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XRelease Next - Ottobre

Ottobre 2007, di novità ce ne sono molte su Xbox 360, seguiteci per scoprire le più importanti.

RUBRICA di Pietro Quattrone   —   04/10/2007

Stiamo ancora smaltendo la sbornia da Halo 3 ed è già ora di parlare di quali titoli sbarcheranno sul mercato ad ottobre per Xbox 360. Se settembre è stato un mese caldissimo grazie soprattutto a Master Chief quello che ci aspetta non è da meno. Il titolo di maggior spessore e più atteso dalla comunità è sicuramente Project Gotham Racing 4, il nuovo capitolo della saga creata dai Bizarre Creations, ma non dimentichiamoci di Half Life Orange Box, del nuovo RPG giapponese Eternal Sonata, degli innumerevoli titoli sportivi e del titolo d’azione Clive Barker’s Jericho.

Project Gotham Racing 4

Il nuovo capitolo della saga sbarca finalmente su Xbox 360, se con il terzo episodio i Bizarre ci hanno fatto capire cosa significhi realmente next-generation e il loro gioco è stato sicuramente tra i migliori del lancio mondiale della console, con questo numero 4 sono stati chiamati ad una pura dimostrazione di forza. Finalmente i coder hanno potuto lavorare su una console che conoscevano bene e l’esperienza maturata su PGR 3 è servita per rendere questo quarto capitolo davvero ottimo. Come consuetudine questo racing game arcade ruota attorno al sistema dei kudos, i punti assegnati in base alle evoluzioni compiute con i bolidi sfrecciando attraverso i percorsi cittadini. La vera novità in PGR 4 è l’introduzione delle moto, che sfideranno ad armi pari tutte le più veloci autovetture. Aver associato le due ruote al concetto dei kudos ha portato a risultati entusiasmanti, potremo impennare alla Valentino Rossi ma riusciremo anche a salire in piedi sulla sella e fare evoluzioni incredibili. Non aspettatevi gare sbilanciate a favore di una o dell’altra categoria, gli sviluppatori sono stati attenti nel bilanciare alla perfezione i rispettivi pregi e difetti, e se con le moto riusciremo a superare avversari anche in uno spazio molto ristretto è certamente vero che rialzarsi dopo uno schianto sarà una procedura più lenta rispetto ad una semplice “grattata” alla carrozzeria dell’auto. L’altra novità assolutamente di rilievo è l’eccezionale miglioramento del motore grafico, ora in grado di gestire non solo i cambi di luce notte-giorno ma anche di ricreare gli eventi atmosferici come la pioggia e la neve. Pioggia e neve influenzano pesantemente la giocabilità ma non la rendono eccessivamente difficile, sicuramente più divertente e spettacolare ma di certo non frustrante. Sul bagnato le derapate saranno più lunghe ed evitare i cumuli di neve non sarà un gioco da ragazzi, i kudos saliranno a mille.

Sul bagnato le derapate saranno più lunghe ed evitare i cumuli di neve non sarà un gioco da ragazzi, i kudos saliranno a mille!

