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X-Men, i 5 migliori giochi sui mutanti Marvel

Il successo di X-Men '97, la serie animata su Disney+, ci ha fatto ripensare ai migliori videogiochi con i mutanti Marvel come protagonisti: ecco le nostre scelte.

X-Men, i 5 migliori giochi sui mutanti Marvel
SPECIALE di Christian Colli   —   03/04/2024

L'uscita di X-Men '97 su Disney+ ha rinnovato l'interesse del grande pubblico nei confronti dei mutanti Marvel, che rivedremo in carne e ossa solo tra alcuni anni: scollegata sia dal Marvel Cinematic Universe che dai film targati Fox, la nuova serie prosegue la storia rimasta in sospeso con la conclusione del cartone animato Gli insuperabili X-Men, grazie al quale sono diventati incredibilmente popolari negli anni '90. Se avete letto la nostra recensione dei primi tre episodi, allora saprete che ci sono piaciuti tantissimo: non è solo un tuffo nella nostalgia, ma una ripresa in chiave attuale di un format amatissimo che dimostra un rispetto e una sensibilità enormi nei confronti di quelle storie e di quei personaggi.

Riguardando questi eroi - "ardimentosi e in gamba come noi", recitava la sigla italiana - nei loro costumi iconici del fumettista Jim Lee, abbiamo ripensato ai videogiochi che li hanno avuti per protagonisti: come tante proprietà Marvel, anche gli X-Men hanno uno storico piuttosto ampio in quanto a tie-in, alcuni dei quali restano validissimi ancora oggi. Ecco allora i cinque videogiochi migliori sugli X-Men secondo noi; voi avete qualche preferenza?

X-Men su SNES e Mega Drive

X-Men: Mutant Apocalypse, 1994 (SNES)
X-Men: Mutant Apocalypse, 1994 (SNES)

Cominciamo subito a barare, partendo con due giochi invece di uno. X-Men: Mutant Apocalypse è uno dei migliori platform/picchiaduro a scorrimento ispirato ai fumetti Marvel. Lo sviluppò Capcom per Super Nintendo e uscì nel 1994, proprio lo stesso anno del picchiaduro da sala X-Men: Children of the Atom. All'epoca lo sviluppatore giapponese aveva la licenza sui personaggi Marvel e sapeva come sfruttarla: Mutant Apocalypse è ancora oggi un giocone, impegnativo quanto basta, estremamente vario nel gameplay grazie alla possibilità di controllare cinque eroi diversi (Ciclope, Bestia, Psylocke, Gambit e Wolverine) dotati di abilità e attacchi speciali unici. La struttura del gioco era vagamente ispirata a Mega Man, con una serie di stage iniziali individuali e poi la possibilità di scegliere l'eroe con cui affrontare gli ultimi livelli, fino allo scontro decisivo con Magneto.

Vogliamo parlare di due giochi invece di uno perché X-Men 2: Clone Wars - ispirato alla storia dell'invasione Phalanx - è un titolo ancora migliore. Sviluppato da Headgames, per ironia della sorte uscì un anno dopo in esclusiva sul Mega Drive della concorrente SEGA: a livello di gameplay perfezionava le trovate di Capcom con l'aggiunta di due personaggi giocabili (Magneto e Nightcrawler) e alcuni ritocchi al sistema di controllo e al level design che rendevano l'esperienza molto più rigiocabile, grazie alle capacità uniche dei vari mutanti che permettevano di affrontare gli stage e i boss in modo diverso. Sono due perle che non possono mancare nel curriculum di ogni videogiocatore appassionato di X-Men.

X-Men Origins: Wolverine

X-Men Origins: Wolverine - Uncaged Edition, 2009 (PlayStation 3, Xbox 360, PC)
X-Men Origins: Wolverine - Uncaged Edition, 2009 (PlayStation 3, Xbox 360, PC)

Tra i vari e deludenti film sugli X-Men ce n'è uno che li batte tutti, ma proprio tutti, compresi Conflitto finale e Dark Phoenix: stiamo parlando del primo spin-off su Wolverine, ovviamente, dato che ne hanno girati due. Wolverine: L'immortale tutto sommato è anche discreto, ma X-Men: Le origini - Wolverine è proprio pattume, redento solo dalla prima iterazione cinematografica di Ryan Reynolds nei panni di Deadpool, che poi ha lanciato gli altri film sul mercenario sboccato. Eppure, a redimere quel filmaccio c'è anche un'altra cosa: il videogioco. Solitamente i tie-in videoludici sono pessimi, eppure questa è l'eccezione che forma la regola, perché X-Men Origins: Wolverine di Raven Software è un ottimo action game.

Anche se bisogna scegliere la versione giusta, cioè la cosiddetta Uncaged Edition per PC, PlayStation e Xbox 360: è la più violenta, ma anche quella più divertente e più fedele al personaggio. Lo sviluppatore mischiava la storia del film con alcune sottotrame ispirate ai fumetti in un titolo d'azione in terza persona viscerale, pieno di combattimenti, sequenze stealth, uccisioni sanguinose e nemici da maciullare. Il sistema di combattimento, poi, pescava a piene mani nell'eredità dei vari Devil May Cry e God of War, rendendo giustizia al supereroe interpretato al cinema - e nel gioco - da Hugh Jackman.

X-Men (quello arcade!)

