Steam ha un evidente problema di controlli sui giochi che vengono ammessi alla vendita, questo ormai è acclarato. Tra mondezza e titoli dai contenuti equivoci, il negozio di Valve è sempre più spesso al centro di polemiche davvero spiacevoli, come quella nata dalla rimozione della visual novel "The Key to Home", accusata di contenuti pro-pedofilia (Valve stessa ha specificato questa motivazione per il provvedimento preso).
Il problema in questo caso è particolarmente spinoso: come fatto notare dagli sviluppatori stessi, il gioco aveva superato tutte le fasi di revisione dei contenuti previste da Valve (praticamente nessuna) e quindi era stato messo regolarmente in vendita su Steam. Ora, "The Key to Home" in sé pare non avesse contenuti espliciti, ma l'autore dei disegni è conosciuto per le sue opere di bambini che fanno sesso e obiettivamente le scene ammiccanti non mancavano. È giusto però ribadire che "The Key to Home" non contiene alcuna scena pornografica o considerabile illegale, anche nei paesi meno tolleranti del Giappone verso certe forme di rappresentazione della sessualità.
D'altro canto, altri hanno fatto subito notare come Steam abbia già pagine di giochi approvati e altrettanto ammiccanti verso un certo pubblico, come Monobeno, previsto per il 2018.
Insomma, riassumendo, le accuse a Valve sono molteplici: c'è chi si lamenta per i processi di revisione dei contenuti dei prodotti messi in vendita, che come già detto non esistono, e chi della censura a posteriori di un gioco che comunque non ha contenuti vietati. L'unica soluzione, in questi casi, sarebbe evitare di dover agire a posteriori, creando una struttura di controllo dei contenuti che arrivano su Steam, come del resto fanno tutti i grandi proprietari delle maggiori piattaforme di distribuzione.
