Gli sviluppatori di videogiochi non sono troppo eccitati da NFT e criptomonete, almeno stando a un sondaggio condotto dalla GDC (Game Developer Conference), diluito nel resoconto annuale sullo stato dell'industria stilato dall'organizzazione.
Gli NFT o token non fungibili, di cui abbiamo ampiamente parlato in uno speciale dedicato ai giochi play-to-earn, sono stati accolti molto male dai videogiocatori, ma questo non ha frenato molti editori dall'annunciarne l'inclusione in futuri progetti e giochi.
A quanto pare però, il 70% degli sviluppatori non è interessato negli NFT, mentre il 72% non è interessato nelle criptomonete come forma di pagamento. Inoltre, la maggior parte dei partecipanti al sondaggio ha criticato queste nuove tecnologie per l'altissimo rischio di truffe che comporta, come quelle subite da alcuni youtuber, per il terribile impatto ecologico e per i problemi di monetizzazione.
Per uno dei rispondenti, l'intera industria dovrebbe accordarsi per bandire le tecnologie basate su blockchain dal settore proprio per le questioni ecologiche, mentre un altro ha chiosato: "Preferisco non avallare il sacrificio di una foresta pluviale per confermare qualcuno 'possiede' una jpeg."
A questo punto pare che gli unici che si stanno sfregando le mani per queste nuove tecnologie siano i manager in giacca e cravatta dei vari publisher, visto che Ubisoft, Konami, Square Enix, EA e Sega hanno già lanciato progetti legati agli NFT o si sono detti interessati a farlo.