Dopo un periodo di relativo silenzio si è tornati a parlare di Destiny 2, prima con una serie di voci di corridoio al riguardo, poi con la conferma del suo arrivo nel 2017 da parte della stessa Activision. Il publisher ha avuto molto da discutere nel corso della sua recente conferenza finanziaria, riportando vari risultati importanti guidati soprattutto dai brand Blizzard ma riferendo anche del prossimo arrivo del secondo capitolo della serie, che ricordiamo era prevista fin dall'inizio come una trilogia in grado di coprire un lungo arco temporale, arrivando forse a 10 anni di supporto in totale.
L'arrivo nel corso di quest'anno desta qualche sospetto se si pensa alla totale mancanza di informazioni certe e materiali su Destiny 2, ma questo silenzio potrebbe essere giustificato da una volontà, da parte di Bungie, di mantenere un profilo basso per questo seguito. Molte critiche sono piovute sul primo capitolo per essersi presentato sul mercato con una quantità relativamente esigua di contenuti, anche rispetto a quanto era stato promesso nel corso delle presentazioni alla stampa, dunque il team potrebbe aver deciso di mantenere un certo riserbo sulle caratteristiche del secondo capitolo per evitare problemi di questo tipo. I mezzi non mancano di certo per portare avanti lo sviluppo di un progetto di tale portata e un lancio per l'autunno rientrerebbe nella road map generale di questa serie, che in tale periodo dell'anno propone solitamente aggiornamenti consistenti, dal lancio del primo Destiny a I Signori del Ferro, con quest'ultima espansione che potrebbe aver causato il ritardo del secondo capitolo, atteso in un primo momento nel corso del 2016. D'altra parte, con un investimento stimato di centinaia di milioni di dollari (sul lungo termine), può essere comprensibile anche che Activision voglia mettere una certa pressione a Bungie per il rilascio del secondo capitolo in tempi ragionevoli e il meccanismo, all'apparenza machiavellico, della perdita delle azioni a danno del team potrebbe rientrare in una strategia necessaria in termini economici per mantenere proficua la collaborazione. Certo non si tratta comunque di una situazione simpatica, e il rischio è che sotto una pressione del genere Bungie si trovi costretta a far uscire il gioco in forma non ancora completa, affidandosi nuovamente a ulteriori aggiunte via DLC e innescando le medesime critiche che erano piovute sull'originale.
Al di là dei dubbi sull'effettiva possibilità che Destiny 2 arrivi quest'anno, tuttavia, l'interrogativo forse più pressante riguarda l'eventuale accoglienza del pubblico e l'impatto che questo può avere sul mercato. Il lancio del primo capitolo rappresentò un evento di vasta portata per l'ampio respiro del progetto, i mezzi coinvolti e lo spirito da grande community che ha sempre caratterizzato l'universo del gioco Bungie, ma dopo tre anni potranno essere replicati risultati del genere? È fisiologico che un gioco basato sulla progressione costante tenda col tempo a veder stabilizzarsi il proprio pubblico su uno zoccolo duro di utenti ovviamente meno folto del pubblico iniziale ma esponenzialmente più affezionato, e questo fornirà sicuramente la base per riempire l'universo di Destiny 2 ma il nuovo capitolo dovrà anche cercare di attirare nuovi utenti e presentare dunque alcune novità rispetto al canone stabilito, con i rischi e le potenzialità che questo comporta. Eric Hirshberg di Activision ha riferito a tale proposito che il secondo capitolo sarà più accessibile per tutti, mossa inevitabile per non spaventare coloro che non hanno vissuto il lungo cammino del primo capitolo e vogliono approcciarsi per la prima volta con questo nuovo episodio.
Puntando a risolvere uno degli elementi critici emersi con Destiny, il secondo capitolo avrà anche elementi narrativi più ricchi e approfonditi, "per coloro che vogliono semplicemente godersi un po' d'azione in prima persona di tipo action e più casual", sono state le parole dell'executive Activision, che non mancheranno di generare una certa preoccupazione tra i veterani. Questo può essere l'elemento chiave per il successo di Destiny 2: la necessità di sembrare un gioco nuovo, pur sfruttando il lore ormai stabilito e le meccaniche di gioco ormai rodate e funzionanti. Cosa che passa necessariamente dal rafforzamento degli elementi narrativi, rendendo l'esperienza più cinematografica e coinvolgente anche per coloro che non sono ancora entrati nei meccanismi assuefacenti della progressione del personaggio, e il fatto che a guidare lo sviluppo, secondo alcune voci, ci sia il team che ha curato l'espansione Il Re dei Corrotti può rappresentare una certa garanzia dal punto di vista dell'arricchimento della storia e del lore. Altro elemento da prendere in considerazione è una maggiore varietà di situazioni di gioco e un'estensione delle possibilità di esplorazione. Infine, l'eventuale uscita su PC potrebbe garantire un'ulteriore apporto di nuovo pubblico al franchise.