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Il multiplayer cross-platform esteso è possibile? E soprattutto: ha veramente senso?

Quando un giocatore con il controller incontra un giocatore con mouse e tastiera, il giocatore con il controller è un giocatore morto

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   23/05/2017

Ha fatto decisamente discutere un tweet di Cliff Bleszinski che, con il suo solito fare diretto, ha liquidato come una sciocchezza il tanto ricercato multiplayer cross-platform, che ultimamente sembra diventato una sorta di ricetta universale per la pace nel mondo videoludico. "Se uno con mouse e tastiera sfida uno con un controller, mi dispiace, ma 9 volte su 10 vincerà quello con mouse e tastiera", ha affermato il biondo game designer per giustificare l'assenza della funzione sul suo nuovo titolo, LawBreakers. Una sorta di rivisitazione in chiave moderna della pratica saggezza western di Sergio Leone sui rapporti di forze tra pistola e fucile in "Per un pugno di dollari", verrebbe da pensare, e risulta anche difficile non essere d'accordo.

Il multiplayer cross-platform esteso è possibile? E soprattutto: ha veramente senso?

Tuttavia, questa difficoltà di bilanciamento, che peraltro è stata riscontrata anche da Blizzard per il suo Overwatch, si potrebbe circoscrivere al solo ambito degli sparatutto in soggettiva competitivi, diventato più difficile da applicare ad altri generi videoludici, che invece potrebbero trarre grande giovamento non solo dal cross-platform ma anche dal cosiddetto "cross-network", ovvero la possibilità di far giocare online utenti registrati su piattaforme di gioco online differenti. Viene da pensare a MMORPG e massively online vari, certi sparatutto in terza persona e generi variegati e in generale tutti quei giochi in cui il movimento più preciso, intuitivo e analogico sul personaggio digitale possa risultare vantaggioso e dunque premiare l'utilizzo di un buon controller rispetto al combinato mouse e tastiera. Rimangono comunque numerosi problemi tecnici da affrontare, che di fatto continuano a limitare l'estensione del cross-platform ad una grande quantità di giochi, nonostante i proclami e le aperture fin qui distribuite da vari executive e produttori.

Tralasciamo pure tutto l'aspetto riguardante la necessità di interfacciare tra loro account appartenenti a network diversi come Xbox Live, PlayStation Network, Steam, Windows Store (e abbiamo visto con Call of Duty: Infinite Warfare che anche all'interno dello stesso ambiente PC queste differenze possono essere problematiche) e Nintendo Network, che rappresenta già un argomento complesso per conto suo. Se consideriamo che pregi e difetti di mouse e tastiera da una parte e controller dall'altra potrebbero anche equivalersi, favorendo da una parte la precisione dello sparo per l'utenza PC e dall'altra un controllo più completo e intuitivo sugli spostamenti del personaggio (nonché contando sul controverso supporto della mira assistita) per le console, ci sono altri aspetti da tenere in considerazione che modificano l'esperienza di gioco tra un mondo e l'altro, e a questo punto anche tra i vari modelli di console.

Il multiplayer cross-platform esteso è possibile? E soprattutto: ha veramente senso?

La possibilità di agire su numerosi aspetti tecnici, come le opzioni grafiche e i settaggi più complessi su controlli e velocità di gioco, che solitamente caratterizza il gioco su PC non trova solitamente corrispettivi nell'ambito console, e questo può comportare indubbi vantaggi a una parte dell'utenza. Anche la semplice differenza potenziale data dall'assenza di blocchi nel frame rate può risultare in sostanziali squilibri nell'esperienza di gioco, più veloce e reattiva da una parte rispetto all'altra, e questo è un problema che potrebbe emergere addirittura all'interno dello stesso ambiente console con l'arrivo dei nuovi e più evoluti modelli, data anche la libertà apparentemente concessa agli sviluppatori nello sfruttamento dell'hardware.

Alla luce di tutti i possibili squilibri che possono emergere da una tale frammentazione delle esperienze di gioco, ha ancora senso progredire verso un accentramento all'interno di un unico grande calderone online? Si torna in un certo senso alla premessa iniziale, con la distinzione fondamentale tra generi videoludici che si prestano o meno al cross-platform, solo che i primi sembrano risultare sempre più ristretti all'aumentare delle soluzioni hardware e della conseguente stratificazione delle performance di gioco.