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Activision Blizzard, il punto sulla situazione di chi ha bloccato e chi ha approvato l'acquisizione

Vediamo di fare il punto della situazione sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, vedendo chi ha approvato e chi invece ha bloccato.

Activision Blizzard, il punto sulla situazione di chi ha bloccato e chi ha approvato l'acquisizione
NOTIZIA di Nicola Armondi   —   22/05/2023

Uno degli argomenti più importanti per il mercato videoludico degli ultimi tempi è l'acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft. Questa operazione ha le potenzialità per cambiare gli equilibri di potere nel mondo dell'intrattenimento dei videogiochi. La situazione non è ancora del tutto definita, ma vari antitrust da tutto il mondo hanno detto la propria. Facciamo quindi il punto della situazione, vedendo chi ha approvato e chi ha bloccato.

Prima di tutto, vediamo chi ha bloccato l'acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft. La prima è il Regno Unito. Microsoft farà appello, ma per il momento la decisione è stata presa e la CMA inglese non pare interessata a ritrattare. Anche negli Stati Uniti la posizione di Microsoft non è molto forte, con l'FTC che ha portato in causa Microsoft per bloccare l'acquisizione (l'FTC non può bloccare da sola l'acquisizione): dovremo quindi attendere una decisione definitiva a livello legale che richiederà però ancora diversi mesi. Inoltre, l'FTC non pare aperta al dialogo.

Per quanto riguarda invece le nazioni che hanno approvato l'acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft sono:

  • Arabia Saudita
  • Brasile
  • Cina
  • Cile
  • Giappone
  • Serbia
  • Sud Africa
  • Ucraina
  • Unione Europea

Come potete vedere, l'EU ha approvato l'acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft, ma ovviamente questo non basta per dare il via libera a Xbox. Gli altri grandi mercati sono l'UK e gli USA, che per il momento sono contrari all'operazione. Ovviamente Microsoft non può proseguire se in tali regioni non riceve l'approvazione.

In breve, ci vorranno ancora mesi per arrivare a una conclusione.