X-Men, 1992 (arcade)
X-Men, 1992 (arcade)

Molti di noi l'hanno potuto provare solo per vie traverse, dato che questo cabinato arcade di Konami risale al 1992, ma chi ha avuto la fortuna di trovarlo in sala giochi probabilmente lo ricorda con affetto e meraviglia: è uno dei picchiaduro a scorrimento più divertenti nella storia del genere, caratterizzato dalla possibilità di giocarlo in sei contemporaneamente. Questo lo rende estremamente caotico, considerata anche la quantità di nemici da sconfiggere a schermo, ma anche memorabile. Il sistema di controllo è semplicissimo: ogni X-Men può sferrare calci e pugni oppure usare il suo potere mutante che, in genere, spazza via più nemici in un attimo, ma costa energia vitale.

I mutanti giocabili sono Ciclope, Colosso, Wolverine, Tempesta, Nightcrawler e Dazzler, nei loro costumi più retrò: la storia, infatti, si ispira ai fumetti classici degli X-Men e, come al solito, ci vede affrontare vari stage per salvare il professor Xavier e Kitty Pryde dalle grinfie di Magneto, che si è rintanato sul suo Asteroide M. La varietà di scenari, nemici e boss - che includono Pyro, Blob, Wendigo, Nimrod, il Fenomeno e Mistica - rende l'esperienza memorabile, anche perché il gioco in sé è estremamente impegnativo e completarlo è tutt'altro che una passeggiata.

I picchiaduro Capcom

X-Men: Children of the Atom, 1994 (Arcade, PC, PlayStation, Saturn)
X-Men: Children of the Atom, 1994 (Arcade, PC, PlayStation, Saturn)

Pubblicato in sala giochi nel '94, e poi convertito per PlayStation, Saturn e PC nei mesi a seguire, X-Men: Children of the Atom è il primo, storico picchiaduro che ha inaugurato il corso Marvel di Capcom. Praticamente è una specie di Street Fighter Alpha, ma con gli X-Men, che pesca diverse meccaniche di gameplay dai migliori giochi dello sviluppatore nipponico - come l'indicatore dell'X-Power, ispirato a Super Street Fighter II Turbo - e ne introduce di nuove, tra cui il super salto e la rotolata a terra. Il successo di Children of the Atom, che poi si ispirava fortissimamente proprio al cartone animato degli X-Men, convinse Capcom a proseguire su questa strada, pubblicando prima Marvel Super Heroes (praticamente Children of the Atom, ma con gli Avengers) e poi i suoi primi crossover, cominciando proprio dall'iconico X-Men Vs. Street Fighter che spalancò un vero e proprio portone col sistema di scambio.

X-Men Vs. Street Fighter era il sogno di ogni videogiocatore cresciuto a fumetti e picchiaduro 2D, e ancora oggi la scena in cui Ciclope stringe la mano a Ryu sembra incredibile. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e Capcom ne ha sviluppati di picchiaduro su licenza Marvel, basti pensare al successo di Marvel Vs. Capcom 3, che ancora oggi è giocatissimo. Ma se proprio dovessimo menzionare un picchiaduro a base di X-Men, pur non avendo gli X-Men come assoluti protagonisti, non possiamo fare a meno di pensare a Marvel Vs. Capcom 2: New Age of Heroes, che nel suo roster conta un numero impressionante di mutanti, inclusi personaggi, come Cable e Marrow, che non sono mai tornati nelle iterazioni successive.

X-Men: Legends e X-Men: Legends II

X-Men Legends II: L'era di Apocalisse, 2005 (GameCube, PlayStation 2, Xbox, PC, PSP e N-Gage)
X-Men Legends II: L'era di Apocalisse, 2005 (GameCube, PlayStation 2, Xbox, PC, PSP e N-Gage)

Qualche anno fa abbiamo rivisto gli X-Men in uno scorcio dell'ottimo Marvel Ultimate Alliance 3 per Nintendo Switch, ultimo titolo di una serie di action GDR molto popolare. Pochi sanno, però, che a farle da precursori sono stati i due eccezionali X-Men Legends di Raven Software per GameCube, PlayStation 2, Xbox e PC. Il primo è uscito nel 2004, mentre X-Men Legends II: L'era di Apocalisse lo seguì di un anno, arrivando anche su PSP e N-Gage. Oggi molti fan chiedono a gran voce una remastered di entrambi i titoli, e soprattutto del sequel, considerato il migliore a tutto tondo per numero di personaggi, dinamiche di gameplay, varietà e contenuti.

A prima vista gli X-Men Legends possono sembrare dei semplici action GDR in tre dimensioni, in cui il giocatore forma una squadra di massimo quattro eroi per affrontare una lunga campagna che s'ispira alle più importanti storie a fumetti della Marvel. In realtà, la forza della serie sta nel gameplay intuitivo e immediato, ma contraddistinto da varie meccaniche GDR come i livelli di esperienza e l'equipaggiamento, che permettono di acquisire e potenziare le varie abilità, o la possibilità di giocare in quattro alla stessa partita. X-Men Legends II migliorava poi la formula con una maggiore complessità del gameplay, che introduceva sinergie e poteri combinati per una ventina di personaggi giocabili diversi. Forse, però, era proprio questa la caratteristica vincente dei giochi Raven Software, e cioè essere una vera e propria lettera d'amore ai fan degli X-Men, che ritrovavano praticamente tutti i loro beniamini sullo schermo, giocabili o anche soltanto come venditori o comprimari e antagonisti nella storia. Praticamente un crossover a fumetti sotto forma di ottimo videogioco.