L'indagine dell'FTC sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft si allarga a comprendere ufficialmente anche Nintendo, citata a comparire dall'organo di controllo federale per avere informazioni sul famoso accordo riguardante Call of Duty.
Non sono ancora chiari i dettagli, ma la Federal Trade Commission ha richiesto a Steve Singer, vice presidente di Nintendo of America, responsabile dei rapporti con publisher e sviluppatori, di comparire durante il processo a testimoniare sul famoso accordo decennale per portare Call of Duty su piattaforme Nintendo.
L'interessamento dell'FTC riguarda i dettagli dell'accordo e il mandato di comparizione è diventato ufficiale solo in un secondo momento, quando la commissione ha appreso che Singer è il responsabile anche delle negoziazioni avvenute con Microsoft per arrivare all'accordo firmato da entrambe le parti.
Sembra chiaro che l'FTC voglia vedere più a fondo nell'accordo, interrogando anche il responsabile al di là dei documenti scritti che dovrebbero già essere stati forniti. Tuttavia, è possibile che il giudice decida di non dare seguito alla richiesta dell'FTC, anche perché sembra sia stata definita dopo le scadenze previste per dichiarare i soggetti da interrogare durante il processo. Anzi, sembra proprio che Nintendo non abbia intenzione di comparire di fronte all'FTC, avendo richiesto ufficialmente al giudice di cancellare la richiesta di "subpoena" per Singer.
È peraltro da notare come Nintendo, evidentemente, torni nuovamente nell'interesse dell'FTC nonostante fosse stata sostanzialmente esclusa dalla stessa commissione federale, che ha rimosso completamente la casa di Kyoto dall'analisi del mercato videoludico creando la discussa definizione di "mercato console ad alte performance", dal quale sarebbe esclusa Nintendo Switch nell'evidente volontà di concentrarsi su un contrasto diretto tra PlayStation e Xbox.