Visto il periodo estivo di stanca, per il Parliamone di oggi torniamo a un vecchio classico, praticamente ciclico in questo angolo: il passaggio evolutivo verso il digitale, a cui si sta associando sempre più l'idea di una smaterializzazione dell'hardware che potrebbe avvenire prima del previsto. L'ultima notizia al riguardo proviene da Electronic Arts, la quale ha riferito che il 40% delle copie vendute nell'ultimo periodo registrato sono giochi in digitale, e questo anche per quanto riguarda le console, non solo il PC, dove il digital delivery è ormai affermato da tempo. Si tratta di un incremento del 6% rispetto a quanto fatto registrare nell'anno precedente, quando le copie digitali coprivano il 34% dei titoli venduti in totale da EA, cosa che fa pensare a un veloce sorpasso nel giro di pochi anni se il ritmo dovesse continuare ad essere così sostenuto.
Il fatto che la notizia arrivi da Electronic Arts risulta poi particolarmente impressionante, se si pensa che si tratta di un publisher di dimensioni enormi, che gode di ampi spazi presso i rivenditori retail e che dunque conta su ampi volumi di vendita per quanto riguarda il supporto fisico. Per dire, se FIFA continua a dominare nella classifica italiana è perché il gioco viene stravenduto nei negozi in versione retail, si suppone, ma questi numeri fanno pensare che anche in digitale i grossi titoli di Electronic Arts si difendano decisamente bene. Altra questione sorprendente è che di solito si trattava di giochi che tendevano a girare molto sul circuito dell'usato, anche grazie alla loro cadenza annuale o poco più (sia gli sportivi che Battlefield e titoli similari) ma a quanto pare anche questo aspetto sta perdendo molto del suo effetto trainante, se è vero che il digitale cresce a ritmi del genere di anno in anno per EA.
Ordunque, il discorso è praticamente il solito, solo che potrebbe concretizzarsi prima del previsto: la prossima generazione, ovvero PlayStation 5 e Xbox Scarlett, potrebbe già basarsi esclusivamente sul digitale? È difficile pensare che di punto in bianco si possa creare una chiusura totale al canale retail, anche perché in tal caso la questione sarebbe probabilmente già emersa pressi gli addetti ai lavori perché significherebbe un brusco stop per un intero settore del panorama videoludico. Tuttavia è probabile che cominci a presentarsi una situazione intermedia: le voci di corridoio che vogliono Microsoft impegnata su due console, di cui una incentrata sull'utilizzo dei giochi in streaming, rientra perfettamente in questa prospettiva, visto che in quest'ultimo caso l'Xbox via cloud difficilmente sarebbe dotata di un lettore ottico. D'altra parte, la stessa Microsoft aveva precorso i tempi già con il discusso primo progetto di Xbox One, che sembrava dover essere esclusivamente in digitale.
I tempi sono cambiati e anche il mercato in digitale su console sembra essersi avvicinato a un'impostazione più logica dei prezzi. È vero che persiste la situazione paradossale di un gioco in digitale che al lancio costa uguale (se non di più) di uno in formato fisico, cosa che annullerebbe i vantaggi del digital delivery dal punto di vista dell'acquirente, tuttavia la cultura dei saldi, degli sconti e delle iniziative promozionali è ormai ben radicata anche sul fronte console, dunque è facile trovare ottime occasioni anche su questo fronte in ambito digitale. A questo punto resta solo da adeguare i prezzi anche nel periodo di lancio, in modo da fare ricadere positivamente anche sull'acquirente l'evidente risparmio che i publisher ottengono eliminando tutta al filiera del retail, e con un rapporto di forze diverso fra i due segmenti di mercato la cosa potrebbe essere possibile. Non si tratta di fare il tifo per una o l'altra soluzione, chiaramente, qui si tratta esclusivamente di evoluzione del mercato, e questa sembra aver preso una piega precisa, da qualche anno a questa parte.