Come di consueto i The Game Awards si svolgeranno all'inizio di dicembre, con poche ore di anticipo rispetto al PlayStation Experience di Sony. L'edizione 2017 è prevista nella notte tra il 7 e l'8 presso il Microsoft Theater di Los Angeles, e godrà dell'abituale copertura mediatica in live streaming su piattaforme come YouTube, NicoNico, Facebook e siti specializzati come GameSpot e IGN. Vi ricordiamo inoltre che noi di Multiplayer.it saremo in prima linea per la copertura della diretta, nonchè l'unica testata italiana ad avere un posto nella giuria dell'evento.
Noi di Multiplayer vi garantiremo una copertura completa dell'evento
Nella serata di ieri sono state svelate tutte le nomination dell'edizione 2017, incluse quelle per il riconoscimento di Gioco dell'Anno. La presenza di due pezzi da novanta come The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey era scontata, e già questo basterebbe a rendere ardua la decisione finale. Sony dal canto suo si difende con Horizon Zero Dawn e quel Persona 5 che da molti viene identificato come uno dei migliori JRPG mai concepiti. E poi c'è Playerunknown's Battlegrounds, un candidato che, nel bene o nel male, sembra destinato a far discutere.
Stiamo infatti parlando di un titolo che al momento si trova ancora in accesso anticipato, sebbene sia già stato comunicato che la versione definitiva arriverà su PC proprio alla fine di dicembre. Ciò nondimeno si tratta anche di una produzione che ha guadagnato (e continua a guadagnare) un peso non indifferente nel mercato attuale. Osservando l'elenco dei concorrenti, è lecito pensare che si tratti di una scelta presa anche per dare più sostegno e visibilità a Microsoft e far fronte in qualche modo alle esclusive di cui si possono fregiare Nintendo e Sony. Come sappiamo, infatti, pochi giorni dopo la cerimonia dei Game Awards - per l'esattezza il 12 dicembre - la casa di Redmond lancerà la versione Xbox One attraverso il programma Xbox Game Preview.
Scelta giusta o discutibile? Se dovessimo limitarci a giudicare i numeri, il titolo di Bluehole ha oggettivamente sbriciolato un record dopo l'altro in una manciata di mesi e ha dato il via a una vera e propria moda. Dopotutto traguardi come i venti milioni di copie vendute, i due milioni di utenti connessi in contemporanea su Steam e l'attenzione della stessa Microsoft, devono pur significare qualcosa. Non va dimenticato tra l'altro che altre produzioni hanno deciso di seguire l'esempio, offrendo alle loro community una modalità Battle Royale dalla struttura pressoché analoga a quella di PUBG. Ci ha pensato Epic con Fortnite, ma proprio in questi giorni abbiamo appreso anche dei programmi di Crytek per quanto riguarda Warface.
Insomma, il fatto di mettere in partita PUBG ha alla base motivazioni ben precise, in parte condivisibili se vogliamo, ma destinate a creare malumori proprio in funzione dei potenziali candidati che sono rimasti fuori gioco. Il primo della lista è senza alcun dubbio Divinity: Original Sin II. Il nuovo RPG di Larian Studios è stato apprezzato talmente tanto dalla critica da essere il terzo gioco con il metascore più alto dell'anno, dietro a due mostri sacri come The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Super Mario Odyssey e alla pari con lo stesso Persona 5. Ne avevamo parlato anche in questa sede, sottolineando la grande qualità del lavoro svolto dalla compagine belga e le ulteriori migliorie apportate rispetto al già ottimo Divinity: Original Sin.
Ma non dimentichiamoci nemmeno di NieR: Automata, probabilmente una delle migliori sorprese dell'anno. Il gioco ideato da Yoko Taro insieme a Platinum Games ha convinto un po' tutti proprio per la capacità unica di mescolare vari generi, mettendoci tra le mani un mondo unico nel suo genere e una storia dai risvolti inaspettati.
Nonostante i pareri non siano stati altrettanto unanimi, un posticino là in alto avrebbe potuto meritarselo anche Prey, l'omaggio di Arkane Studio a un'opera di culto come System Shock. Un titolo che per l'appunto strizza l'occhio alla vecchia scuola, ma che malauguratamente ha venduto molto meno di quanto avrebbe meritato. Personalmente chi vi scrive non avrebbe visto male nemmeno Wolfenstein II: The New Colossus, che amplia quanto di buono si era visto ai tempi di The New Order. Machine Games potrebbe rifarsi nella categoria Best Game Direction, anche se la concorrenza è davvero tosta. Peraltro in questi ultimi dodici mesi abbiamo avuto la fortuna di approcciarci a titoli come Nioh, Yakuza 0, Resident Evil VII, Destiny 2, solo per citarne alcuni. Per farla breve: è davvero difficile potersi lamentare a questo giro.
Dando un rapido sguardo alle altre categorie spiccano le quattro nomination di Cuphead, tra cui ovviamente quella per il miglior gioco indipendente. Anche in questo caso si preannuncia una lotta niente male, con partecipanti del calibro di Hellblade: Senua's Sacrifice, What Remains of Edith Finch, Night in the Woods e Pyre.
E voi che ne pensate? Chi merita di aggiudicarsi la palma di miglior gioco del 2017? Fatecelo sapere nei commenti!