Con Company of Heroes 2 Relic ha scelto di continuare a percorrere i campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale e qualcuno si è chiesto perchè usare un'ambientazione ormai trita e ritrita.
Il game director Quinn Duggy ha risposto ai dubbi assicurando che il fronte orientale è unico e non è stato certo svicerato a dovere. In sostanza il team ha sentito il bisogno di raccontare le vicende del fronte più gelido e terribile che ha ospitato 13 delle 15 battaglie più sanguinose dell'intero conflitto mondiale. Ma questo non vuol dire che Company of Heroes sia vincolato alla seconda guerra mondiale. Inoltre, è emerso dall'intervista, potremmo vedere nuove interazioni free-to-play anche se, dopo il brutto colpo con Company of Heroes Online, è necessario aspettare che il mercato maturi e di avere meccaniche più adatte a un'infrastruttura decisamente differente da quella classica.
Dal nostro canto, in merito alla prima questione, ci limitiamo a sottolineare come la Seconda Guerra Mondiale consenta un bilanciamento ludico ottimo, vista l'assenza di armi definitive, e come l'assenza di interessi contemporanei e l'indebolimento delle convinzioni politiche d'epoca permettano oggi di parlarne con toni maturi e articolati senza incorrere nelle autocensure, evidenti e spesso desolanti, dei titoli dedicati alla guerra moderna.
Fonte: Rock Paper Shotgun