Il game designer palestinese Rasheed Abueideh ha lanciato una campagna di crowd funding per Dreams on a Pillow, il suo nuovo progetto con cui vuole provare a raccontare la tragedia palestinese attraverso i videogiochi. In realtà parliamo di un'idea di lunga gestazione, come raccontato da egli stesso.
Circa dieci anni fa, durante un'aggressione degli israeliani a Gaza, Abueideh arrivò alla conclusione che i videogiochi sono il modo modo migliore per permettere alle persone di vivere la realtà di qualcun altro. Poco dopo iniziò a sviluppare Liyla and The Shadows of War, un gioco dedicato alla vita sotto invasione. Lo sviluppo fu pieno di ostacoli e rifiuti: Apple lo dichiarò "troppo politico" e inizialmente lo bandì, per poi riammetterlo sull'App Store in seguito alle polemiche. Era un gioco palestinese, quindi considerato troppo controverso, come viene spiegato nella descrizione della campagna. Comunque sia, Rasheed non si arrese e Liyla riuscì a emergere e diventare un piccolo fenomeno globale.
Raccontare le tragedie della storia
Nonostante il successo di Liyla, Rasheed ha faticato a trovare finanziatori per i suoi progetti successivi, intimoriti dal sostenere uno sviluppatore palestinese. Così, mentre continuava a lavorare a progetti minori, Rasheed aprì una torrefazione di noci vicino alla sua città natale, Nablus, per sostenere la sua famiglia.
Purtroppo la sua attività è stata distrutta dai recenti attacchi israeliani, evento che ha convinto Rasheed a riprendere a tempo pieno la sua attività di sviluppatore. Ora vuole raccontare direttamente la tragedia del suo popolo, creando un videogiochi sulla Nakba del 1948, ossia l'esodo forzato della popolazione araba palestinese avvenuto dopo la fondazione dello Stato d'Israele, dove più di 700.000 persone furono costrette ad abbandonare le loro case senza poterci mai più fare ritorno. Il suo obiettivo è cercare di far capire la portata di quella catastrofe che ha segnato le successive generazioni di palestinesi.
"Dreams on a Pillow rappresenta l'ambizione e i sogni di un palestinese a cui è stato negato il diritto di creare giochi come succede nel resto del mondo, ma che persevera comunque." Possiamo leggere nella descrizione ufficiale, dove poi viene spiegato come il crowd funding sia l'unica strada praticabile, perché nessuno dei finanziatori del mondo dei videogiochi darebbe mai soldi a un palestinese. Anche la piattaforma della campagna, LaunchGood, è stata scelta perché la maggior parte delle piattaforme di crowd funding più famose non riconosce la palestina. Quindi "Per raccontare questa storia, per realizzare questo sogno impossibile, per riunire un team di sviluppatori veterani e incredibili creatori locali, Rasheed ha bisogno del tuo aiuto."
Il gioco in sé sarà un'avventura stealth in pseudo 3D, ispirata alle storie tradizionali palestinesi. Racconta le vicende di Omm, una giovane madre proveniente da una famiglia che agricoltori di al-Tantura, che tenta di fuggire in Libano viaggiando verso nord. Dreams on a Pillow mira a raccontare vent'anni di storia palestinese attraverso documenti e immagini, per contrastare la propaganda che voleva la Palestina come "una terra senza gente, per gente senza una terra."
Oltre a presentare il team di sviluppo, Rasheed Abueidehha anche spiegato che i quasi 200.000 dollari ricercati servono a far partire la produzione del gioco e a cercare ulteriori finanziamenti, per ottenere complessivamente almeno 500.000 dollari, così da renderlo sostenibile. Se vi interessa, potete dare il vostro contributo alla campagna visitando la pagina ufficiale.