Stando a Dave Johnson, un senior art director di Microsoft, con l'utilizzo del cloud computing in Crackdown 3 Microsoft è entrata in un territorio inesplorato.
Come saprete Crackdown 3 comprende la modalità multiplayer Wrecking Zone, fatta di mappe che si possono completamente distruggere. I danni realistici e in tempo reale sono stati resi possibili solo dall'utilizzo di Azure, che ha aggiunto molta potenza a Xbox One.
Johnson: "usare il cloud per potenziare i danni ambientali è una novità. È una tecnologia che nessuno ha usato prima. Siamo in un territorio inesplorato ed è esaltante." Johnson ha descritto poi le potenzialità del cloud e di come abbia permesse situazioni di gioco in Crackdown 3 altrimenti impossibili da creare, grazie a una simulazione della fisica realistica e accurata.
Si tratta di un parere in netto contrasto con quello espresso da Tommaso Valentini nel suo provato di Crackdown 3, dove ha scritto: "A poco meno di due settimane dal lancio ufficiale di Crackdown 3, abbiamo avuto modo di toccare con mano il titolo e per il momento restano alcune perplessità. Il comparto tecnico è piuttosto arretrato, così come la struttura di gioco, superata di diverse spanne da quasi tutti gli open world in circolazione al momento. Si sente il peso del lungo sviluppo, il cambio di team in testa al progetto e si nota anche una certa scollatura tra single player e multiplayer, quasi si avesse a che fare con due progetti diametralmente opposti. Speriamo di essere smentiti nella versione finale quando il quadro sarà finalmente completo."