Project Gotham Racing 4

La struttura di gioco vera e propria è stata modificata, la modalità Carriera del terzo capitolo è diventata il nuovo Arcade Mode in cui si corrono diversi eventi legati fra loro. La Carriera invece ricorda da vicino quanto visto in Virtua Tennis e cioè gare collocate in un vero e proprio calendario, ed eventi ad invito con i quali vincere macchine speciali e nuove modalità. Non ci saranno poi solamente le quattro diverse medaglie ad individuare il livello della singola sfida, ma si potrà proprio “settare” la difficoltà vera e propria del gioco in modo da scegliere quella più indicata alla propria abilità. Ogni vittoria mette in palio non solo i kudos ma anche dei punti che ci serviranno a scalare la classifica mondiale e ad ogni avanzamento in graduatoria avremo accesso ad un nuovo garage. Le nuove auto-moto saranno acquistabili spendendo i punti guadagnati, ma in questo quarto episodio non potremo comprare la singola vettura quanto piuttosto “pacchetti” completi, ad esempio le “classiche” italiane o americane. L’online è stato ancora ampliato non solo con l’introduzione di nuove tipologie di gioco ma soprattutto con la possibilità di effettuare una sorta di “matchmaking”, come visto in Halo 2, creando una squadra e sfidando avversari in giro per il mondo. In questo modo non sarà fondamentale solo vincere ma anche ottenere più kudos degli avversari, anche la sfida tra il settimo e l’ottavo posto diventerà così decisiva. Nella nuova modalità Bulldog le città presenti nel gioco si apriranno completamente e saranno interamente percorribili, allo scopo di sfuggire dal giocatore che dovrà vestire i panni del bulldog inseguendo gli altri. Tecnicamente siamo rimasti stupiti dalla bontà del motore grafico e degli effetti di luce eccezionali. E’ entusiasmante iniziare le gare prima dell’alba, vedere sorgere il sole ed una volta che è mattina veder cadere la pioggia. Dalla visuale interna veder scorrere le goccioline di pioggia sul lunotto anteriore pulite via dai tergicristalli, mentre quelle presenti sui finestrini restano fisse e riflettono la luce. Siamo troppo romantici? Il gioco viaggia senza alcuna incertezza a 30 frame al secondo e visto tutto il contesto non possiamo che essere felici di questa scelta, da sempre siamo dei sostenitori della limitazione a 30 frame se accompagnata da un comparto grafico di alto livello. Non fatevelo sfuggire, ci vediamo su Xbox Live.

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Half Life 2: Orange Box

L’eccezionale titolo di Vale, dopo una buona conversione su Xbox, arriva finalmente su Xbox 360 in tutta la sua interezza, visto che Orange Box contiene Half Life 2, Episode 1 e 2, Team Fortress 2 e Portal. Se qualcuno di voi non conoscesse Half Life vi ricordiamo che si tratta di uno dei migliori fps di sempre, nato su Pc, ci mette nei panni di Gordon Freeman uno scienziato “atipico” con una certa propensione a salvare il mondo. Il gioco Valve è ricchissimo sotto ogni aspetto, la trama molto curata ci fa vivere un crescendo di emozioni a partire da una fuga sui tetti di City 17, affollata di persecutori e di combattenti per la resistenza fino al centro del male. Certamente ciò che più balza agli occhi è la cura maniacale per il level design, rifinito talmente bene da riuscire a ricreare una sorta di lungo viaggio in cui noi, con gli occhi di Gordon, viviamo livelli diversi dalle meccaniche più varie, senza mai però perdere di vista l’obiettivo finale. Un lungo ed articolato viaggio con uno scopo bene preciso. In Half Life 2 affronteremo livelli di guida, sezioni platform, guerriglia urbana e anche una sorta di survival horror, un gioco completo come pochi altri.

Un lungo ed articolato viaggio con uno scopo bene preciso

Half Life 2: Orange Box

In Episode 1 ed Episode 2 in pratica giocheremo la continuazione della lunga avventura, non vi roviniamo la trama comunque gli eventi narrati iniziano proprio dove finiscono quelli di Half Life 2. Per ovviare al passare degli anni il titolo Valve è stato sottoposto ad un deciso restyling tecnico, con l’inserimento di nuove tecniche grafiche, migliorati effetti di luce, soft shadows multiple e un nuovo sistema di animazioni interpolate tramite “cynematic physics”, che permettono la deformazione dinamica dei materiali. All’interno della confezione troveremo inoltre due giochi molto interessanti come Team Fortress 2 e Portal. Il primo è uno sparatutto in multiplayer dotato di un look cartoonesco, creato con la famosa tecnica dello cell shading, che prevede una elevata personalizzazione del personaggio basata su classi molto diverse tra loro ed ognuna con le sue peculiarità. L’accento su questo gioco è certamente posto sull’azione, sulla collaborazione dei membri delle squadre sul campo, ma soprattutto sull’ironia, basta guardare qualche immagine dei personaggi per rendersene conto. Valve è pronta nuovamente a stupire. Portal è un gioco completamente diverso, è un rompicapo atipico che sfrutta i paradossi creati da due portali per risolvere puzzle sempre più difficili. Trova il pulsante che apre la porta, prendi una cassa, metticela sopra e attraversa il livello e supera la porta, ma è solo un banalissimo esempio di quello che dovrete affrontare. A partire dal tutorial la difficoltà di questo puzzle game sale esponenzialmente, e proprio il suo livello di sfida potrebbe essere una distrazione non da poco tra una partita ad Half Life e l’altra.

