Già poche settimane dopo l'uscita di StarCraft II, Blizzard ha già preso un'iniziativa imponente sul fronte dei cheater che immancabilmente si sono presentati pronti all'appello con il gioco online, arrivando a bandire ben 5000 giocatori in un'unica mandata censoria.
Ora, scatta il passo successivo da parte del team di sviluppo: portare in sede legale l'accusa contro coloro che hanno costruito gli strumenti per permettere l'utilizzo di questi cheat, che sono stati "progettati per modificare (e di fatto distruggere) l'esperienza online di StarCraft II", secondo quanto riferito dai portavoce di Blizzard.
L'accusa, sostanzialmente, è di aver infranto diversi copyright per i tre hackers individuati come "Permaphrost", "Cranix" e "Linuxawesome", poiché il cheat copia contenuti protetti da diritti d'autore. Il caso si trova ora sul banco della Corte di Los Angeles, attendiamo di conoscerne eventuali sviluppi.