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Need for Speed Heat riuscirà a rilanciare la serie solo se dimostrerà di aver capito la lezione di Payback con le casse premio

Appena annunciato, Need for Speed Heat sembra essere davvero convincente, ma molti non si fidano dopo le terribili microtransazioni di Payback.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   14/08/2019

Electronic Arts ha appena annunciato Need for Speed Heat. Come ormai avviene sempre più spesso l'argomento microtransazioni in generale e casse premio in particolare è stato completamente escluso dai comunicati ufficiali e dai materiali promozionali a corredo, eppure in questo caso sarebbe davvero importante sapere quanto sarà aggressivo il sistema di monetizzazione supplementare, che inevitabilmente ci sarà. Il perché è presto detto: il capitolo precedente, Payback, era un gran bel gioco di corse, rovinato però dalla progressione troppo incentrata sulle casse premio. Siamo sempre lì: se pago un prodotto a prezzo pieno vorrei poterci giocare senza l'assillo di dover spendere in continuazione soldi extra per progredire e vorrei che non fosse pieno di sistemi pensati per spremere i giocatori più fragili, ossia quelli più a rischio di sviluppare una ludopatia.

Need For Speed Heat

È vero che Payback subì moltissimo l'atmosfera creatasi inseguito al caso Star Wars: Battlefront 2, ma è indubbio che da allora l'attenzione sull'argomento si è fatta più alta, tanto che alcuni publisher hanno iniziato a introdurre le microtransazioni post lancio per evitare polemiche (tipo Activision). Giusto pochi giorni fa Microsoft, Sony e Nintendo hanno richiamato i publisher terze parti sulla questione, che sta diventando sempre più spesso oggetto di dibattiti pubblici e iniziative politiche. Fare paragoni con gli ovetti Kinder o dargli nomi esotici non servirà a rendere certi sistemi più accettabili.

Si tratta di un nodo importante perché Electronic Arts deve provare a rifarsi un'immagine pubblica dopo i numerosi casi problematici in cui è stata coinvolta. Need for Speed Heat potrebbe essere un buon inizio, nel caso in cui venga gestito con assennatezza, soprattutto dopo il sonoro insuccesso di Anthem, che doveva essere il gioco della rinascita di EA e Bioware e invece ha solo peggiorato la situazione.

Ecco, quando Riley Cooper di Ghost Games,il team di sviluppo. dichiara su Need for Speed Heat che "Stiamo offrendo più opzioni che mai affinché ogni giocatore sia unico e si faccia conoscere. I nostri fan sono stati chiari sul fatto che vogliono più auto, più personalizzazione e più sfide e ci stiamo focalizzando su ogni aspetto. Dallo stile del proprio personaggio alle prestazioni della propria auto e al proprio personale stile di guida, alimenteremo la creatività di tutti con questo nuovo gioco "; vorremmo capire cosa si nasconde dietro tutti qui 'più', perché anche la bistecca più grande e buona del mondo diventa una schifezza se la condisci con lo sterco.