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Baldur's Gate 3: sviluppatore comprende i nostalgici dei giochi del passato e cita Final Fantasy VI

Michael Douse, il Director of Publishing di Larian Studios, ha lodato il modo di progettare i giochi del passato e dichiarato di comprendere i nostalgici.

Baldur's Gate 3: sviluppatore comprende i nostalgici dei giochi del passato e cita Final Fantasy VI
NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   11/02/2024

È sempre un piacere riportare le parole di Michael Douse, il Director of Publishing di Larian Studios, cui dobbiamo tra gli altri il recente Baldur's Gate 3, che offre punti di vista spesso interessanti su questioni riguardanti l'industria e i videogiochi. Nelle scorse ore ha raccontato di aver giocato a Final Fantasy VI e di averlo apprezzato tantissimo, comprendendo come mai alcuni siano nostalgici del modo in cui titoli del genere venivano progettati.

Non è solo nostalgia

I riempitivi sono il male dei videogiochi?
I riempitivi sono il male dei videogiochi?

"Sto giocando a Final Fantasy 6 e mi manca quell'epoca in cui i giochi di ruolo trasmettevano questo grande senso dell'avventura e del ritmo, nonostante le loro limitazioni tecniche. Le aree sono piccole, il testo è poco, ma trasmette un senso del viaggio fisico e narrativo rispetto alla maggior parte (tutti?) dei giochi AAA," ha scritto Douse, per poi aggiungere: "Final Fantasy 8 fa qualcosa del genere in modo ottimo con le sequenze oniriche sul treno. Altri con aerei ecc. Hanno tutti storie lineari con mondi aperti eppure non senti la mancanza dei viaggi rapidi, e hanno questo grande senso di progressione, nonostante siano lineari."

Quindi affronta il tema della nostalgia, dimostrandosi critico rispetto a chi ci vede solo un fenomeno negativo: "Molta gente dice che si tratta solo di nostalgia e di occhi a cuore, ma secondo me non hanno ragione. I giocatori sono stati coinvolti in una storia lunga e coesa, che ha risuonato emotivamente ed è diventata parte di loro, perché chiara, coerente e non appesantita da riempitivi."

L'intervento di Douse
L'intervento di Douse

Il discorso di Douse è chiaro e ampiamente condivisibile. Molti classici del passato raccontavano la loro storia in modo diretto e senza lasciarsi andare a contenuti messi lì tanto per far perdere tempo ai videogiocatori, contenuti che spesso spezzano completamente il ritmo narrativo, annacquando le storie raccontate e diminuendo il coinvolgimento emotivo nelle stesse. Insomma, si gioca di più, ma l'esperienza risulta spesso talmente diluita da essere insignificante.