Recentemente Richard Garriott, uno dei padri dei giochi di ruolo elettronici moderni, ha ricevuto diversi attacchi da parte dei videogiocatori per aver espresso delle posizioni politiche anti Donald Trump, il neo presidente degli Stati Uniti. L'accusa è quella di aver tradito se stesso, con tanti che gli hanno ricordato che nei suoi giochi non c'era politica.
Al che Lord British ha deciso di reagire spiegando che queste affermazioni non sono semplicemente vere, perché i suoi giochi hanno sempre avuto dei contenuti politici, pur filtrati con la lente del fantasy. In particolare la serie Ultima aveva delle prese di posizione molto forti rispetto a certi temi.
Vivere secondo le Virtù
"Quando ricevo reazioni negative da videogiocatori che hanno giocato ai miei giochi perché parlo di politica, e in qualche modo sono scioccati dal fatto che io abbia delle opinioni politiche... mi chiedo se abbiano davvero capito quello che hanno giocato," ha scritto Garriott in un post su X, per poi spiegare: "Sono sempre stati politici (a partire da Ultima IV). Virtù, anti-razzismo, anti-fede cieca, anti-corruzione del potere, il dover affrontare un mondo usando tattiche ingiuste, riconoscere percorsi diversi dal proprio come validi."
Garriott ha poi tirato in ballo proprio le Virtù, una delle innovazioni più amate dei suoi giochi: "In qualche modo si sono persi l'Onestà, la Compassione, il Valore, la Giustizia, il Sacrificio, l'Onore, la Spiritualità e l'Umiltà!
Vivete secondo le Virtù!
Necessarie ora più che ai miei tempi."
Garriott anticipò i tempi inserendo anche la possibilità di selezionare il genere sessuale in Ultima III, aggiungendo l'opzione "Other" a "Male" e "Female". Oggi sarebbe probabilmente definito woke, ma non diciamolo troppo ad alta voce.