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Il CMA avvia un'indagine sulle IA e i loro effetti su competizione e consumatori

L'antitrust britannico ha avviato un'indagine sull'utilizzo delle intelligenze artificiali in mercati emergenti e in quelli già esistenti.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   05/05/2023
Il CMA avvia un'indagine sulle IA e i loro effetti su competizione e consumatori

Il Competition and Markets Authority (CMA) ha avviato un'indagine sui modelli di utilizzo delle IA e come potrebbe influenzare il mercato, ora che numerose imprese stanno impiegando questa tecnlogia per aumentare la produttività, anche in ambito videoludico.

Come sappiamo le intelligenze artificiali possono essere impiegate anche per lo sviluppo dei videogiochi, il che in futuro potrebbe facilitare e non di poco la vita di sviluppatori e publisher, ad esempio alleggerendo il carico di lavoro nella creazione delle ambientazioni in un vasto gioco open world.

Nello specifico, le analisi dell'antitrust inglese avranno il compito di capire quali modelli di mercato si stanno creando grazie all'impiego delle IA e come potrebbero evolvere quelli già esistenti; quali opportunità e rischi potrebbero portare per la competizione e i consumatori; quali principi possono guidare al meglio la crescita futura di questi mercati, in modo da garantire benefici per persone, le imprese e l'economia in generale.

L'indagine del CMA è iniziata su richiesta del governo del Regno Unito, che a marzo ha invitato i regolatori locali a comprendere come lo sviluppo innovativo e la diffusione dell'intelligenza artificiale possono essere supportati in linea con i 5 principi generali di: sicurezza, protezione e solidità; adeguata trasparenza e semplicità nello spiegare le sue caratteristiche; equità; responsabilità e governance; contestabilità e ricorso.

Stando ai dettagli riportati sul sito ufficiale, il CMA fino al 2 giugno raccoglierà le opinioni di aziende mentre a inizio settembre 2023 pubblicherà un approfondimento con i primi risultati delle sue indagini.

L'antitrust britannico poche settimane fa ha bocciato in via definitiva l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, spiegando che potrebbe portare a un monopolio nel mercato del cloud gaming.