Durante la settimana della GDC capita di assistere ad una strana magia: sviluppatori e designer diventano più amichevoli, accettano con entusiasmo di rilasciare interviste e si lasciano andare a indiscrezioni che sarebbero semplicemente impensabili nel corso di altre fiere. Non è questo, però, il caso di Paul Barnett, il loquace direttore creativo di Mythic Entertainment, che ha praticamente sempre qualcosa da dire. Che sia un episodio della sua vita privata, l'ultimo aneddoto su uno dei suoi colleghi o una battuta ai danni del malcapitato giornalista, una cosa è certa: con Paul Barnett non ci si annoia mai. Ecco le sue considerazioni sull'ultima creatura, Warhammer Online: Age of Reckoning.
L'intervista
Multiplayer.it: Avete finalmente aperto il forum ufficiale di Warhammer Online. Come mai non lo avete fatto fin dall'inizio?
Paul Barnett: In realtà avevamo già un altro forum durante la fase beta del gioco, ma ci è voluto più tempo del previsto per mettere su quello definitivo. Ci abbiamo pensato a lungo insieme a Mark Jacobs (fondatore e CEO di Mythic Entertainment), che ha idee molto precise in merito: volevamo evitare che il forum diventasse preda di facili insulti da parte di persone a cui non interessa il gioco. Finalmente abbiamo deciso di aprire il forum ufficiale soltanto ai membri paganti di Warhammer Online, ma questo non significa che abbiamo smesso di frequentare gli altri canali di informazione. Continueremo ad ascoltare le richieste del nostro pubblico, anche se ora abbiamo questo nuovo strumento ufficiale. Abbiamo un intero community team che lavora non solo sul forum, ma anche sui blog ufficiali e dei giocatori e su diversi fansite. Prendiamo molto sul serio la comunità dei giocatori, che è senz'altro l'elemento più importante in un gioco come Warhammer Online. Senza giocatori non esisteremmo nemmeno.
M.it: Avete appena pubblicato la versione asiatica di Warhammer Online. Come stanno andando le cose su questo fronte?
PB: La pubblicazione di Warhammer Online in Asia è iniziata da poco e mi ha già costretto ad una serie di viaggi in Cina e in Korea. Ovviamente abbiamo dovuto fare delle modifiche al gioco e questo è stato per me molto interessante. Prendiamo un gioco come Warhammer Online, che allo stesso tempo ha un'ambientazione europea e si basa sul tradizionale concetto americano di "giusto" e "sbagliato". Un gioco del genere deve essere completamente riadattato alla sensibilità asiatica, che vede le cose in modo diverso dal nostro. Abbiamo tenuto alcuni elementi che ci sembravano fondamentali, ma siamo stati flessibili su altri. Il metodo di pagamento, per esempio, è uno di questi: i giocatori asiatici non amano pagare una sottoscrizione mensile, perciò abbiamo dato loro la possibilità di acquistare ore di gioco. Dal punto di vista grafico, invece, stiamo pensando di dare alla versione asiatica colori più vividi e personaggi dall'aspetto più giovane. Un'altra cosa che mi ha sorpreso è che i giocatori asiatici sono molto più competitivi di quelli occidentali: la prima demo del nostro gioco in Korea si è svolta in una sala con 32 giocatori, con una vera e propria commentatrice sportiva che seguiva l'azione su uno schermo gigante! Il nostro discorso è questo: se non cambiamo niente avremo forse un discreto numero di sottoscrizioni in Asia, ma se adattiamo il nostro gioco a questo mercato avremo un titolo dal successo decisamente maggiore.
M.it: Nella sua ultima lettera alla comunità, Mark Jacobs ha anticipato l'introduzione del sistema Nemesis, che permetterà ai giocatori di vendicare la morte per mano di altri giocatori. Potresti dirci di più in merito?
PB: Il sistema Nemesis è solo una delle 20-30 nuove implementazioni che stiamo introducendo in Warhammer Online per dare ai giocatori più profondità e più divertimento. In questo caso, personaggi che vengono regolarmente uccisi da altri avvertiranno un senso di giustizia che finora mancava.
M.it: La creazione di oggetti è uno degli aspetti meno sviluppati di Warhammer Online: ci sono solo due professioni in grado di occuparsene e in generale l'economia del gioco dipende dagli oggetti abbandonati da personaggi non giocanti. Vedremo cambiamenti in questo senso in futuro?
