Fighting Force è un ottimo picchiaduro a scorrimento, un titolo in grado di riportare alla memoria le vecchie risse videoludiche che anni fa avvenivano in sala giochi o sulle console casalinghe, magari nei pomeriggi in cui l'afa e la noia la facevano da padrona.
La trama vuole che alla fine del secolo il solito pazzoide di turno, l'ex agente governativo Dex Zeng, sia convinto che la fine del millennio coincida con la fine del mondo. Nulla ovviamente accade al cambiar del secolo: per non far la figura del fesso, il buon Zeng sente il dovere morale di prodigarsi per far sì che la fine del mondo accada veramente, con un piccolo aiuto da parte di qualche arma biologica. (La trama non è delle migliori, e sicuramente la stesura del "copione" non ha richiesto molto tempo. Ad ogni modo gli eventi all'interno del gioco sono molto ben legati, al punto tale da dare l'idea al giocatore di muoversi all'interno della città insieme ai protagonisti).
Scegliendo fra quattro lottatori dotati di caratteristiche diverse (il tipo squadrato e fighetto, il bisontino a due piazze e due figliole piuttosto appetibili di cui una particolarmente letale con i calci) dobbiamo fermare il folle piano affrontando orde di nemici inspiegabilmente più deboli di noi (QI, la solita pecca di questi giochi).
Lo schema di gioco non si differenzia da quello classico di molti beat'em-up a vista laterale: si procede per diverse ambientazioni (strade, uffici, centri commerciali, stazioni della metropolitana, basi militari) fino ad arrivare al covo del cattivo, e ogni ambientazione costituisce un livello, a sua volta diviso in più schemi. Nonostante l'uso di grafica poligonale tridimensionale, i combattimenti risultano spesso ripetitivi e le prese non sono di certo delle innovazioni (anche se nonostante ciò il divertimento non manca): nei picchiaduro classici l'introduzione della terza dimensione ha consentito migliorie varie, le quali purtroppo non hanno interessato la variante a scorrimento. Per alcuni sarà un pregio, per altri un difetto, ma le mosse sono tutte fattibili, dalla più forte alla più debole (poche mosse, pochi sequenze di tasti). La confezione del gioco vanta quaranta-cinquanta mosse disponibili, ma alla fine si useranno sempre le stesse, in quanto non ce ne sono di "necessarie" ai fini della storia (in poche parole si andrà avanti a furia di pugni, calci, scivolate e "mosse finali", quelle che ripuliscono un'ampia zona dai nemici). Fighting Force non porta innovazioni quindi, anche se ciò non influisce la scelta d'acquisto di tutti colore che sono alla ricerca di un passatempo divertente ed immediato.
Oltre ai combattimenti a mani nude è possibile utilizzare armi di vario genere: spranghe, pistole, coltelli, bottiglie rotte e persino un bazooka, che tuttavia dureranno pochi colpi per non fornirvi un eccessivo vantaggio. Alcuni di esse potranno essere raccolte fra i bonus normali (energia, soldi), altre invece potranno essere rubate ai vostri nemici dopo che li avrete sconfitti. Il terzo modo di procurarsele, anche se un po' improprio, consiste nello sfasciare l'ambiente e usare i pezzi dei vostri atti vandalici come corpi contundenti: pneumatici, paraurti e motori d'auto, bidoni, casse, e quasi tutti gli altri elementi di arredamento. Si può dire che questa è l'unica nota un po' originale del gioco: attenzione però che potrebbe anche girarsi a vostro svantaggio, visto che i nemici pur essendo deboli e non particolarmente intelligenti si danno anch'essi da fare per procurarsi le armi (per fortuna non si metteranno a sfasciare le auto, ma se troveranno qualcosa per terra non si faranno problemi a raccoglierlo).
Come già detto in precedenza durante il gioco dovremo affrontare il percorso che ci porta al covo di Zeng: sono presenti dei bivi dove scegliere il tragitto da seguire per arrivare all'obiettivo finale, per cui anche una volta terminata la missione non potrete dire di aver visto tutto fino a che non avrete provato tutte le deviazioni: ciò non migliora la longevità, anche se vedere tutte le ambientazioni è un'esperienza che va fatta almeno una volta nella vita (non di certo per la qualità degli sfondi, ma semplicemente per picchiare i nemici ovunque sia possibile).
Non è data la possibilità di salvare l'avventura, ma la sua scarsa longevità permette a chiunque di finirla in breve tempo (in 2 le cose risultano ancor più semplici ed ancor più divertenti). Il gioco risulta quindi facile e abbastanza corto: in tutto (includendo i bivi nel percorso) sono venticinque schemi, e dopo pochissimi giorni li avrete visti tutti (la scelta sembra però ottima per un gioco del genere, che punta al divertimento e non all'innovazione: troppi livelli senza la possibilità di salvare avrebbe reso frustrante il tentativo di giungere al boss finale). Lo schema di gioco che si ripete invariato (i boss di fine livello si distinguono dai nemici solo per forza, non certo per aspetto o per punti deboli), visto anche in molti altri arcade altrettanto ripetitivi, è affiancato da scontri decisamente poco spettacolari per colpa delle mosse stesse (non è di certo colpa del numero di avversari, che arrivano in massa e sempre ben mescolati come caratteristiche di attacco), inserite in un contesto di scontri molto lenti e privi di spettacolarità.
Tutti coloro che l'hanno provato per Playstation 1 non sono rimasti delusi, specialmente grazie alla modalità Multiplayer (la scarsa longevità permette a Fighting Force di essere giocato e rigiocato per svariati pomeriggi): per questo motivo, e per il fatto che tutto è puntato al divertimento più che a strabiliare il giocatore, il gioco merita la sufficienza. C'è da dire che graficamente è ben fatto e l'idea di base attira molto, anche se chi si aspetta un gioco frenetico resterà deluso. Non si può dire che Fighting Force abbia difetti oggettivi gravi, se escludiamo la longevità molto bassa (per la quale l'unica cura consiste nel giocare al livello massimo di difficoltà), ma siamo di fronte a un tipico esempio di gioco preparato a tavolino e che non offre grandi emozioni.