Niente blocco dell'usato e niente DRM online per PS4. Sony ha debellato, o se non altro rimandato, le grandi paure che aleggiavano intorno all'avvento della nuova generazione.
Paure concrete, per quanto apparentemente folli, nate da un panorama videoludico sempre più orientato alla connessione. Diablo III, amato e odiato, ha venduto 12 milioni di pezzi e lo ha fatto costringendo gli utenti a giocare, sempre collegati, sui server ufficiali. Un'impostazione che ha costretto anche i pirati più recidivi a comprare il titolo e che ha mostrato che l'utenza, all'occasione, si adatta a tutto (grave problema di un'umanità ancora silente di fronte a corruzione, guerra e declino).
Se a questo aggiungiamo la diffusione del free-to-play, capace di fronteggiare persino il fenomeno CoD e con spese e rischi spesso minori, ecco che la paura di un gaming sempre connesso non appare più così folle. Per ora, comunque, l'abbiamo scampata. La privacy e le sessioni di gioco con gli amici in baita sono salve, probabilmente grazie al fatto che la connettività mondiale è un vero e proprio disastro. Inoltre, con paesi come la Cina che considerano di riaprire i confini alle nuove console, è meglio non rischiare di contrariare un miliardo di potenziali acquirenti.