Finder ha avuto modo di intervistare il creative director di Arkane, Harvey Smith, su Dishonored 2, e dall'occasione sono emerse alcune informazioni interessanti anche sulla realtà virtuale applicata alla serie, considerando anche le numerose novità e aggiunte previste nel secondo capitolo rispetto alla formula originale.
Come riferito anche da Smith, Dishonored potrebbe effettivamente associarsi bene all'ambito virtuale sotto diversi aspetti, essendo un gioco in soggettiva e avendo alcune soluzioni di spostamento, come il potere Blink, decisamente simili a quelle adottate da altri titoli studiati per la realtà virtuale, ovvero i "teletrasporti". L'utilizzo dei visori è stato preso in considerazione da Arkane per la serie, ma non è stato ancora adottato ufficialmente perché permangono diversi punti critici secondo gli sviluppatori.
Dishonored fa anche della fisicità degli scontri e degli spostamenti le sue caratteristiche peculiari, e le torsioni della telecamera così come i movimenti improvvisi sono necessari per rappresentare l'azione di gioco nella maniera migliore, si tratta di un dinamismo fortemente cercato dagli sviluppatori che tuttavia non si concilia mai bene con l'utilizzo dei visori a realtà virtuale.
Per questo motivo, nonostante la tecnologia sia seguita attentamente da Arkane, non è stato ancora deciso il supporto ufficiale per la realtà virtuale in Dishonored, anche se con l'avanzare delle soluzioni tecniche il suo utilizzo può diventare sempre più concreto anche nel mondo di Corvo ed Emily.