In vista dell'E3 2017, quando con ogni probabilità Microsoft rivelerà l'aspetto, il prezzo e il nome definitivo di Xbox Scorpio, crescono le perplessità attorno all'attuale generazione di console, con i suoi upgrade hardware e un concetto di parità che comincia già a stare stretto.
Sia Sony che Microsoft sono infatti stati molto chiari: le nuove piattaforme manterranno la piena compatibilità software con i modelli precedenti, dunque non godranno di esclusive specifiche e si limiteranno a fornire agli utenti più esigenti una componentistica in grado di sfruttare i televisori a 4K. Ebbene, una strategia di questo tipo può bastare per spingere le vendite di PlayStation 4 Pro e Scorpio? Probabilmente no.
Il COO di Umbra aveva espresso ragionamenti simili alcuni mesi fa: il concetto di parità finisce inevitabilmente per limitare gli sviluppatori, mentre la mancanza di esclusive rende molto meno impellente il desiderio di acquistare una console semplicemente più potente, ponendolo alla stregua di un'esigenza che potrà trovare soddisfazione più in là, quando i prezzi di tutta la tecnologia coinvolta saranno inferiori. Non è un caso che Sony, ben felice di annunciare gli oltre 57 milioni di PlayStation 4 vendute, non abbia specificato quante di queste unità si riferiscano al modello Pro. Allo stesso modo, la casa giapponese non sta spingendo la sua nuova piattaforma in alcun modo: è lì che rappresenta un'opzione alternativa ma tutt'altro che obbligatoria per i videogiocatori.
Microsoft avrebbe potuto fare lo stesso tipo di scelta, lanciando Scorpio già nel 2016, ma Phil Spencer e i suoi colleghi hanno pensato che fosse troppo presto.
In primo luogo per via di un rapporto potenza/prezzo dell'hardware ancora poco favorevole, in secondo luogo per una diffusione dei televisori Ultra HD promettente ma lungi dal poter essere un fattore determinante, un concreto impulso all'acquisto di una console capace di sfruttare tale risoluzione. La casa di Redmond ha già dimostrato di voler puntare su di una strategia diversa da Sony, che è bloccata in tal senso soprattutto perché non può irritare i tantissimi utenti che possiedono una PlayStation 4 standard e che non gradirebbero di essere messi in secondo piano.
A questo punto entra però in gioco la questione di fondo: perché acquistare una nuova (e più costosa) console se i giochi che ci girano saranno gli stessi? La pura e semplice esigenza estetica, che si traduce fondamentalmente in una risoluzione più alta, può giustificare un investimento del genere da parte del grande pubblico? Perché se l'ambizione di Sony e Microsoft era di rivoluzionare il mercato e trasformarlo in qualcosa di simile a quello dei PC, probabilmente non hanno considerato che sulla piattaforma Windows gli appassionati più esigenti, quelli che nella fattispecie investono centinaia di euro nell'acquisto di schede video di fascia alta, non sono che una minoranza.