20

CES 2024: la fiera è infestata da un Mario doppiato con una voce inquientate

Al CES 2024 c'è spazio anche per Super Mario, anche se per una versione doppiata con una voce davvero inquietante dall'intelligenza artificiale.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   10/01/2024
CES 2024: la fiera è infestata da un Mario doppiato con una voce inquientate

Il Consumer Electronics Show 2024, o CES che dir si voglia, non è solo pieno di nuovi oggetti tecnologici da provare, ma anche di stranezze. Una di queste è un Mario virtuale doppiato con una voce davvero inquietante dall'intelligenza artificiale.

Che ne avete fatto del cadavere?

Come potete vedere dal filmato allegato al post su X sottostante, realizzato dall'utente @ProbChild_, il Mario virtuale appare in un box e risponde alle interazioni delle persone. Purtroppo ha una voce che ricorda più quella di un Dalek che il personaggio di Nintendo (per chi non li conoscesse, i Dalek sono una specie di robot alieni, nemici giurati del Dr. Who).

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

Come riportato da IGN.com, il Mario virtuale del CES è stato realizzato dalla compagnia Proto, che sviluppa software per comunicare tramite ologrammi. Proto ha quindi caricato un ologramma di Mario che, tramite intelligenza artificiale, ascolta i visitatori e risponde con una voce simil italiana davvero bruttina. Peccato che abbiano copiato quella di Mario Brega.

Battute a parte, è difficile dire se Nintendo sia coinvolta con Proto, ossia se abbia autorizzato a usare il suo personaggio in questo modo per il CES 2024. Considerando quanto è sensibile all'utilizzo delle sue proprietà intellettuali più prestigiose, fatichiamo a credere che abbia avallato un Mario così inquietante.

Diverse testimonianze mostrano che nello stesso box sono apparsi altri personaggi, come il CEO di AARP. Un rappresentante di AARP stessa ha detto ad alcuni visitatori di chiedere al Mario virtuale dove comprare videogiochi, ottenendo come risposta l'indicazione di dirigersi da Target (con tanto di logo apparso nell'ologramma).

L'ipotesi è che Proto abbia voluto testare la sua tecnologia, che pare pensata per la creazione di commessi virtuali, appoggiandosi a dei partner commerciali.