Come spiegato in maniera esauriente da Jonathan Blow, il supporto per realtà virtuale in The Witness è in lavorazione ma il gioco di per sé non è stato studiato per tale utilizzo.
A quanto pare, l'uso dei visori a realtà virtuale con il gioco è ancora "lontano da uno standard ottimale" e l'implementazione della caratteristica sta incontrando vari problemi. "L'attuale VR in posizione seduta o a dimensione della stanza è semplicemente inadatta per la navigazione in un mondo aperto e vasto in prima persona", ha affermato uno dei programmatori, Andrew Smith, su Reddit. "Alcuni puzzle basati sull'allineamento in The Witness possono poi essere truccati muovendo la testa o abbassandosi", ha spiegato, cosa che introduce un certo problema strutturale del gioco in associazione con la realtà virtuale.
Ma ci sono problemi più generici: "ogni tipo di navigazione libera con la realtà virtuale pone dei problemi. Se ci si sposta con il controller liberamente e si può anche muovere liberamente la testa, cosa succede quando si posiziona il personaggio contro un muro e ci sporgiamo in avanti con la testa?" Le soluzioni sono insufficienti, sia che si tratti di disconnettere il tracciamento della testa in determinate posizioni sia che si tratti di modificare le collisioni, dunque i problemi posti dall'applicazione della realtà virtuale in un gioco che non è stato pensato appositamente per questa sono più ampi di quanto si possa pensare.