Guerra fra bande
The Shield si presenta come uno shooter-stealth in terza persona diviso per missioni, con una trama che racconta di alcuni fatti a cavallo tra le terza e la quarta stagione della serie TV, che vede la squadra speciale impegnata nel far terminare una guerra tra bande che sta insanguinando la città, facendo attenzione nel contempo a non far venir fuori gli sporchi affari di Vic. Nel gioco dunque, oltre ad avere a che fare con spacciatori e delinquenti di ogni tipo, saremo noi stessi talvolta a trasformarci, con le nostre scelte, nello stesso genere di individui che dovremmo invece contrastare. Durante delle retate o delle operazioni di polizia, l’utente può decidere ad esempio se arrestare il criminale di turno, sequestrando l’eventuale partita di droga e facendo rapporto, oppure se eliminarlo facendo sparire ogni traccia degli stupefacenti poi rivendibili per il nostro tornaconto personale. In ogni caso Vic può dare sfogo al duro che è in lui (e in ognuno dei videogamer) usando anche le maniere forti per interrogare i malcapitati di turno allo scopo di ottenere confessioni o semplici informazioni utili alle indagini, e via dicendo. In caso ci spingessimo troppo oltre, una barra rossa che tende a misurare il grado di illegalità delle nostre azioni, verrà riempita e, se questa raggiunge il limite massimo, sarà game-over. Per questo motivo il giocatore è tenuto comunque a non esagerare troppo nelle sue gesta poco ortodosse, mantenendo un atteggiamento ambiguo, sempre appunto in bilico fra legalità e non, come d’altronde avviene nel telefilm, per bilanciare le cose e impedire la fine prematura della partita, compiendo arresti e sequestri "puliti", e consegnando le prove al distretto.
Giudizio sospeso
Peccato che in questi momenti, spesso concitati, la telecamera ballerina e l’IA poco sviluppata del compagno di Vic (in alcune missioni Mackey agirà in coppia, e l’agente di polizia a seguito verrà gestito dalla Cpu), uniti alla ostilità di alcuni avversari, creino non pochi problemi all’utente. Nelle fasi di pura e semplice indagine, l’azione si svolge invece in maniera molto semplice: ci si muove sulla scena del crimine alla ricerca di prove e oggetti compromettenti, ma purtroppo la cosa sembra stata realizzata con un po’ di approssimazione dai programmatori visto che si ha sempre la sensazione che il suo funzionamento dipenda unicamente più dal caso che dalla nostra abilità, almeno nel ritrovamento degli indizi. Splendido invece il doppiaggio, con le voci degli attori originali della serie e tutto sommato l’atmosfera da telefilm poliziesco, mentre la grafica si atetsta su livelli medi. The Shield in definitiva, allo stato attuale, ci ha lasciati un po’ di amaro in bocca. Ha grandi potenzialità, ma anche parecchi difetti. Speriamo che i Point Of View riescano a eliminare i problemi da noi rilevati nella demo in nostro possesso prima dell’uscita del titolo, che altrimenti rischierebbe di deludere i fans della serie tv e del genere.
>The Shield sarà disponibile per PlayStation 2 e PC.
La versione testata è quella PlayStation 2.
Dopo la "sospensione" del progetto originale circa due anni fa, in pochi avrebbero scommesso su una ripresa dei lavori di The Shield, il gioco basato sui personaggi del telefilm omonimo che viene trasmesso anche in Italia sul satellite o in una nota emittente privata nazionale, ma a tarda notte per i contenuti violenti e non adatti ad un certo pubblico. Fortunatamente, quello che sembrava un titolo dalle buone potenzialità già “all’epoca”, adesso è di nuovo “in work” grazie ad Aspyr, che ha affidato i lavori al team di NARC, i Point Of View, e quindi non andrà perduto nel limbo dei giochi mai completati. The Shield è una serie tv ideata e prodotta da Shawn Ryan, che narra le vicende di un gruppo di poliziotti del fittizio distretto di polizia di Farmington, a Los Angeles, che devono quotidianamente fare i conti con la violenza, la corruzione e la mancanza di risorse. Fra i poliziotti della zona spicca la figura di Vic Mackey, un detective dai modi bruschi e violenti, che agisce in perenne bilico fra giustizia e illegalità, interessi personali e della comunità. L'uomo è a capo di un reparto speciale del distretto ma spesso, fra un arresto e l'altro, scende a patti con la malavita o ruba danaro ai narco-trafficanti per se e i suoi uomini, non disdegnando, se serve, di uccidere altri agenti onesti o criminali incalliti. Insomma, Vic non è uno stinco di santo e spesso ci si chiede, distintivo a parte, cosa lo distingua dai delinquenti a cui da la caccia. Proprio sulla sua figura il team di sviluppo ha deciso di incentrare l’azione del gioco.