Richard Leadbetter di Digital Foundry è entrato nel merito della questione 60fps contro 30fps, esprimendo la sua opinione, ovviamente motivata: secondo lui il futuro di Xbox Series X e PS5 passa anche dai 30fps. Magari non esclusivamente, ma diventeranno sempre più frequenti, mentre diminuirà il supporto dei 60fps, che comunque non sparirà.
Il motivo è molto semplice: con il venire meno della necessità di realizzare versioni PS4 e Xbox One dei giochi, gli sviluppatori si stanno concentrando nello sfruttare l'intera gamma di nuove funzionalità di Unreal Engine 5, ponendo dei nuovi paradigmi per il rendering 3D:
"Abbiamo già avuto un primo assaggio della qualità grafica offerta dall'Unreal Engine 5, grazie alla fenomenale demo The Matrix Awakens, uscita l'anno scorso."
In particolare, per Leadbetter, sono Lumen e Nanite il fulcro della questione, perché consentono dei risultati eccezionali, ma richiedono anche la spesa di molte risorse, come dimostrato dalla demo stessa, che girava a un framerate davvero instabile, piegando la GPU e la CPU delle console.
Il punto è abbastanza chiaro: i 60fps portano a sacrificare moltissimi dettagli, mentre i 30fps consentono di spenderci sopra molte più risorse, ottenendo risultati ottimi. Ne deduciamo che i giochi che per i giochi che puntano molto sulla resa visiva, come A Plague Tale Requiem, gli sviluppatori sceglieranno sempre i 30fps.