PB: Ogni giocatore si avvicina a un MMO con un'idea diversa: alcuni sono ossessionati dal combattimento, altri vogliono trovare tutti gli oggetti rari e altri ancora preferiscono l'aspetto sociale del gioco. La creazione di oggetti soddisfa un pò tutte queste tipologie di giocatore: i nuovi oggetti possono essere utilizzati per esempio in combattimento o come regali per altri giocatori. Il nostro sistema è molto leggero, ma pensiamo di renderlo più interessante in futuro con le nuove espansioni. Ci piacerebbe associarlo a specifici eventi di gioco: partecipando a una gara di bevute, per esempio, i giocatori potrebbero distillare la propria birra! Attraverso una serie di patch gratuite dovremmo riuscire a raddoppiare il numero di oggetti che possono essere creati dai giocatori.
Multiplayer.it: Potresti dirci qualcosa di più sull'espansione Rise of the Tumb Kings, che farà guadagnare ai giocatori l'accesso al dungeon Land of the Dead?
Paul Barnett: Immaginatevela come "Warhammer va in Egitto". Ci saranno piramidi, scorpioni, scarabei, scheletri, lich kings e innumerevoli altre creature fantastiche. Land of the Dead è il dungeon più grande del gioco e ospiterà alcuni tra i boss più grandi mai visti in un MMO, simili ai colossi di Shadow of the Colossus. Ci saranno trappole come lame oscillanti e saette pronte a colpire all'improvviso: queste armi possono uccidere, ma possono anche essere utilizzate a proprio vantaggio contro i nemici. Land of the Dead è un'area che può appartenere solo a una fazione di gioco per volta: l'Ordine può arrivarci per esempio con una mongolfiera e iniziare a raccogliere tesori e oggetti di equipaggiamento, ma nel frattempo il Chaos può fare lo stesso, scatenando così una vera e propria guerra aperta.
M.it: Questo nuovo dungeon è stato paragonato da Mark Jacobs a Darkness Falls, presente in Dark Age of Camelot. Noti anche tu questa affinità tra le due espansioni?
PB: In effetti anche Darkness Falls è un'area in bilico tra la fazione "buona" e quella "cattiva". Abbiamo preso i migliori aspetti di questa espansione e abbiamo dato loro un tocco alla Warhammer, creando qualcosa che i giocatori non hanno mai visto. Abbiamo però bilanciato l'area in modo che non vinca sempre la stessa fazione.
M.it: Come stanno andando finora le due nuove classi recentemente introdotte, Slayer e Choppa?
PB: Slayer e Choppa sono due classi che avremmo voluto introdurre fin dall'inizio, ma non ci è stato possibile farlo. Ovviamente hanno bisogno l'una dell'altra per bilanciarsi, altrimenti una fazione sarebbe molto più forte dell'altra. Entrambe hanno avuto un'ottima risposta da parte del pubblico: ai giocatori piace da matti lanciarsi in battaglia in prima fila e affettare tutto quello che gli capita sottomano! Un'altra nota positiva è che queste classi sono state incluse nella demo gratuita di Warhammer Online per i nuovi giocatori, perciò se non avete ancora provato il gioco questo è il momento giusto per farlo.
M.it: Avete intenzione di introdurre le quattro Città Capitali nel gioco?
PB: Inizialmente volevamo crearne addirittura sei, ma poi abbiamo rivisto i nostri piani e abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi su due sole città enormi. Se volessimo creare le altre quattro dovremmo renderle grandi come quelle già esistenti, se non addirittura di più, e questa è una cosa che risucchierebbe completamente le nostre energie al momento. Messi di fronte ad una scelta, abbiamo deciso di migliorare piuttosto altri aspetti importanti del gioco come le nuove professioni, le gilde, gli assedi e le battaglie RvR.
M.it: Una curiosità: quanto Warhammer hai giocato prima di essere coinvolto nello sviluppo di questo gioco?
PB: Ho iniziato a giocare da bambino e ho continuato per oltre dieci anni, perciò direi che sono ben ferrato sull'argomento. Ho giocato il gioco di ruolo cartaceo, quello con le miniature, ho letto perfino i libri. Warhammer è nel mio midollo e nel mio DNA! Sono un grande fan dei Pelleverde, ma non sono mai stato particolarmente bravo a dipingere le miniature. Col tempo ho imparato a utilizzare una tecnica veloce che rende le mie miniature fantastiche in lontananza ma assolutamente inguardabili da vicino. Ma stiamo divagando... In ogni caso, è bello sapere che anche in Italia ci sono fan appassionati al nostro gioco, che si interessano alle novità e ci seguono da lontano. Anche da qui, dalla costa occidentale degli Stati Uniti, vogliamo dire loro quanto questo ci faccia piacere e quanto teniamo a loro.