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Eternal Sonata

Il gioco sviluppato da Namco Bandai arriva finalmente in Italia per la gioia di tutti gli amanti degli RPG. Sul letto di morte il grande compositore Chopin vaga attraverso sogni misteriosi e la ricerca della verità in un mondo onirico. In questa terra incontrerà una ragazza, Polka, e lotterà per salvarla dalla sua malattia insieme al suo compagno Allegretto. Nomi eccentrici a parte, la trama sembra solida ma soprattutto è l’intero RPG che sembra costruito con un buon equilibrio tra tradizione e innovazione. Tecnicamente siamo in presenza di un mondo completamente tridimensionale costruito con la tecnica del cell shading, che certamente non spreme più di tanto Xbox 360 ma è in grado si ricreare un look molto fiabesco e un mondo “da sogno”. Eternal Sonata pur essendo un RPG strizza l’occhio a titoli action, durante le esplorazioni molto libere del mondo in cui si svolge la storia avremo infatti ben visibili sullo schermo i nemici, potremo quindi scegliere se combattere, in modo da ottenere punti abilità e far crescere il nostro personaggio, oppure se evitare le sfide e continuare la nostra avventura. I combattimenti sono abbastanza canonici anche se con qualche elemento innovativo. In sostanza durante gli scontri prenderemo direttamente il controllo di ogni singolo membro del party seguendo l’ordine di attacco. Sul campo di battaglia potremo muoverci liberamente sfruttando le diverse abilità dei personaggi per effettuare attacchi devastanti sfruttando ognuno dei quattro tasti principali, a patto però di completare la mossa in una arco di tempo stabilito. Potrebbe sembrare un combat system troppo semplificato, ma in realtà è opportuno pianificare con strategia le proprie mosse in base al tempo disponibile e alle diverse tipologie di attacco, certamente i combattimenti sono molto dinamici. Per il resto in questo gioco di ruolo di matrice orientale non potevano mancare tutti gli elementi che caratterizzano questa categoria, dall’incremento dell’esperienza dei personaggi, il loro levelling up, l’esplorazione e soprattutto una trama tutta da scoprire. Non dimentichiamoci inoltre della colonna sonora suonata dal pianista Stanislav Bunin che ha reinterpretato tutte le celebri composizioni di Chopin. Un RPG a sfondo musicale molto poetico.

