Nail the trick e le altre novità
Se avete avuto modo di provare almeno una delle sette incarnazioni precedenti del celebre simulatore di skateboard, saprete quanto i controlli fossero equilibrati ed appaganti, sia per il neofita che per il giocatore più smaliziato. A questo mix perfetto di immediatezza e profondità si aggiunge oggi una nuova tecnica, battezzata per l'occasione “Nail the trick”. Dopo aver caricato un'apposita barra, che si andrà riempiendo all'ottenimento di un sufficiente numero di punti, potremo entrare in una sorta di bullet time, durante il quale con le due leve analogiche si avrà un controllo totale sui movimenti delle gambe del personaggio. Il risultato è fantastico, permettendo di creare combo personalizzate ed uniche, senza alcun tipo di vincolo se non quello della fantasia.
Tutti i traguardi da raggiungere dovrebbero poter garantire una buona varietà e verranno inseriti in una città interamente esplorabile, seguendo il modello free roaming tanto in voga in quest'ultimo periodo. Per la prima volta, poi, starà al giocatore decidere quali missioni meglio si adattano al proprio stile e quindi quali abilità sviluppare con maggior cura.
Enorme è parsa l'evoluzione dell'intelligenza artificiale. Se prima i personaggi controllati dal computer si limitavano a compiere poche azioni pre calcolate, ora proporranno una maggior vivacità, dimostrandosi intenti in attività quotidiane. Fortemente legate agli NPC saranno anche alcune particolari sessioni di gioco, durante le quali verranno fotografate e riprese le evoluzioni, ottenendo differenti valutazioni e facendo così crescere o diminuire il livello di popolarità.
Alcune perplessità rimangono
Se nel complesso i nuovi controlli e l'impostazione più libera data al gameplay hanno convinto, alcuni elementi sono parsi un po' sotto tono. Superfluo se non a mostrate le potenzialità della tecnica Ragdoll, ad esempio, risulta essere il mini gioco dedicato alle spese sanitarie, nel quale cercare di effettuare una caduta più rovinosa possibile, procurandosi ferite e necessitando di un'assistenza medica onerosa. In generale le sessioni a piedi non sembrano introdurre grandi motivi di interesse, relegando le fasi di esplorazione ad un piano secondario.
Come già accennato, si è abbandonata la struttura a livelli a favore di un'unica città, influendo inevitabilmente anche sull'editor delle mappe, che questa volta è integrato alla modalità Storia. Sarà possibile modificare l'ambiente con tutta una serie di nuove rampe, rail e oggetti che, se sfruttati a dovere, permetteranno il raggiungimento di aree altrimenti inaccessibili. Non avendolo testato con mano è impossibile esprimersi a riguardo, di sicuro una scelta coraggiosa.
Tutto tace sul fronte multiplayer, che non era giocabile all'evento al quale abbiamo partecipato; un vero peccato visto quanto le diverse incarnazioni di Tony Hawk's avevano proposto in merito e quanto ci piacerebbe proponessero. Se infatti la comunità online è molto attiva, si è sempre sentita la mancanza di un sistema che desse equilibrio alle sfide, evitando incontri frustranti e sbilanciati. Delucidazioni sono però giunte riguardo l'assenza del supporto in rete per la versione PS3, causata dal poco tempo disponibile per implementarlo e non da lacune intrinseche alla console.
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In nome del realismo
Tecnicamente ogni singolo aspetto ha ricevuto una cura speciale: la copia sulla quale abbiamo messo le mani era per Xbox 360, ma sembra che ogni versione riesca a sfruttare al massimo l'hardware sul quale gira. La grafica offre ambientazioni e modelli davvero ricchi di dettagli, anche se ad impressionare ci hanno pensato le animazioni, realizzate tramite diverse sessioni di motion capture, durante le quali sono stati creati gli scan corporei 3D di alcuni dei migliori skater del mondo. Molto positivo il motore fisico che muove la tavola in modo credibile e permette di controllare le cadute. Qualche problemino si è palesato nell'interazione tra i poligoni, che troppo di frequente si attraversano l'un l'altro.
Gli amanti delle licenze gioiranno sapendo che ancora una volta i loro sogni sono stati realizzati. Atleti del calibro di Bob Burnquist, Bam Marghera e, chiaramente, Tony Hawk si alterneranno per darci consigli e sviluppare la trama. Discorso simile per l'abbigliamento e le tavole: Indipendent, Vans, Zoo York e QuickSilver sono solo alcuni dei celebri marchi i cui prodotti sono stati digitalizzati. Ovviamente questa grande presenza di licenze è solo la ciliegina sulla torta per quello che si preannuncia il miglior Tony Hawk's di sempre, ricco di novità e spunti capaci di ridare vigore alla serie, portandola nella famigerata Next Gen dalla porta principale.
I magnifici otto
Per quanto una serie ed il suo gameplay possano essere buoni, arriva il momento in cui è necessario rinnovarsi. Alla Neversoft devono averlo capito l'anno scorso, quando Tony Hawk's American Westland, pur essendo tutto sommato discreto, non convinse appieno né pubblico né critica. Le speranze riposte in questo Project 8 erano quindi davvero elevate, si trattava di rilanciare un marchio oppure fargli intraprendere il viale del tramonto. Dopo averci giocato una buona mezz'ora in compagnia di Blake Hennon, producer USA di Activision, è possibile fugare i dubbi più insistenti, il prodotto è valido. Ma andiamo per gradi.
Come da tradizione, anche questo episodio presenta una trama un po' pretestuosa: il simpatico Tony ha deciso di formare un dream team composto da – oramai credo l'abbiate capito – otto skater scelti tra le moltitudini di ragazzi appassionati. Nei panni di uno di questi aspiranti funamboli della tavola, si dovranno completare una gran quantità di compiti, scalare la classifica e infine raggiungere l'ambito traguardo.