStation 2, gli sviluppatori Sony abbiano cercato di fare le cose nel modo migliore possibile. L’introduzione di una nuova interfaccia, molto completa e abbastanza intuitiva, va a modificare realmente il gameplay di un gioco che tendeva a ripetersi pedissequamente, di episodio in episodio. Ci sono stati miglioramenti anche nella realizzazione tecnica, finalmente: in luogo dello scattoso engine utilizzato per The Omega Strain, adesso abbiamo un motore che riesce a gestire personaggi e ambientazioni in modo efficace, certo tenendosi a grande distanza dalle produzioni giapponesi. E un comparto sonoro che ha dalla sua un set di musiche efficaci oltre a un buon doppiaggio in Italiano. Insomma, Dark Mirror ha tutte le carte in regola per riuscire e per fare da trampolino di lancio per un’eventuale migrazione della serie su PlayStation 3 e continuare ad avere successo su PSP. Sperando che sulla nuova console Sony questa serie finalmente riesca a ottenere una caratterizzazione grafica degna del proprio spessore.
Corsi e ricorsi storici. Così come avvenne per PSone, tocca ora a PlayStation2 vivere l’ultima fase della propria esistenza, determinata dall’uscita del nuovo sistema (PS3) e dall’ovvio migrare degli sviluppatori verso lidi tecnologicamente più avanzati. Guai a lanciarsi con troppo entusiasmo sulla nuova generazione, però, perché trascurare l’enorme base installata di PS2 sarebbe un errore imperdonabile. Con le uscite ridotte all’osso, infatti, i possessori di questa console saranno lesti ad accogliere qualsiasi nuovo titolo, sperando sia degno di attenzione; con il pensiero sempre rivolto a quel "miracolo" che è God of War 2. È ancora una volta Sony a rimboccarsi le maniche, facendo tornare una serie storica che ha partecipato alla nascita del genere stealth e che da poco ha ottenuto molti consensi su PSP…