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Clive Barker’s Jericho

Nel 2001 pubblicato da EA è sbucato dal folto nugolo degli fps Undying, un’inquietante e onirica avventura in soggettiva sviluppata sotto l’ala protettrice di Clive Barker. La pubblicazione da parte di Codemasters di un nuovo sparatutto con alle spalle lo stesso Barker ci ha incuriosito, e il ricordo dell’inquietudine provata giocando ad Undying ha fatto da motore al nostro desiderio di giocarci. Ora comunque la demo di Jericho scaricabile da Xbox Live ha tolto il velo di mistero, e se vi aspettavate una tranquilla scampagnata nei boschi a braccetto con uno dei classici eroi belli e impeccabili stavate sbagliando completamente. La trama di questo fps a sfondo horror è ancora alquanto misteriosa, si sa di certo che dovremo guidare una squadra composta da sei componenti nelle profondità della Terra, alla ricerca del primo essere creato da Dio, prima ancora di Adamo ed Eva, l’Errore Iniziale. In questo mondo sotterraneo, situato in Medio oriente, dovremo sconfiggere orde di non morti, gladiatori armati di tutto punto e coperti di sangue, scherzi della natura con i lanciafiamme, ma soprattutto dovremo combattere la claustrofobia e la paura nell’esplorare una landa dimenticata e governata dal male. I membri della nostra squadra sono tutti dotati di poteri paranormali, c’è chi ha delle visioni e può intuire il percorso, chi può indovinare la posizione dei nemici e con un colpo ucciderne tre o quattro contemporaneamente, chi governa draghi di fuoco, chi può utilizzare la telecinesi e chi cura i propri compagni. Fondamentale sarà sconfiggere la morte in ogni sua apparizione, grazie a cure tempestive riusciremo a salvare dalla dipartita chiunque. Tecnicamente il titolo Codemasters ci è sembrato più che valido, con un buon motore grafico, ambienti molto scuri illuminati da torce e ricoperti da materiali viscidi, acqua sangue o fango. Buona ci è sembrata anche l’intelligenza artificiale sia dei nostri soldati che dei nemici, valido anche il sistema di controllo e di combattimento che permetterà con la pressione di un tasto di passare da un guerriero all’altro per sfruttarne le caratteristiche peculiari. Ciò che ci ha convinto di più comunque è l’atmosfera inquietante e l’odore di sangue e morte che traspira da ogni scena di gioco, Doom sembra quasi uno scherzo al confronto.

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NBA Live 08

Come ogni autunno arriva puntuale il nuovo capitolo della saga di basket di Electronic Arts. NBA Live 08 mostra come sempre una buona profondità di gioco, ogni pulsante viene usato per permetterci di compiere qualsiasi tipo di azioni di gioco. Gli sviluppatori si sono concentrati molto sull’idea di rendere realistiche le partite, ora i cestisti non sembrano “pattinare” sul campo e soprattutto le collisioni sono molto più “vere” e il piccolo Iverson non potrà averla vinta sul piano fisico contro Shaq o Duncan. La lotta per i rimbalzi a canestro è stata notevolmente migliorata ed è stata inserita la possibilità di saltare per catturare la palla tendendo le braccia del giocatore in una specifica direzione, in modo da incrementare notevolmente le possibilità di successo. In difesa è ora possibile cambiare con la semplice pressione del d-pad la tipologia di schemi e tattiche, dalla pura marcatura a uomo, alla zona o specificando le singole marcature. I passaggi sono stati semplificati e snelliti e ora passare al compagno è questione di un attimo tramite indicazione dello stick analogico o mediante la pressione di RB e la selezione del tasto che individua il giocatore. Le finte e le mosse speciali sono state ulteriormente migliorate e non sono più possibili numeri da circo, ovviamente i giocatori più agili riusciranno a saltare quelli meno propensi alla difesa. Le animazioni sono state incrementate notevolmente e ci sono sembrate molto armoniose e ben legate fra loro. Dal punto di vista tecnico non ci si può lamentare, il pubblico poligonale è forse l’unica pecca visto che risulta abbastanza piatto e poco curato, per quanto riguarda il fronte giocatori davvero siamo in presenza di controparti virtuali uguali alle stelle dell’NBA, con forse un’eccessiva sensazione di “plasticosità” ma comunque nel complesso è stato fatto un ottimo lavoro, non solo sulle facce ma anche sui fisici degli atleti. Le specifiche dei singoli campioni sono poi state analizzate in modo accurato e così non vedrete mai un Tony Parker schiacciare a canestro come Vince Carter, e in caso contrario il fallimento dell’azione sarà molto probabile. In aria non si vince senza il fisico. Di lavoro per competere con la serie 2k ne è stato fatto, vedremo se sarà sufficiente a decretare il sorpasso. Provatelo scaricando la demo da Xbox Live.

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